I Collegi di Architettura, Ingegneria e Scienze promuovono in collaborazione una iniziativa di orientamento rivolta agli studenti delle scuole superiori. Dal 16 al 23 febbraio laboratori aperti, conferenze, incontri con i ragazzi già iscritti all’università, sportelli informativi sui servizi, sui percorsi di studio, sulle condizioni di ammissione ai Corsi. L’iniziativa, aperta a tutti gli interessati, è particolarmente orientata agli studenti delle classi quarta e quinta degli istituti di istruzione secondaria superiore. Il 16 e 17 febbraio l’evento si svolgerà ad Architettura, il 18 ed il 19 ad Ingegneria, il 22 ed il 23 a Scienze.
Il prof. Piero Salatino, Presidente della Scuola Politecnica e delle Scienze di base, illustra le finalità dell’iniziativa e fa il punto sulle novità più importanti che riguardano i tre Collegi inglobati nella Scuola.
Parte da una premessa: “C’è un problema comune e riguarda, per tutti i percorsi formativi della Scuola, il tasso di abbandono al primo anno. Circa un quarto di chi si iscrive poi abbandona oppure passa a Corsi di studio completamente diversi. Ci sono poi quelli che, pur senza abbandonare, iniziano malissimo, superano magari un solo esame e trascinano la carriera universitaria per troppi anni. È un costo per le famiglie, una sconfitta per l’università. Nell’ambito della Scuola Politecnica abbiamo riflettuto su questo e ci siamo convinti che una percentuale non trascurabile di abbandoni potrebbe essere evitata se gli studenti si immatricolassero con la consapevolezza di quello che vanno a fare, dello sforzo che il percorso di studi richiede, del tempo da dedicare all’università. Ecco perché abbiamo programmato insieme l’appuntamento che si svolgerà tra il 16 ed il 23 febbraio”.
Sono sufficienti iniziative di questo genere per aiutare i ragazzi a scegliere bene?
“Da sole non bastano, ovviamente. Si inseriscono nel progetto Federico II nelle scuole, che prevede incontri ripetuti tra i docenti universitari e gli studenti che frequentano l’ultimo ed il penultimo anno degli istituti scolastici”.
Dall’orientamento all’edilizia universitaria: a che punto sono i lavori nel complesso di Ingegneria in via Claudio, la realizzazione dei quali sta provocando non pochi disagi a studenti e professori?
“Sono in dirittura di arrivo e dovrebbero terminare entro l’estate. Insomma, un altro semestre di pazienza. Il risultato dello sforzo sarà molto positivo, perché a settembre gli studenti ed i professori troveranno un aulario profondamente rinnovato, molto più funzionale di quanto fosse in precedenza. Per Ingegneria, poi, c’è la grande novità di San Giovanni a Teduccio”.
Quando sarà disponibile la sede, realizzata nell’area dove sorgevano gli stabilimenti Cirio e Corradini, e quanti studenti accoglierà?
“Si parte già da settembre, ormai tutto è pronto. Frequenteranno a San Giovanni a Teduccio un migliaio di studenti del primo anno e questo ci permetterà di decongestionare le altre sedi, dove ogni autunno abbiamo problemi di sovraffollamento nei primi mesi del primo semestre”.
Su quali basi si deciderà quali immatricolati andranno a San Giovanni e quali frequenteranno nell’area di Fuorigrotta?
“Saranno i nuovi iscritti ad indicare l’opzione che preferiscono. San Giovanni sarà appetibile, mi auguro, perché è una sede nuova e collegata molto bene dalla linea metropolitana. Da napoletano, prima ancora che da docente universitario, sono orgoglioso del fatto che la Federico II possa contribuire al rilancio di un’area di straordinaria bellezza. Aggiungo che, da incontri e contatti che ho avuto con chi abita in quel quartiere, percepisco da parte dei residenti soddisfazione e speranza circa il ruolo che potrà avere l’insediamento universitario ai fini del miglioramento della vivibilità dell’area”.
Non ci sarà una distribuzione degli studenti destinati a San Giovanni per Corso di studio?
“No. Approfitto dell’occasione per anticipare che, dal prossimo anno accademico, tutti i Corsi di studio di Ingegneria saranno praticamente identici al primo anno. È il compimento di un percorso che è stato avviato da qualche tempo e che mira a rendere più facili e non traumatici eventuali passaggi successivi dello studente da un Corso di studi all’altro. Insomma, resta l’immatricolazione formale ad un Corso di studi specifico, perché è un elemento di identità che non abbiamo voluto eliminare, ma sostanzialmente tutti gli immatricolati ad Ingegneria studieranno al primo anno esattamente gli stessi programmi”.
Fabrizio Geremicca
Il prof. Piero Salatino, Presidente della Scuola Politecnica e delle Scienze di base, illustra le finalità dell’iniziativa e fa il punto sulle novità più importanti che riguardano i tre Collegi inglobati nella Scuola.
Parte da una premessa: “C’è un problema comune e riguarda, per tutti i percorsi formativi della Scuola, il tasso di abbandono al primo anno. Circa un quarto di chi si iscrive poi abbandona oppure passa a Corsi di studio completamente diversi. Ci sono poi quelli che, pur senza abbandonare, iniziano malissimo, superano magari un solo esame e trascinano la carriera universitaria per troppi anni. È un costo per le famiglie, una sconfitta per l’università. Nell’ambito della Scuola Politecnica abbiamo riflettuto su questo e ci siamo convinti che una percentuale non trascurabile di abbandoni potrebbe essere evitata se gli studenti si immatricolassero con la consapevolezza di quello che vanno a fare, dello sforzo che il percorso di studi richiede, del tempo da dedicare all’università. Ecco perché abbiamo programmato insieme l’appuntamento che si svolgerà tra il 16 ed il 23 febbraio”.
Sono sufficienti iniziative di questo genere per aiutare i ragazzi a scegliere bene?
“Da sole non bastano, ovviamente. Si inseriscono nel progetto Federico II nelle scuole, che prevede incontri ripetuti tra i docenti universitari e gli studenti che frequentano l’ultimo ed il penultimo anno degli istituti scolastici”.
Dall’orientamento all’edilizia universitaria: a che punto sono i lavori nel complesso di Ingegneria in via Claudio, la realizzazione dei quali sta provocando non pochi disagi a studenti e professori?
“Sono in dirittura di arrivo e dovrebbero terminare entro l’estate. Insomma, un altro semestre di pazienza. Il risultato dello sforzo sarà molto positivo, perché a settembre gli studenti ed i professori troveranno un aulario profondamente rinnovato, molto più funzionale di quanto fosse in precedenza. Per Ingegneria, poi, c’è la grande novità di San Giovanni a Teduccio”.
Quando sarà disponibile la sede, realizzata nell’area dove sorgevano gli stabilimenti Cirio e Corradini, e quanti studenti accoglierà?
“Si parte già da settembre, ormai tutto è pronto. Frequenteranno a San Giovanni a Teduccio un migliaio di studenti del primo anno e questo ci permetterà di decongestionare le altre sedi, dove ogni autunno abbiamo problemi di sovraffollamento nei primi mesi del primo semestre”.
Su quali basi si deciderà quali immatricolati andranno a San Giovanni e quali frequenteranno nell’area di Fuorigrotta?
“Saranno i nuovi iscritti ad indicare l’opzione che preferiscono. San Giovanni sarà appetibile, mi auguro, perché è una sede nuova e collegata molto bene dalla linea metropolitana. Da napoletano, prima ancora che da docente universitario, sono orgoglioso del fatto che la Federico II possa contribuire al rilancio di un’area di straordinaria bellezza. Aggiungo che, da incontri e contatti che ho avuto con chi abita in quel quartiere, percepisco da parte dei residenti soddisfazione e speranza circa il ruolo che potrà avere l’insediamento universitario ai fini del miglioramento della vivibilità dell’area”.
Non ci sarà una distribuzione degli studenti destinati a San Giovanni per Corso di studio?
“No. Approfitto dell’occasione per anticipare che, dal prossimo anno accademico, tutti i Corsi di studio di Ingegneria saranno praticamente identici al primo anno. È il compimento di un percorso che è stato avviato da qualche tempo e che mira a rendere più facili e non traumatici eventuali passaggi successivi dello studente da un Corso di studi all’altro. Insomma, resta l’immatricolazione formale ad un Corso di studi specifico, perché è un elemento di identità che non abbiamo voluto eliminare, ma sostanzialmente tutti gli immatricolati ad Ingegneria studieranno al primo anno esattamente gli stessi programmi”.
Fabrizio Geremicca