Alla Sun continua la protesta contro la legge 133, continuano le Assemblee, i dibattiti e altre forme di iniziative più creative e colorate, come quella organizzata dagli studenti del Corso di Laurea in Logopedia e del reparto Otorino dell’Ospedale Gesù e Maria di Napoli che, il 7 novembre, hanno svolto la clown therapy. Nella settimana dal 5 all’11 novembre, è stato organizzato un ciclo di lezioni all’aperto, che si sono tenute a Caserta, in piazza Vanvitelli, a cui hanno preso parte i professori Riccardo Galiani, Dario Bacchini e Paolo Cotrufo della Facoltà di Psicologia. Forma di protesta concordata con gli studenti dalla quale, però, questi ultimi hanno preso un po’ le distanze, in quanto, ci fanno sapere le rappresentanze studentesche, “le lezioni sono state organizzate proprio nei giorni in cui la città di Caserta piangeva le quattro giovani vittime dell’under 15 di basket della Eldo Juve Caserta”, coinvolte in un incidente mortale il 9 novembre sul raccordo autostradale Sicignano-Potenza. “Per rispetto, dovevano essere interrotte le lezioni in piazza, nonostante fossero state organizzate…”, dicono gli studenti. “Non mi è sembrata un’iniziativa che andasse in contrasto con i funerali dei quattro giovani – afferma il prof. Riccardo Galiani, docente di Introduzione alla Psicodinamica dello sviluppo e delle relazioni familiari – piuttosto è stato un modo giusto di testimoniare rispetto alla perdita di vite giovani… Abbiamo protestato con i nostri strumenti e a favore di un’Università migliore”. Resta, questo, un modo per allargare la protesta al territorio, far comprendere lo stato di disagio anche a chi è fuori all’Università. “All’inizio – continua Galiani – non ero molto favorevole alle lezioni all’aperto, perché, personalmente, penso che bisogna diffidare da qualsiasi spettacolarizzazione, ma è un modo per rendere partecipi attivamente gli studenti e aprirci alla città. Abbiamo fatto il nostro lavoro di docenti e di studenti in piazza, in condizioni, si potrebbe dire, non troppo dissimili da quelle in cui versa la Facoltà di Psicologia”.
E l’Università e la protesta arrivano anche sui luoghi della camorra, in particolare a Casal di Principe, dove, il 12 novembre, nella sala consiliare, si sono tenute due lezioni universitarie di Storia contemporanea e Psicologia a cui hanno partecipato, oltre agli studenti della Sun – a Psicologia e Lettere sono stati organizzati pullman per assicurare il trasporto ai ragazzi – il prof. Augusto Gnisci, docente di Psicometria alla Facoltà di Psicologia, che ha centrato la sua lezione sulla ricerca psicologica e le sue applicazioni pratiche al mondo sociale, e il prof. Paolo De Marco, docente di Storia contemporanea alla Facoltà di Lettere. “E’ stata una bellissima lezione – afferma il prof. Gnisci – che resterà nel ricordo della mia storia professionale ‘unica’, in quanto è stata un’esperienza forte in cui si mescolano elementi positivi e negativi. Senza dubbio, un atto simbolico che andava fatto”. Al termine della lezione è intervenuto Roberto Fusciello, in triplice veste di rappresentante degli studenti, studente di Psicologia e cittadino di Casal di Principe, “un paese che ultimamente, dopo anni ed anni di silenzio ed abbandono, è alla ribalta nazionale ed internazionale provocando anche un certo disorientamento nella cittadinanza…”, afferma lo stesso Fusciello. “Ringrazio – continua Fusciello – il ProRettore, i docenti e gli studenti che si sono fatti promotori di questa visita, perché loro possano toccare con mano la realtà di questa cittadina che ha bisogno del confronto e del conforto per poter emergere, ha bisogno di una vicinanza costante e concreta da parte delle istituzioni e l’Università non può e non deve esimersi da questo interessamento”. Ritorna alla ribalta l’obiettivo di portare all’esterno i problemi di cui soffre, in questo momento, il mondo accademico “per stimolare una riflessione collettiva ed ampia su quello che può accadere tagliando fondi all’Università e la ricerca, quello che può accadere nel caso in cui gli Atenei si trasformino in Fondazioni di diritto privato. Questo perché l’Università e la ricerca non sono dei settori a sé stanti, ma rappresentano quegli ingranaggi scientifici e culturali intorno ai quali crescono e si sviluppano i Paesi moderni… Non voglio dilungarmi sulla 133, ne abbiamo parlato e straparlato nei giorni scorsi ed analizzato ogni riga ed ogni parola, ma solo dire che da quando sono rappresentante degli studenti, non ho mai visto un movimento così compatto e soprattutto così consapevole come questo…”.
Maddalena Esposito
E l’Università e la protesta arrivano anche sui luoghi della camorra, in particolare a Casal di Principe, dove, il 12 novembre, nella sala consiliare, si sono tenute due lezioni universitarie di Storia contemporanea e Psicologia a cui hanno partecipato, oltre agli studenti della Sun – a Psicologia e Lettere sono stati organizzati pullman per assicurare il trasporto ai ragazzi – il prof. Augusto Gnisci, docente di Psicometria alla Facoltà di Psicologia, che ha centrato la sua lezione sulla ricerca psicologica e le sue applicazioni pratiche al mondo sociale, e il prof. Paolo De Marco, docente di Storia contemporanea alla Facoltà di Lettere. “E’ stata una bellissima lezione – afferma il prof. Gnisci – che resterà nel ricordo della mia storia professionale ‘unica’, in quanto è stata un’esperienza forte in cui si mescolano elementi positivi e negativi. Senza dubbio, un atto simbolico che andava fatto”. Al termine della lezione è intervenuto Roberto Fusciello, in triplice veste di rappresentante degli studenti, studente di Psicologia e cittadino di Casal di Principe, “un paese che ultimamente, dopo anni ed anni di silenzio ed abbandono, è alla ribalta nazionale ed internazionale provocando anche un certo disorientamento nella cittadinanza…”, afferma lo stesso Fusciello. “Ringrazio – continua Fusciello – il ProRettore, i docenti e gli studenti che si sono fatti promotori di questa visita, perché loro possano toccare con mano la realtà di questa cittadina che ha bisogno del confronto e del conforto per poter emergere, ha bisogno di una vicinanza costante e concreta da parte delle istituzioni e l’Università non può e non deve esimersi da questo interessamento”. Ritorna alla ribalta l’obiettivo di portare all’esterno i problemi di cui soffre, in questo momento, il mondo accademico “per stimolare una riflessione collettiva ed ampia su quello che può accadere tagliando fondi all’Università e la ricerca, quello che può accadere nel caso in cui gli Atenei si trasformino in Fondazioni di diritto privato. Questo perché l’Università e la ricerca non sono dei settori a sé stanti, ma rappresentano quegli ingranaggi scientifici e culturali intorno ai quali crescono e si sviluppano i Paesi moderni… Non voglio dilungarmi sulla 133, ne abbiamo parlato e straparlato nei giorni scorsi ed analizzato ogni riga ed ogni parola, ma solo dire che da quando sono rappresentante degli studenti, non ho mai visto un movimento così compatto e soprattutto così consapevole come questo…”.
Maddalena Esposito