Le materie di base “bisogna farsele piacere”

“Quella dell’agronomo è una figura professionale molto ricercata, per questo ho deciso di iscrivermi a Produzioni vegetali e poi affrontare l’esame per l’iscrizione all’albo – racconta Michela, studentessa 28enne di Ischia – Subito dopo il diploma, avevo scelto il Corso di Laurea in Biotecnologie, che ho frequentato per due anni, ma mi sono resa conto che gli sbocchi occupazionali sono molto limitati. Dunque, ho preso casa a Portici e ho cominciato a seguire i corsi ad Agraria”. Michela, che per mantenersi agli studi ha sempre svolto vari lavoretti, dice di essersi trovata molto bene, anche se “ultimamente, il Preside ha deciso di eliminare alcuni appelli per i fuori-corso: non ci sono più le date di maggio, ottobre e dicembre, e ciò non fa che allungare i tempi di laurea”. Nei progetti futuri, il trasferimento presso l’Università di Torino per il biennio magistrale, visto che, secondo Michela, “il Federico II non offre un’ampia scelta per i Corsi Magistrali”. Tra gli esami complicati del primo anno rientrano sicuramente Matematica e Chimica. “Al primo anno, si studiano esclusivamente le materie di base – dice Gelsomino, studente 22enne di Caposele, iscritto al terzo anno di Scienze forestali ed ambientali – Bisogna farsele piacere, perché, solo negli anni successivi, sono previsti gli insegnamenti più specifici del proprio ambito di interesse. In ogni caso, non bisogna demoralizzarsi alle prime difficoltà. Di certo la frequenza aiuta, ma anche trascorrere l’intera giornata in Facoltà, magari studiando in gruppo, stimola molto e coinvolge in pieno”. Anche per Ernesto, al primo anno di Scienze forestali ed ambientali, seguire le lezioni è importante: “I corsi dovrebbero essere compatti in quanto, per chi abita lontano, come me che vivo a Calabritto, nell’avellinese, è dispendioso, oltre che faticoso, recarsi in Facoltà tutti i giorni”. A differenza degli altri corsi, Viticoltura ed Enologia è ad Avellino, anche se, per alcuni esami, gli studenti devono recarsi presso la sede di Portici. “E’ un percorso di studi che mi appassiona sempre più – dice Rosalia, ventenne di Domicella, che, da grande, oltre ad aprire un’enoteca per le degustazioni, vorrebbe occuparsi di consulenza aziendale – abbiamo creato un bel gruppo-classe e un ottimo rapporto con i docenti”. Unico disagio: “Ci sentiamo dislocati, e poi, ad Avellino, ci sono solo le aule. Per tutto il resto dobbiamo comunque recarci a Portici”. 
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