La parola agli studenti

La parola agli studenti di Design per la moda. “Chiara Ferragni ha avuto fortuna. Era già ricca di suo ed ha avuto i mezzi per fare moda – dice Maria Giovanna Nappi – Penso che non sono le fashion blogger che decidono come influenzarci. Ok, loro possono avere personalità, ma in realtà vengono comandate da altri”. “Il loro ruolo è bello e utile perché aiutano a sviluppare il settore della moda, soprattutto tra i giovani”, affermano Teresa ed Orsola. “Ormai tra di noi si parla sempre di questo. A me piacciono molto le influencer. Sono ragazze come noi, può capitare a chiunque di diventare influencer”, sottolinea Maira De Vito. “È un fenomeno molto interessante, soprattutto affrontato da uno specialista come questo professore. È molto importante conoscere questa parte del mondo della moda. I social media ormai hanno molta più influenza di un cartellone pubblicitario”, spiega Lorenzo Tellez.
Ma, alla domanda su cosa si aspettano dal futuro, gli studenti sono molto incerti. “Sono affascinato dal mondo della moda. Ho scelto questo Corso di Laurea perché non mi attiravano le Accademie. Volevo qualcosa di più completo. Capire come funziona questo mondo in maniera globale. Dopo? Beh, a me piacerebbe puntare in alto in qualche azienda di moda, come direttore artistico o creativo. Ma è tutto da vedere”, dice sempre Lorenzo. Lara Cecoro è entusiasta del percorso che ha intrapreso: “I professori mi seguono. Nonostante io venga da un liceo scientifico, riesco a raggiungere ottimi risultati in materie per me nuove. Penso che aiuti anche il numero non troppo elevato di studenti. Quest’anno i posti disponibili erano 150. Il nostro Corso di Laurea, essendo a numero programmato, permette al professore di dedicarti tempo sufficiente per colmare eventuali lacune”. “Noi qui facciamo un po’ tutto. Molti pensano che ci focalizziamo solo sul disegno o sui cartamodelli ma in realtà non è così. Per esempio, ora ci occupiamo dei materiali, studiamo chimica. Magari domani dovremo progettare un nuovo tessuto con materiali fuori dal comune”. “Se prima odiavamo stare davanti al computer, ora ci stiamo interessando molto alla grafica. Quindi, forse potrebbe essere questa la nostra aspirazione per il futuro, perché no?”, dicono Teresa ed Orsola. Ansia e aspettative gli studenti le ripongono nel tirocinio del terzo anno. Si spera di essere scelti da aziende per poter avviare i propri progetti. Sarà questo il loro trampolino di lancio?
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