Tutto esaurito all’Open Day organizzato dal Collegio di Ingegneria della Scuola Politecnica e delle Scienze di Base il 15 maggio, nonostante lo sciopero dei mezzi di trasporto. Un’intera giornata di orientamento rivolta ai ragazzi del quarto e quinto anno della scuola superiore, con seminari illustrativi e visite ai laboratori di ricerca, vera novità di questa edizione, replicate nell’arco dei turni, al mattino e al pomeriggio. Un esperimento del quale il prof. Piero Salatino, Presidente della Scuola, si dichiara molto soddisfatto: “si tratta di una formula nuova, che abbiamo voluto estendere anche ai ragazzi del quarto anno e nella quale ci riproponiamo di coinvolgere l’intera Scuola, anticipando l’evento al mese di febbraio”.
A lavorare a stretto contatto con i giovani, tutti i Direttori di Dipartimento e i Coordinatori Didattici dei Corsi di Studio. “A dispetto della visione diffusa tra gli adulti, secondo la quale i ragazzi diventano sempre peggio, ho notato persone motivate, dotate di grande consapevolezza e senso di responsabilità. Con grande soddisfazione, posso testimoniare che ci sono moltissime ragazze. È bello vedere che un settore tradizionalmente maschile si sta aprendo anche alle donne”, commenta il prof. Nino Grizzuti, Coordinatore del Corso di Laurea in Ingegneria Chimica. “Gli studenti sono molto interessati, pongono domande specifiche su corsi e organizzazione e sulle reali opportunità che questi studi possono offrire alla loro vita professionale”, afferma il prof. Giuseppe Del Giudice, membro del Comitato per l’Orientamento della Scuola e del Consiglio Direttivo del Sof-tel, mentre accompagna un gruppo in visita nei laboratori di via Claudio. Opinione condivisa anche dalla prof.ssa Lia Papa, Coordinatrice del Corso di Laurea in Ingegneria Edile: “i ragazzi, pur rimanendo colpiti da questa vecchia sede che ha sempre un suo fascino, sono molto intrigati dai laboratori e vogliono entrare nel merito delle singole discipline”. Un’occasione anche per i Dipartimenti di divulgare le proprie attività di ricerca. “Siamo riusciti a dare delle dimostrazioni pratiche”, commenta il prof. Giovanni Poggi, Coordinatore del Corso di Laurea in Ingegneria delle Telecomunicazioni. “Abbiamo esposto i lavori di tutto il Dipartimento su delle belle tavole e ne abbiamo discusso a lungo”, sottolinea il prof. Guido Capaldo, Coordinatore del Corso in Ingegneria Gestionale dei Progetti e delle Infrastrutture. “I ragazzi hanno apprezzato l’opportunità di vedersi sintetizzare con chiarezza l’offerta formativa”, afferma il prof. Francesco Polverino, Coordinatore del Corso di Studi in Ingegneria Edile-Architettura.
I seminari sono stati l’occasione per approfondire profili professionali, curriculum di studio ed elargire consigli, come quelli del prof. Antonio Lanzotti, Coordinatore del Corso di Studi in Ingegneria Meccanica: “si può sbagliare, ma l’importante è continuare e non mollare”. Contributi preziosi alla giornata sono venuti anche dai giovani ricercatori, dottorandi e laureandi, ‘cugini maggiori’ a cui affidare le proprie speranze e la paura di fare la scelta sbagliata. “Mi sono sempre piaciuti auto e motori. Quando all’ultimo anno di scuola ho chiesto consiglio ai miei professori, loro mi hanno detto che avrei potuto affrontare con successo un percorso di questo genere – racconta Emma Frosina, dottoranda nel campo della Fluidodinamica – Oggi lavoro in collaborazione con alcune università statunitensi. In generale, se gli studi in Ingegneria piacciono, le gratificazioni sono maggiori dei problemi da risolvere. È importante però non impiegare più di cinque-sei anni per laurearsi”. “Le potenzialità di questi studi, i loro livelli di interdisciplinarità, sono molto elevati e, se piace, la vita in laboratorio è molto interessante”, sottolinea Antonello Astarita, dottorando in Ingegneria Chimica.
Simona Pasquale
A lavorare a stretto contatto con i giovani, tutti i Direttori di Dipartimento e i Coordinatori Didattici dei Corsi di Studio. “A dispetto della visione diffusa tra gli adulti, secondo la quale i ragazzi diventano sempre peggio, ho notato persone motivate, dotate di grande consapevolezza e senso di responsabilità. Con grande soddisfazione, posso testimoniare che ci sono moltissime ragazze. È bello vedere che un settore tradizionalmente maschile si sta aprendo anche alle donne”, commenta il prof. Nino Grizzuti, Coordinatore del Corso di Laurea in Ingegneria Chimica. “Gli studenti sono molto interessati, pongono domande specifiche su corsi e organizzazione e sulle reali opportunità che questi studi possono offrire alla loro vita professionale”, afferma il prof. Giuseppe Del Giudice, membro del Comitato per l’Orientamento della Scuola e del Consiglio Direttivo del Sof-tel, mentre accompagna un gruppo in visita nei laboratori di via Claudio. Opinione condivisa anche dalla prof.ssa Lia Papa, Coordinatrice del Corso di Laurea in Ingegneria Edile: “i ragazzi, pur rimanendo colpiti da questa vecchia sede che ha sempre un suo fascino, sono molto intrigati dai laboratori e vogliono entrare nel merito delle singole discipline”. Un’occasione anche per i Dipartimenti di divulgare le proprie attività di ricerca. “Siamo riusciti a dare delle dimostrazioni pratiche”, commenta il prof. Giovanni Poggi, Coordinatore del Corso di Laurea in Ingegneria delle Telecomunicazioni. “Abbiamo esposto i lavori di tutto il Dipartimento su delle belle tavole e ne abbiamo discusso a lungo”, sottolinea il prof. Guido Capaldo, Coordinatore del Corso in Ingegneria Gestionale dei Progetti e delle Infrastrutture. “I ragazzi hanno apprezzato l’opportunità di vedersi sintetizzare con chiarezza l’offerta formativa”, afferma il prof. Francesco Polverino, Coordinatore del Corso di Studi in Ingegneria Edile-Architettura.
I seminari sono stati l’occasione per approfondire profili professionali, curriculum di studio ed elargire consigli, come quelli del prof. Antonio Lanzotti, Coordinatore del Corso di Studi in Ingegneria Meccanica: “si può sbagliare, ma l’importante è continuare e non mollare”. Contributi preziosi alla giornata sono venuti anche dai giovani ricercatori, dottorandi e laureandi, ‘cugini maggiori’ a cui affidare le proprie speranze e la paura di fare la scelta sbagliata. “Mi sono sempre piaciuti auto e motori. Quando all’ultimo anno di scuola ho chiesto consiglio ai miei professori, loro mi hanno detto che avrei potuto affrontare con successo un percorso di questo genere – racconta Emma Frosina, dottoranda nel campo della Fluidodinamica – Oggi lavoro in collaborazione con alcune università statunitensi. In generale, se gli studi in Ingegneria piacciono, le gratificazioni sono maggiori dei problemi da risolvere. È importante però non impiegare più di cinque-sei anni per laurearsi”. “Le potenzialità di questi studi, i loro livelli di interdisciplinarità, sono molto elevati e, se piace, la vita in laboratorio è molto interessante”, sottolinea Antonello Astarita, dottorando in Ingegneria Chimica.
Simona Pasquale