Per i neolaureati in CTF “qualcosa in più di un tirocinio”

“Servizio di Orientamento e Formazione per l’incremento dell’occupabilità dei giovani neolaureati in CTF” è il nome del progetto inaugurato sabato 7 marzo nell’Aula Magna di Farmacia. L’iniziativa, frutto della collaborazione tra la Facoltà e la Provincia, ha richiamato studenti, laureati, docenti e rappresentanti del mondo delle imprese. “L’affluenza ad iniziative come questa, anche in un giorno di riposo, testimonia la vitalità del nostro Ateneo”, ha commentato il Presidente del Polo delle Scienze e delle Tecnologie per la Vita Luciano Mayol. 
Ad aprire i lavori è il Preside della Facoltà Giuseppe Cirino: “Abbiamo stipulato un accordo con la Provincia per creare un ponte tra i giovani laureati in CTF e le piccole imprese che operano in Campania. Il primo requisito che viene richiesto dalle aziende ai neolaureati è una precedente esperienza. E’ un controsenso. La Facoltà cerca di ovviare a questo inconveniente”.
Il progetto prevede tre incontri (di sabato) in cui alcuni rappresentanti aziendali avranno modo di illustrare i settori in cui sono stati attivati tirocini, numerose visite infrasettimanali ad aziende (Natura, New.Fa.Dem, Novaselect, Ici Farmaceutici e Ibi Farmaceutici), ed esercitazioni sui metodi analitici in farmacopea, sull’uso dell’HPLC, sulle ricerche bibliografiche e l’uso di banche dati, sulla stesura e la ricerca di brevetti, sull’utilizzo del supporto informatico e la corretta compilazione del curriculum. Seguirà uno stage di sei mesi retribuito con un bonus di 700 euro per 24 laureati da non più di 18 mesi divisi in due gruppi: i primi 12 parteciperanno alla tornata di marzo, i secondi verranno selezionati tra coloro che presenteranno domanda entro il 4 settembre.
“Durante i seminari i laureati conosceranno le mansioni richieste ai tirocinanti dalle aziende. Spesso si tratta di ruoli poco conosciuti – afferma la prof.ssa Maria Grazia Rimoli, responsabile del progetto – Il calendario degli interventi è sul sito della Facoltà. Possono prendervi parte anche studenti e laureati che non sono stati selezionati per gli stage”. I relatori illustreranno i profili ricercati dalle aziende, dando modo agli stagisti di scegliere il settore lavorativo più affine alle proprie inclinazioni.  “Il tirocinio è un’ottima esperienza formativa professionalizzante. Tuttavia questo progetto vuole offrire qualcosa di più: un servizio di orientamento e formazione per superare il gap tra il mondo universitario e quello della professione”, spiega la prof.ssa Rimoli. Ai laureati in Farmacia è preclusa questa opportunità, perché, spiega la docente, “hanno un loro naturale sbocco professionale. Molti laureati in CTF, invece, si occupano di Informazione scientifica ed ora, con la crisi, sono i primi ad essere tagliati fuori dalle aziende. Altri hanno invaso il campo dei farmacisti. Il nostro intento è stimolare questi giovani a trovare una strada più specifica”. 
Tante, infatti, sono le possibilità per il laureato in CTF: può occuparsi non solo di farmaci ma di dispositivi medici, di medicinali omeopatici, di cosmetici, di alimenti. Deve conoscere anche gli aspetti regolatori necessari ai prodotti per la salute per essere immessi sul mercato, la farmacovigilanza e la registrazione di brevetti. A tutti questi aspetti verrà dato debito spazio all’interno del corso. “E’ un progetto piccolo, ben calibrato, sintomatico di una riuscita cooperazione tra l’università e l’Ente locale – afferma il dott. Claudio Manzo, rappresentante della Provincia – Non ci limitiamo a finanziare il progetto, ci proponiamo di monitorarlo nel suo svolgimento. Verificheremo il placement e chiederemo anche ad aziende e stagisti un riscontro dell’esperienza per migliorare l’organizzazione dei tirocini nelle prossime tornate”.
Ad offrire disponibilità agli stagisti sono state sinora 18 aziende, di cui 15 campane. La prof.ssa Rimoli assicura che a settembre il loro numero aumenterà: “Cercheremo di seguire gli stagisti per verificare se il progetto darà i risultati sperati in termini di occupabilità. Intanto chiedo aiuto ai colleghi della Facoltà perché a questi ragazzi occorrono non solo dei tutor aziendali ma anche dei tutor universitari”.
A ribadire l’importanza dello stage come esperienza altamente formativa è il dott. Enrico Maria Borrelli, Presidente Nazionale AMESCI, l’Associazione di promozione sociale dei giovani: “l’università non basta, occorre farsi le ossa sul campo. Per questo è importante fare stage gratuiti. Non significa essere sfruttati ma cogliere un’opportunità per entrare nel mondo del lavoro”.
Anche il Presidente dell’ANCTF (Associazione Nazionale dei laureati in CTF) Mariano Marotta sollecita i laureati ad offrirsi come stagisti: “Ho sempre creduto in questo Corso di Laurea. Sono stato uno dei primi studenti iscritti in CTF. Ho avuto modo di apprezzare molti laureati della Federico II che sono venuti a fare lo stage all’ANCTF a Roma, per esempio le dottoresse Corcione, Esposito e Marra presenti in sala”.
Manuela Pitterà
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