Il Preside prof. Federico Alvino assicura che non si verificherà alcun disagio nel passaggio dal vecchio al nuovo ordinamento. “Abbiamo predisposto modalità che salvaguardano i crediti formativi già acquisiti”, spiega. I ragazzi che non effettueranno il passaggio continueranno il percorso di studi e seguiranno i corsi insieme a quelli del nuovo ordinamento, anche se dovranno specificare la loro posizione al docente. “Diamo la possibilità ai nostri iscritti di transitare al nuovo ordinamento che prevede 29 esami anziché 39, in seguito all’accorpamento di determinati insegnamenti”, sottolinea Alvino. Per fare qualche esempio, “Diritto civile e Diritto commerciale saranno da quindici crediti”. “Ci siamo resi conto – continua – che, per gli studenti, è preferibile concentrare il proprio impegno in una volta, piuttosto che presentarsi a vari appelli per discutere una sola materia”. Diventa obbligatorio l’esame di Diritto dell’economia, fino all’anno scorso opzionale, mentre, aggiunge il Preside, “siamo gli unici in Italia, forse insieme alla Bocconi, con un piano di studi che prevede gli esami di Bilancio e Principi contabili ed Economia aziendale”. “E’ rafforzata – continua – anche la componente internazionalistica, con Diritto dell’Unione europea”. Variazioni in linea con quelle che sono le richieste del mercato del lavoro.
Ad oggi, il numero delle immatricolazioni ammonta a circa trecento. “Abbiamo un numero massimo di 500 iscrizioni parametrato in base al numero dei docenti. Dunque, se entro i primi di novembre non raggiungeremo quella soglia, probabilmente ci sarà una proroga delle iscrizioni fino a fine anno”.
Ad oggi, il numero delle immatricolazioni ammonta a circa trecento. “Abbiamo un numero massimo di 500 iscrizioni parametrato in base al numero dei docenti. Dunque, se entro i primi di novembre non raggiungeremo quella soglia, probabilmente ci sarà una proroga delle iscrizioni fino a fine anno”.