Orari stressanti e prime prove per le matricole

Ingegneria non stop. Per far fronte alle accresciute esigenze didattiche e al bisogno di spazi, la Facoltà non chiude mai. Si fa lezione sempre, dalle otto del mattino alle sette di sera. Il calendario settimanale degli studenti è organizzato su turni mattutini e pomeridiani. In alcuni Corsi di Laurea si sono già svolte delle prove intercorso e molti prevedono un preappello d’esame a dicembre, il più delle volte di Geometria e Algebra lineare. “Sono di Castellammare – dice Andrea Celotto, matricola ad Ingegneria Chimica, che racconta questi primi mesi di lezioni e disagi – Soprattutto per chi come me viene da lontano, gli orari sono atroci. È difficile essere sempre puntuale, trovare posto in aula e, soprattutto i primissimi tempi, è capitato anche di occupare in due una sedia”. Per non arrivare a casa a notte fonda, lascia le lezioni pomeridiane un po’ prima ma “il tempo per studiare è veramente poco”. Andrea promuove la Facoltà: “le lezioni sono positive, mi sento portato per questi studi, ma ci sono momenti in cui ci si sente spaesati e in crisi. Forse due mesi sono pochi per apprendere un metodo di studio, ma non i concetti. Ingegneria non è facile, se si sceglie bisogna impegnarsi seriamente”. 
“Non ci si 
ferma mai”
Qualche problema legato al sovraffollamento si avverte ma non i disagi degli ultimi anni. Eppure la Facoltà continua a detenere il primato delle immatricolazioni e cresce ancora. “Quest’anno siamo divisi in tre gruppi e riusciamo a stare tutti seduti. All’inizio c’erano molte più persone, molti però abbandonano”, afferma Roberto Pianese che ha scelto Ingegneria Meccanica perché è “un campo abbastanza vasto che dà parecchie opportunità di lavoro”. Descrive la giornata media di una matricola come ‘movimentata’: “non ci si ferma mai; due volte la settimana facciamo lezione mattina e pomeriggio. E’ completamente diverso da un orario scolastico normale. Ci si deve organizzare per studiare”, dice Roberto che a breve avrà la prima prova. “Abbiamo i corsi anche di pomeriggio; andare via dalla Facoltà con il buio non è facile”, sostiene Clementina Monaco, matricola al Corso di Ingegneria Gestionale dei Progetti e delle Infrastrutture. E’ di Scafati… ogni giorno per lei è un bel viaggio raggiungere Monte Sant’Angelo. “Studiare contemporaneamente ai corsi è difficile, però volere è potere; se ci impegneremo ce la potremo fare”. La sua collega Daniela Mottola è di Caserta, non riuscendo a conciliare le esigenze di studio con le lunghe trasferte ha deciso di prendere casa a Napoli. “Dopo la prima settimana da pendolare non ce l’ho più fatta. La sera arrivavo a casa alle dieci e la mattina, per quanto puntuale, mi ritrovavo a seguire in fondo all’aula, che è come non seguire perché non si capisce niente. La mia vita è cambiata di punto in bianco, ma mi sto abituando un po’ alla volta”. In fase di rodaggio anche il metodo di studio. E’ necessario imparare a gestire più materie in contemporanea. 
Ha già avuto il primo approccio con le prove intercorso Ciro Vitiello, matricola ad Ingegneria Civile. A dicembre affronterà anche il preappello di Fisica. “È un buon sistema ma occorre studiare costantemente, altrimenti non si riesce ad apprendere nemmeno un concetto banale se è nuovo”, sottolinea. Giuditta Vecchione, di Saviano, vicino Nola, di Ingegneria Gestionale dell’area civile, racconta il suo giorno da matricola. Raggiunge la Facoltà in auto con altre persone, “per cui il viaggio non è tanto stancante, ma comunque la mattina mi sveglio alle sei. Abbiamo già sostenuto una prova di Fisica, credo sia andata abbastanza bene”. Lamenta: “è una corsa continua”. Luigi Daltrelli è matricola ad Ingegneria Aerospaziale: “mi piace l’industria automobilistica, nella quale ricercano anche tanti ingegneri aerospaziali”. Per lui gli orari della Facoltà sono ‘sballati’: “un giorno di pomeriggio, uno di mattina”. E’ complicato trovare il tempo per studiare a casa. E poi racconta: “spesso in aula non si trova un posto comodo nemmeno arrivando all’università quando il cancello è ancora chiuso. Le prime file sono già occupate. Non so come facciano gli altri, forse dormono qui”. 
Occorre imparare 
ad autogestirsi
Sugli orari di lezione è critica anche Maria Neve Fico, studentessa che ha scelto Ingegneria Chimica perché vuole lavorare nel campo della cosmetica. Dice: “il lunedì siamo qui dalla mattina alla sera, poi c’è un giorno di pausa ma non basta. Per fortuna noi siamo pochi e riusciamo a stare tutti seduti”. “Per ora non ho ancora difficoltà a studiare; per fortuna per noi le prime prove ci saranno a gennaio”, confessa Domenico Passariello, studente di Ingegneria Chimica. “Il problema è imparare ad autogestirsi. A lezione i docenti spiegano gli esercizi anche molto bene, ma solo alcune tipologie. Se vuoi saperne di più devi utilizzare gli orari di ricevimento e per chi come me viene da lontano non è facile. Si impiega sempre un sacco di tempo”, aggiunge Alessio Iovane, anche lui originario di Scafati. Il suo collega Andrea D’agostino, relativamente alla didattica, commenta: “le spiegazioni sono molto approfondite ed esaurienti, talvolta disorientano un po’, soprattutto se hai già delle conoscenze di base”. Chi ha conseguito la maturità classica ha il problema inverso. Roberto, anche lui iscritto ad Ingegneria Chimica, è molto preoccupato per l’esame di Geometria: “il professore dà per scontato un sacco di concetti che invece non conosco, o che non sono stati ancora affrontati in Analisi. Ho difficoltà a stargli dietro. Poi non finisce mai le dimostrazioni. Il mio quaderno di appunti è pieno di dimostrazioni incompiute”. 
Gianluca Chianese, Jennifer Cuomo e Alessandro Catena sono matricole ad Ingegneria Meccanica. Sono contenti della Facoltà e delle aule, ma risentono dell’orario di lezione. “Sono di Afragola e per non dipendere dai mezzi pubblici utilizzo l’auto ma spesso non trovo parcheggio nemmeno accanto alla Facoltà. L’orario è pesante e il problema è trovare il tempo per studiare” (Jennifer). “Tutti i giorni impieghiamo almeno tre ore di viaggio. Sarebbe preferibile avere degli orari più compatti e magari dei giorni liberi, durante i quali potremmo studiare” (Gianluca). “Avremo il primo esame intorno al venti dicembre. Non mi sento assolutamente pronto a sostenere un esame. Spero di farcela ma è difficile, serve tanta buona volontà. Per fortuna le lezioni termineranno agli inizi del mese” (Alessandro).
 (Si.Pa.)
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