Nuovo regolamento esami da giugno: abolito il salto di appello

Un nuovo regolamento generale per gli esami di profitto. È stato approvato a fine febbraio dal Consiglio della Scuola Politecnica e delle Scienze di Base. Il documento è stato istruito e condiviso dalla Consulta dei Referenti Didattici dei Dipartimenti e dalle rappresentanze studentesche. Stabilisce principi ed impostazioni comuni tra i vari Corsi di Studi nell’ambito della Scuola e fornisce agli studenti un punto di riferimento certo. Non sarà più possibile il famigerato salto di appello qualora una prova non sia stata superata (purché tra l’esame sostenuto e il successivo siano trascorsi almeno 15 giorni solari): è una delle disposizioni di forte interesse per gli studenti. Che, però, pare non sia stata gradita da tutto il corpo docente se qualcuno, in aula, ha intimorito la platea agitando lo spauracchio della bocciatura a camicia, vale a dire la verbalizzazione ufficiale del risultato negativo. 
Il regolamento andrà in vigore da giugno prossimo. Ecco quali sono gli articoli salienti: l’esame di profitto (che può consistere in un colloquio orale, in un elaborato in forma scritta e/o grafica, in un questionario/esercizio numerico, in una prova di laboratorio, in progetti) deve tenere conto dei risultati conseguiti in eventuali prove in itinere (inserite nell’orario delle attività formative) le cui modalità sono stabilite dal docente e comunicate agli allievi all’inizio del corso. Organizzazione della didattica: permane la distinzione tra periodi delle lezioni e periodi di esami. Deroghe per gli studenti iscritti all’ultimo anno (possono sostenere esami in debito a partire dalla conclusione dei corsi del primo semestre anche al di fuori delle finestre di esami) e per i fuori corso (possono sostenere esami durante tutto l’anno). Numero e distribuzione degli appelli (tra i quali devono intercorrere almeno 15 giorni) per gli iscritti in corso: due appelli nel primo periodo di esami; due appelli nel secondo; un appello nel terzo; due appelli straordinari per il recupero degli esami in debito nel mese di ottobre e nel mese di marzo. Altre due le ‘raccomandazioni’ ai docenti: evitare sovrapposizioni di date per esami di insegnamenti impartiti nello stesso anno; contenere il tempo di correzione degli elaborati per quelle discipline che prevedono più prove (ad esempio scritto ed orale). Le lunghe attese per conoscere l’esito di un esame sono una costante per alcune cattedre.
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