Programmi, scogli e ansie: gli studenti di Medicina alle prese con la sessione d’esame

Nella clessidra che segna il tempo destinato alle lezioni stanno per cadere gli ultimi granelli. A Medicina è tempo di rimboccarsi le maniche e dare sostanza ai progetti per la sessione imminente. Gianluca, studente del primo anno, dà un nome al suo nemico principale: “l’ansia. Cresce con le parole dei miei colleghi che sembrano sempre o troppo preoccupati o troppo più preparati di me. In generale, però, non vedo scogli”. Il suo piano di lavoro: “mi concentrerò prima su Biologia Molecolare e cellulare (in programma l’11 giugno) per sfruttare la prima data utile disponibile. Poi passerò ad Anatomia che sta a fine giugno (il 25), quindi c’è più tempo per prepararsi”. Stesso programma per una sua collega, Alessia: “ho in mente di sostenere prima Biologia, perché credo che il tempo sia sufficiente per arrivarci preparata. Poi passerò ad Anatomia”. A completare il trittico del secondo semestre è l’esame di Istologia ed Embriologia Umana: “ho pensato di sostenerlo a settembre così come tanti altri miei compagni”. Tra questi c’è Giuseppe, che con lei ripete all’Edificio 20: “ho riservato a settembre l’esame di Istologia e quello di Fisica che devo recuperare dal primo semestre. Per giugno e luglio, invece, ho in programma di sostenere prima Biologia e poi Anatomia”. Un ricordo negativo dalle lezioni: “l’aula dove abbiamo seguito (l’aula grande dell’Edificio 20) ha dato un bel po’ di problemi. In inverno abbiamo seguito con il giubbotto, d’estate, invece, è un forno”. È iscritta al secondo anno Susanna. Ha scelto di dedicarsi immediatamente ad Anatomia II, esame arretrato dal semestre scorso, “perché ha una mole enorme e perché molti miei colleghi degli anni successivi mi hanno riferito che solo affrontando questo esame si impara veramente come si studia a Medicina”. Sulle scale dell’Edificio 20 “studio e ripeto in continuazione con una compagna. È un esame mnemonico e spesso ho la sensazione di aver dimenticato gli argomenti appena imparati. Più si avvicina l’appello più cresce l’ansia. Per studiare non ho seguito le lezioni. Anatomia occupa tutto il giorno”. Non parla di esami scoglio Monica, studentessa del terzo anno: “negli anni scorsi ho preferito dedicarmi agli esami più difficili, tralasciando altro. Quindi il vero problema, adesso, è la quantità di lavoro che mi aspetta tra esami da recuperare e altri nuovi”. È alle prese con Patologia generale, esame del primo semestre, e con Fisiopatologia generale: “l’11 giugno si accavallano lo scritto di uno e l’orale dell’altro. Purtroppo non è la prima volta che mi capita”. Per lei niente lezioni in aula: “non ho seguito perché la sessione di marzo è finita in ritardo rispetto all’inizio delle lezioni, quindi ho perso troppo terreno”. Altri obiettivi per Irene, sua collega: “mi concentro su massimo due esami. Col tempo a disposizione è difficile immaginarne di più. Spero di dare Biochimica, che è abbastanza tosto ed è arretrato dal primo semestre, e Genetica. Gli esami sono molto impegnativi, quindi servirebbe più tempo tra un appello e l’altro”. Con lei ripete Laura la quale sottolinea un aspetto che ha creato qualche difficoltà: “la fine dei corsi è troppo ravvicinata al primo appello d’esame”. Sugli appelli si sofferma anche Carmen, studentessa del quinto anno alle prese con lo studio di Nefrologia, Anatomia patologica e Dermatologia: “servirebbe un appello a maggio o a dicembre. Già l’aver avuto marzo è tanto, ma si potrebbe fare di più”. 
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