Risolta finalmente la questione riguardante il trasferimento della Facoltà di Giurisprudenza da quel di Nola a Napoli, che sicuramente ha tolto per tanti mesi tranquillità e sorriso a molti studenti, ci si ritrova oggi davanti ad un nuovo punto interrogativo: conviene o meno il passaggio al nuovo ordinamento che prevede ventinove esami anziché trentanove? È palese che molti nell’istante in cui sono venuti a conoscenza di questa possibilità hanno lanciato grida di giubilo al sol pensiero di potersi laureare nella metà del tempo. Ma, in verità, le perplessità rimangono e sono tante. Il nuovo piano di studi prevede, rispetto al passato, l’accorpamento degli esami più difficili (non esisteranno più ad esempio Diritto Civile I e II oppure Diritto Penale I e II, ecc.) e la presenza di discipline non presenti nel vecchio piano, come Diritto degli intermediari finanziari, e l’aggiunta, inoltre, di un esame opzionale da poter sostenere già al primo anno. Il passaggio sarà possibile fino al 31 dicembre prossimo (ma chi non ha provveduto entro il 30 settembre non potrà sostenere gli esami nella sessione di novembre). La maggioranza degli iscritti ha già deciso di optare per il nuovo ordinamento nonostante la poca chiarezza con la quale la Facoltà ha presentato questa opportunità (pochi ed evasivi avvisi sul sito ufficiale). Ma per chi resta al vecchio ordinamento cosa accade? Potrà comunque seguire i corsi delle “vecchie materie”? In verità no; questo dipende dal fatto che i corsi sono organizzati soltanto in base al nuovo piano di studi. Quindi se un ragazzo volesse seguire il corso di Diritto del Lavoro I, dovrebbe “contrattare” con il professore, per stabilire fino a che punto seguire il corso, quali libri di testo adottare e così via. Una situazione paradossale. Sembra quindi che la Facoltà stia invitando “coercitivamente” al passaggio. Un ulteriore punto d’incertezza è sottolineato da Gianfranco: “Sono stato quest’oggi in segreteria ed ho verificato che in virtù di questo passaggio, per una questione di crediti, rischio di non essere ammesso al quarto anno! Chiaramente per me è un grandissimo problema. Certamente non lo sarà, invece, per tutti coloro che sono in regola con gli esami, che al contrario potrebbero trovarsi iscritti ad un anno successivo”.