Nell’aula A3, al primo piano della sede di Corso Umberto I, Io scenario è quasi da manifestazione o concerto. Ragazzi ammassati a terra, sui gradini dell’aula, dietro le sedie, appoggiati alle finestre o in tre in posti da due. Le matricole con i cognomi compresi tra le lettere A ed L di Lettere Moderne sono intente a seguire il corso di Linguistica Italiana tenuto dalla prof.ssa Patricia Bianchi, che si è munita di schermo per proiettare slide e di microfono, per consentire agli studenti di seguire più agevolmente. Il risultato non è dei migliori, dal momento che in un’aula con capienza 130 persone ve ne sono circa 200. Per quelli che sono seduti in fondo all’aula o all’entrata seguire è impossibile, è più facile parlottare, maneggiare I-Phone o passarsi il lucidalabbra. Soltanto le prime file prestano la dovuta attenzione, poiché si possono perfino concedere il lusso di prendere appunti. “Siamo arrivati alle 8.15 e già non c’era posto. Qui i ragazzi arrivano alle 8.00 per seguire seduti un corso che inizia alle 9.00. Per i docenti non ci sono obiezioni, sono preparatissimi, ma è impossibile seguirli in queste condizioni”, commentano Susi Mariani e Domenico. “Per quanto riguarda l’organizzazione dei corsi e delle sedi sono molto soddisfatta, perché c’era un programma dettagliato sul sito della Facoltà quest’anno. Ho frequentato per due anni L’Orientale, lì l’organizzazione è pessima e qui non si poteva che migliorare. Un solo appunto lo farei per i posti a sedere mancanti, che invogliano a stare fuori dall’aula, poiché dentro si soffoca”, aggiunge Giuliana. Alle 9.30, a lezione iniziata, continuano ad entrare studenti del primo anno. “Il corso lo devo seguire perché conviene. Così risparmio ore di studio a casa, capisco meglio, e se la professoressa salta qualche argomento i corsisti non sono tenuti a portarlo all’esame”, replica Giorgio, dopo l’invito della docente a non parlottare, altrimenti più che una lezione diventa un mercato.
Le matricole di Lettere Moderne seguono dal lunedì al mercoledì, dalle 9.00 alle 13.00. In più, da frequentare c’è il corso di Lingua a scelta tra inglese e spagnolo; quello di francese non è stato ancora attivato, anche se annunciato nel programma, con grande rammarico degli studenti. “Avrei voluto seguire il corso di Francese, ma non è stato attivato. Ho dovuto scegliere tra Inglese e Spagnolo. Ora seguo Spagnolo il martedì e il giovedì dalle 16.00 alle 19.00, quindi il martedì ho uno spacco dalle 13.00 alle 16.00 tra un corso e l’altro. Non sarebbe stato più facile prevederlo alle 14.00?”, lamenta Roberta. In questa situazione si trovano tutti gli studenti del primo anno di Lettere Moderne. “Seguo Inglese dalle 15.00 alle 18.00 il lunedì e il giovedì in Aula Piovani. Lì la situazione è addirittura peggiore. Se in aula A3 devo prendere posto un’ora prima, in Aula Piovani mi devo anticipare almeno di un’ora e mezza, perché è più piccola e gli studenti frequentanti ad Inglese sono di più”, continua Annalisa.
Le grandi difficoltà, come spesso accade a Lettere, riguardano le strutture perché la didattica infonde grande entusiasmo negli studenti, che già conoscono i nomi di tutti i docenti del Corso di Laurea, pur dovendo sostenere soltanto tre esami questo primo semestre. “Il prof. Sabbatino è molto coinvolgente, si alterna con il prof. Corrado per il Corso di Letteratura Italiana. In questi giorni ci sta illustrando il Canzoniere e riesce a renderlo attualissimo”, affermano convinti Giacomo e Connie.
Le matricole di Lettere Moderne seguono dal lunedì al mercoledì, dalle 9.00 alle 13.00. In più, da frequentare c’è il corso di Lingua a scelta tra inglese e spagnolo; quello di francese non è stato ancora attivato, anche se annunciato nel programma, con grande rammarico degli studenti. “Avrei voluto seguire il corso di Francese, ma non è stato attivato. Ho dovuto scegliere tra Inglese e Spagnolo. Ora seguo Spagnolo il martedì e il giovedì dalle 16.00 alle 19.00, quindi il martedì ho uno spacco dalle 13.00 alle 16.00 tra un corso e l’altro. Non sarebbe stato più facile prevederlo alle 14.00?”, lamenta Roberta. In questa situazione si trovano tutti gli studenti del primo anno di Lettere Moderne. “Seguo Inglese dalle 15.00 alle 18.00 il lunedì e il giovedì in Aula Piovani. Lì la situazione è addirittura peggiore. Se in aula A3 devo prendere posto un’ora prima, in Aula Piovani mi devo anticipare almeno di un’ora e mezza, perché è più piccola e gli studenti frequentanti ad Inglese sono di più”, continua Annalisa.
Le grandi difficoltà, come spesso accade a Lettere, riguardano le strutture perché la didattica infonde grande entusiasmo negli studenti, che già conoscono i nomi di tutti i docenti del Corso di Laurea, pur dovendo sostenere soltanto tre esami questo primo semestre. “Il prof. Sabbatino è molto coinvolgente, si alterna con il prof. Corrado per il Corso di Letteratura Italiana. In questi giorni ci sta illustrando il Canzoniere e riesce a renderlo attualissimo”, affermano convinti Giacomo e Connie.
Sedie e finestre rotte
“Non riesco a capire perché due file di sedie sono inagibili. Il custode del piano ha assicurato che non verranno riparate, togliendo almeno 20 posti a sedere ad un numero già esiguo di sedie rispetto agli studenti. In più, chi è costretto ad appoggiarsi alla finestra rischia di farsi male col vetro o di prendere freddo, visto che è rotta e non verrà riparata”: l’osservazione di Roberto Guardi è condivisa da molti colleghi, attratti dalle materie e dai docenti, ma delusi dalle strutture, compreso il bagno, che si trova fuori l’edificio centrale e costringe a una grossa perdita di tempo. Molti desiderano un bar, stanchi di vedere chiuso il punto ristoro del cortile, ad altri basterebbero delle macchinette per caffè e snacks nell’edificio bellissimo, ma poco funzionale di Corso Umberto I.
Lo scenario non cambia in aula A3 con il corso di Letteratura Italiana del prof. Massimiliano Corrado. La porta dell’aula resta rigorosamente aperta, per consentire a coloro che sono fuori di entrare e a quelli che sono dentro di respirare. Il via vai di studenti nell’aula va avanti fino a mezz’ora dopo l’inizio della lezione. Questa volta non ci sono slide e il professore spiega un sonetto di Jacopo da Lentini. Nessuno tra gli studenti seduti in fondo all’aula ha afferrato il nome del sonetto e tentano di recuperarlo sfogliando forsennatamente il Ferroni e le fotocopie di sonetti vari.
“È normale che la situazione sia questa al primo anno, ci sarà una selezione naturale al secondo tra chi è realmente interessato a seguire e chi no. Molti non riusciranno a stare al passo con gli esami e i corsi si sfolleranno automaticamente. Ora non è semplice per le matricole, ma a Lettere troveranno una seconda famiglia, tra professori e colleghi, che è difficile trovare in altre Facoltà. Io vengo da due anni di Giurisprudenza e lì c’è un rapporto meno umano tra docenti e studenti. Qui ti invogliano e ti seguono di più”, asserisce Ludovica, iscritta al II anno di Lettere Moderne. “I professori sono meravigliosi e anche se in futuro sarà difficile insegnare, avremo avuto una formazione a 360 gradi, umana e didattica. La letteratura per me è tutto, mi ha aiutato a risolvere problemi seguendo l’esempio degli antichi filosofi o immergendomi totalmente in romanzi bellissimi, che mi hanno fornito una distrazione”, dice commossa Valentina, anche lei al secondo anno di Lettere Moderne.
Allegra Taglialatela
Lo scenario non cambia in aula A3 con il corso di Letteratura Italiana del prof. Massimiliano Corrado. La porta dell’aula resta rigorosamente aperta, per consentire a coloro che sono fuori di entrare e a quelli che sono dentro di respirare. Il via vai di studenti nell’aula va avanti fino a mezz’ora dopo l’inizio della lezione. Questa volta non ci sono slide e il professore spiega un sonetto di Jacopo da Lentini. Nessuno tra gli studenti seduti in fondo all’aula ha afferrato il nome del sonetto e tentano di recuperarlo sfogliando forsennatamente il Ferroni e le fotocopie di sonetti vari.
“È normale che la situazione sia questa al primo anno, ci sarà una selezione naturale al secondo tra chi è realmente interessato a seguire e chi no. Molti non riusciranno a stare al passo con gli esami e i corsi si sfolleranno automaticamente. Ora non è semplice per le matricole, ma a Lettere troveranno una seconda famiglia, tra professori e colleghi, che è difficile trovare in altre Facoltà. Io vengo da due anni di Giurisprudenza e lì c’è un rapporto meno umano tra docenti e studenti. Qui ti invogliano e ti seguono di più”, asserisce Ludovica, iscritta al II anno di Lettere Moderne. “I professori sono meravigliosi e anche se in futuro sarà difficile insegnare, avremo avuto una formazione a 360 gradi, umana e didattica. La letteratura per me è tutto, mi ha aiutato a risolvere problemi seguendo l’esempio degli antichi filosofi o immergendomi totalmente in romanzi bellissimi, che mi hanno fornito una distrazione”, dice commossa Valentina, anche lei al secondo anno di Lettere Moderne.
Allegra Taglialatela