Tesi in Olanda al Centro Unesco per un neo laureato in Ambiente e Territorio

Ventitré anni, originario di Vico Equense, interessato alla politica e con una grande passione per il calcio – “ma ormai non gioco più perché mi sono infortunato” – Stefano Papirio il 29 ottobre ha conseguito, con il voto di 110 e lode, la laurea magistrale in Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio. La sua è una tesi sperimentale sul tema della depurazione delle acque industriali attraverso reattori biologici che rimuovono i metalli pesanti. L’ha svolta in parte in Olanda, a Delft, presso il centro Unesco per la ricerca sulle acque. “Si tratta di un centro internazionale per studi di specializzazione dopo la laurea che accoglie persone provenienti da tantissimi paesi in via di sviluppo. Sono partito da solo e i primi venti giorni, sono stati un po’ duri. Per fortuna conosco abbastanza bene l’inglese e gli olandesi sono molto più disponibili e ‘caldi’ di quanto si pensi”. Un’esperienza interessante quindi. “Studiare o seguire un Master laggiù è molto costoso, ma la mentalità è completamente diversa e il governo olandese finanzia tantissime borse di studio. Tornare in Italia dopo quattro mesi, comunque, è molto bello”. È molto contento della strada intrapresa. “Al liceo mi piacevano la Matematica e la Storia, ma non volevo diventare insegnante. Perciò mi sono concentrato su Ingegneria, selezionando fra i vari indirizzi quello mi sembrava più attuale”. Una scelta matura (“senza farmi influenzare da nessuno”) portata avanti nei tempi previsti e con ottimi risultati. “L’università deve far parte della vita; se si vuole farla bene, impegna del tempo, ma bisogna sapersi organizzare alternando momenti di studio e di riposo”. I consigli: “è importante seguire i corsi per immagazzinare in aula quante più informazioni possibili”; “l’ambiente napoletano è molto bello, ma vivere esperienze all’estero è utile. L’università è un ottimo mezzo per conoscere delle persone”. Il post-laurea: come tutti, la prima mossa è stata quella di “inviare in giro il curriculum con la speranza di essere assunto”.  Poi la proposta: “il dottorato con il gruppo di Ingegneria Idraulica e Sanitaria del prof. Pirozzi. Ci sto pensando. Sarebbe certamente un’esperienza interessante nel corso della quale potrei ancora tornare all’estero e collaborare alla didattica”.
Simona Pasquale
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