Link propone lo Statuto dei Diritti degli Studenti

“Sessioni d’esame terribilmente esigue, appelli che si accavallano, professori che non indicano un orario di ricevimento, né si presentano agli appuntamenti con gli studenti”: le questioni sollevate dal gruppo studentesco Link attraverso una serie di cartelli affissi nelle sedi dell’Ateneo il 15 febbraio. 
“A proposito della questione delle date d’esame – informa Viviana Annunziata, rappresentante di Link-Coordinamento Universitario nel Polo Didattico d’Ateneo – ci siamo opposti fermamente a una proposta avanzata in Consiglio didattico del Polo, che avrebbe ridotto gli appelli dell’ex Facoltà di Scienze Politiche per uniformare la struttura di corsi e appelli dei tre Dipartimenti. Crediamo che, invece, il modello di Scienze Politiche, con tre appelli per sessione, vada migliorato ed esportato nelle altre ex Facoltà. Pertanto abbiamo formulato una proposta alternativa che discuteremo nella prossima riunione del Consiglio didattico del Polo. Ma questo non è sufficiente: in primis, è necessario che gli studenti siano sensibilizzati verso una questione che li riguarda direttamente, e che siano i primi ad indignarsi, nel momento in cui vedono negati i propri diritti”. Per questa ragione Link ha promosso la giornata di sensibilizzazione il 15 febbraio.
L’organizzazione studentesca, inoltre, ha intenzione di proporre a breve nei vari organi accademici l’attivazione di uno Statuto dei Diritti degli studenti, allo scopo di “colmare una grave lacuna. L’art. 2 c.14 dello Statuto dell’Università L’Orientale recita: ‘L’Orientale fa proprio lo Statuto dei diritti e dei doveri degli Studenti Universitari riconosciuto dal MIUR, presentato alla CRUI nel giugno del 2007’; Statuto, questo, che non risulta essere stato ancora emanato. Riteniamo questo vizio di una gravità immensa, in quanto non vi sono, nell’Ateneo, garanzie a tutela degli studenti, ed è per questo che abbiamo formulato e presenteremo a breve una proposta alternativa, formulando lo Statuto dei diritti degli studenti, che ci auguriamo venga esaminata e discussa dai vari organi accademici”.
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