Studenti sotto esame con il dilemma dello sciopero

Al Dipartimento di Studi Umanistici le rappresentanze studentesche si fanno sentire. A seguito dell’indizione dello sciopero dei docenti riguardante la prima data dell’appello di giugno (non la seconda), è stata garantita un’agevolazione agli studenti che verrebbero maggiormente danneggiati dal non sostenere l’esame. Dopo un dialogo in sede al Consiglio di Dipartimento, tenutosi lo scorso 28 maggio, è stato approvato un appello straordinario per laureandi, studenti Erasmus, studentesse in maternità e studenti con certificati problemi di salute. C’è chi si chiede: cosa s’intende per laureandi? “Soltanto coloro che si apprestano a sostenere la prova finale nel mese di luglio”, chiarisce Maria Rita Salomone. Da qualcuno, però, la definizione è un po’ contestata. “Da regolamento didattico anch’io sono laureanda perché mi mancano solo due esami a scelta, anche se voglio prendere tempo per sostenere l’esame di laurea con calma dopo l’estate”, replica Grazia Ascione. Confermata la possibilità di un appello straordinario, non resta che contattare il docente responsabile per concordare le modalità. Come sapere con certezza se il proprio docente sciopera? “Chiedere al professore in questione, scrivere una mail o andare a ricevimento: le uniche soluzioni per togliersi ogni dubbio”, dice Giuseppina Altobelli di Lettere Classiche. 
Storia, Filosofia, Filologia sono esami che ricorrono in tutti i Corsi di Laurea a sfondo umanistico. “Sosterrò Filosofia Morale il 6 giugno, mi piace molto come materia, tant’è che dopo aver ripetuto tutti i testi sto cercando di soffermarmi sulla lettura critica delle fonti”, riprende Grazia. Non tutti la prendono però con tanta serenità. Molto preoccupati sono gli studenti di Lingue, Culture e Letterature Moderne Europee, soprattutto del secondo anno. “Sto preparando Lingua e Linguistica Tedesca II e approfondendo la sintassi, una parte che viene soltanto accennata al primo anno, e quindi fondamentale in sede d’esame. Bisogna conoscere molto bene la grammatica, ma anche essere in grado di analizzare una frase dal punto di vista strutturale, per esempio col diagramma ad albero, domanda ricorrente all’orale”. E a chi studia Tedesco o Inglese tocca anche sostenere l’esame di Filologia germanica, “ma lo rimanderò a settembre. Per ora voglio concentrarmi su qualcosa di più ‘leggero’, come Letteratura Inglese. Premetto di non aver seguito tutte le lezioni, ma mi sta piacendo la parte del programma relativa all’analisi testuale del sonetto”, le parole di Teresa Sequino. I disperati tentano di rimediare all’ultimo minuto: “venti giorni bastano per preparare un esame di Letteratura?”, chiede Marta Marino, alle prese con Letteratura Spagnola II. 
Più timorose 
le matricole
Le più timorose sono le matricole. “Devo sostenere l’esame di Storia Greca”, dice Federico Vicinanza, iscritto a Lettere Classiche. “Non so a chi chiedere consigli. Tutti i miei compagni hanno rimandato”. Ebbene, “è il classico esame in cui devi essere preparato su tutto. Il colloquio dura a volte anche un’ora e le domande spaziano su ogni argomento, dall’età arcaica della Grecia agli sviluppi della polis e l’approfondimento di tali studi sino all’epoca contemporanea. Secondo me, andrebbe affrontato solo quando si è effettivamente pronti, senza voler tentare la sorte”, suggerisce Giuseppina. Un folto numero di matricole di Lettere Moderne sosterrà il prossimo 15 giugno, invece, il test a scelta multipla di Geografia. “Siate pronti a tutto, ogni compito sarà diverso da quello del vostro compagno. Al primo appello le domande dovrebbero essere più semplici, anche se io fui bocciata la prima volta. Il mio test conteneva quesiti sulle industrie e non ero preparata a ritrovare argomenti di Economia. Fu una strage un po’ per tutti”, racconta Maria Chiara Castellone, che riproverà nuovamente l’esame. Chiudono in bellezza le lezioni gli studenti iscritti al Corso di Laurea in Storia, che lo scorso 30 maggio hanno visitato la Biblioteca della Società Napoletana di Storia Patria presso il Maschio Angioino in un incontro organizzato dal prof. Massimo Cattaneo. “Un modo per immergersi nella Napoli dell’età moderna, anche perché in genere il programma d’esame dedica molta attenzione all’Italia e anche noi studenti del corso di Archivistica abbiamo potuto partecipare”, riferisce Giovanna Scotto Di Minico, di Archeologia e Storia delle Arti. Gli studenti di Lettere, invece, temono Latino II. “Un esame impegnativo che richiede la traduzione dei testi parola per parola associata a conoscenze di grammatica. Non è davvero impossibile: lo superi se studi e conosci molto bene il latino, una cosa non così scontata. Consiglio di tradurre i brani in modo assolutamente letterale. Se si tentenna sulla traduzione, c’è il rischio di ricevere più domande di grammatica, che servono proprio a ragionare sulle scelte linguistiche adottate. Se la parte di Lingua va bene, l’esame dura poco e si passa direttamente alla Letteratura”, spiega Valentina Tommasino, laureanda in Lettere Moderne. Come molti altri esami, Latino può presentare qualche difficoltà, “ma, se lo studente ha tradotto i testi personalmente, non è insormontabile. Mentirei a dire che non ho riscontrato problemi. Eppure ce l’ho fatta, con la volontà si supera tutto”, aggiunge. “Le traduzioni sono molte, per cui suggerirei di non provare a farle direttamente sotto esame perché non è possibile portarle a termine in pochi giorni. Non serve neppure impararle a memoria, perché i docenti se ne accorgono, piuttosto far capire che si è in grado di analizzare la frase. Se non si ricorda il significato di qualche parola, non è poi la fine del mondo”, conclude Giuseppina. 
Sabrina Sabatino
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