Ad Architettura sono iniziati i corsi di tutorato di Analisi Matematica, la materia del primo anno che suscita apprensioni e timori tra gli studenti da generazioni. Si svolgono nelle aule al primo piano della sede di via Forno Vecchio. Lunedì 11 gennaio in aula S.1 una trentina di allievi segue alla lavagna gli esercizi. Ne ascoltiamo qualcuno approfittando della pausa caffè.
“Analisi – dice Andrea Ferrari, che ha 19 anni – è complicata perché buona parte dei professori danno per scontato che alcune nozioni le conosciamo. Purtroppo non è così e lo dico per esperienza diretta, nonostante abbia frequentato lo scientifico. Immagino quali problemi possano incontrare ragazze e ragazzi che approdano all’università da altri percorsi scolastici”. Entra nel dettaglio: “Sulla geometria cartesiana, più o meno, credo che ci siamo tutti. Le difficoltà cominciano con gli integrali. I corsi di tutorato sono utili perché la docente insiste molto sullo svolgimento degli esercizi”. A tre mesi dall’inizio dei corsi, ecco le impressioni di Andrea: “Mi aspettavo che Architettura fosse più semplice. Si sta in aula dalle nove di mattina alle sei, sei e mezza di pomeriggio per quattro giorni su sette. Il tempo di tornare a casa e di posare la borsa, poi un’ora di palestra, se ci riesco, la cena e ricomincio a studiare. Si dorme poco, perché faccio anche le due di notte sui libri”.
Proviene dal liceo scientifico anche Ludovica Cestari, 19 anni. “Analisi all’università – sottolinea – è tutt’altra cosa rispetto alla matematica che ho studiato a scuola. Cambia l’approccio e, rispetto a quello del liceo, è molto più complesso”. Sottolinea: “Il tutoraggio è utile almeno per affrontare gli esercizi”. Anche per lei l’impatto con Architettura è stato piuttosto impegnativo: “Entro qui in università alle nove ed esco alle sei e mezza di sera, quattro giorni alla settimana. Il tempo per studiare non è mai abbastanza e lo dico io, che abito nel centro di Napoli. I colleghi e le colleghe che vivono in provincia ed impiegano tra una e due ore per rientrare a casa stanno messi anche peggio”.
Nicola Di Cicco, 19 anni, diploma di maturità Classica, si prepara a sostenere l’esame nella prima sessione utile, in estate (Analisi è un corso annuale) e nel frattempo non si perde una sola lezione col tutor. “Quando mi sono immatricolato – racconta – sentivo già parlare di questo esame, di quanto fosse difficile, da amici più grandi. Insomma, non è che sia rimasto sorpreso. Spero di venirne a capo anche grazie ai corsi di tutoraggio. Per me gli esercizi sono fondamentali”.
Francesca Casalino, stessa età del collega, aggiunge: “Analisi è complicata sia per la materia in sé, sia perché tanti arrivano all’Università privi delle basi indispensabili ad affrontare questo esame. L’esercitazione col tutor è importante perché ci sentiamo anche più liberi di porre domande, non abbiamo la paura di fare brutta figura. Cosa che, a lezione col professore, talvolta ci frena”.
Fabrizio Geremicca
“Analisi – dice Andrea Ferrari, che ha 19 anni – è complicata perché buona parte dei professori danno per scontato che alcune nozioni le conosciamo. Purtroppo non è così e lo dico per esperienza diretta, nonostante abbia frequentato lo scientifico. Immagino quali problemi possano incontrare ragazze e ragazzi che approdano all’università da altri percorsi scolastici”. Entra nel dettaglio: “Sulla geometria cartesiana, più o meno, credo che ci siamo tutti. Le difficoltà cominciano con gli integrali. I corsi di tutorato sono utili perché la docente insiste molto sullo svolgimento degli esercizi”. A tre mesi dall’inizio dei corsi, ecco le impressioni di Andrea: “Mi aspettavo che Architettura fosse più semplice. Si sta in aula dalle nove di mattina alle sei, sei e mezza di pomeriggio per quattro giorni su sette. Il tempo di tornare a casa e di posare la borsa, poi un’ora di palestra, se ci riesco, la cena e ricomincio a studiare. Si dorme poco, perché faccio anche le due di notte sui libri”.
Proviene dal liceo scientifico anche Ludovica Cestari, 19 anni. “Analisi all’università – sottolinea – è tutt’altra cosa rispetto alla matematica che ho studiato a scuola. Cambia l’approccio e, rispetto a quello del liceo, è molto più complesso”. Sottolinea: “Il tutoraggio è utile almeno per affrontare gli esercizi”. Anche per lei l’impatto con Architettura è stato piuttosto impegnativo: “Entro qui in università alle nove ed esco alle sei e mezza di sera, quattro giorni alla settimana. Il tempo per studiare non è mai abbastanza e lo dico io, che abito nel centro di Napoli. I colleghi e le colleghe che vivono in provincia ed impiegano tra una e due ore per rientrare a casa stanno messi anche peggio”.
Nicola Di Cicco, 19 anni, diploma di maturità Classica, si prepara a sostenere l’esame nella prima sessione utile, in estate (Analisi è un corso annuale) e nel frattempo non si perde una sola lezione col tutor. “Quando mi sono immatricolato – racconta – sentivo già parlare di questo esame, di quanto fosse difficile, da amici più grandi. Insomma, non è che sia rimasto sorpreso. Spero di venirne a capo anche grazie ai corsi di tutoraggio. Per me gli esercizi sono fondamentali”.
Francesca Casalino, stessa età del collega, aggiunge: “Analisi è complicata sia per la materia in sé, sia perché tanti arrivano all’Università privi delle basi indispensabili ad affrontare questo esame. L’esercitazione col tutor è importante perché ci sentiamo anche più liberi di porre domande, non abbiamo la paura di fare brutta figura. Cosa che, a lezione col professore, talvolta ci frena”.
Fabrizio Geremicca