Mobilità e migrazioni internazionali, un nuovo Centro di Studi per “un’interpretazione critica”

Un nuovo Centro di Elaborazione Culturale sui temi della Mobilità e Migrazioni Internazionali (MoMi) a L’Orientale. Ad inaugurare le attività un primo incontro tenutosi il 27 novembre presso la sede dell’Istituto di Studi sulle Società del Mediterraneo in via Guglielmo Sanfelice. Obiettivo del seminario internazionale: “veicolare una riflessione ampia e dettagliata sui processi globali legati alla geografia delle migrazioni e i diversi linguaggi utilizzati sullo scenario mediatico in merito a un fenomeno globale che, però, ha ricadute importanti sul locale”. Sono le parole del prof. Fabio Amato, docente di Geografia Sociale e Culturale e Presidente del Centro. Il taglio di ciascun intervento è progettato, pertanto, in un’ottica di scambio interdisciplinare, “perché oggi tutti – da chi sta al governo al vicino di casa – si sentono in diritto di esprimere un’opinione a riguardo”, ma non è così semplice mettere a fuoco una plurale complessità che, invece, necessita di un’analisi da più punti di vista (linguistico, culturale, socio-antropologico, storico, filosofico, politico, geografico, socio-antropologico, post-coloniale). “È su questo riferimento tematico comune che porteremo avanti le prossime iniziative mettendo a sistema i saperi attivi nei tre Dipartimenti”, annuncia il docente. Se all’ordine del giorno “il bombardamento continuo degli episodi di cronaca mette in circolo una retorica fondata sull’emergenza migranti, nutrendo una paura verso il diverso, risulta necessario per noi specialisti…
 
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