Reclutamento del personale docente e riordino dell’amministrazione, le priorità

Non ha dubbi il prof. Lorenzo Bianchi, docente di Storia della Filosofia, su quelle che dovranno essere le urgenze da affrontare per il prossimo Rettore: “Basta guardare i programmi dei due candidati e risulta evidente come sia al centro il problema legato alla difficile situazione attuale, che, risentendo dei grandi limiti nazionali, sia dettato da questioni come quella dei requisiti minimi, dei turn over mancanti, e in generale della grande trasformazione che ha vissuto l’Università negli ultimi anni”. Guardare, quindi, alla risoluzione del problema pratico e immediato di garantire continuità e funzionalità all’Ateneo, ma anche ad una soluzione di tipo strategico e di programmazione, che agisca sia sul contesto nazionale che si quello locale. “Noi tutti viviamo in una situazione di emergenza dettata dal Ministero ormai da anni, noi forse più di altri essendo un’Università piccola e specialistica. Ad esempio, quando il turn over è stato abbassato al 20%, questo ha significato una riduzione fortissima dell’organico, che ci ha reso più difficile gestire la didattica. Sicuramente – continua il docente – non invidio il prossimo Rettore, perché si troverà a dover affrontare un lavoro molto impegnativo, e che non promette risultati immediatamente contabilizzabili”. Così come in questi anni si è già lavorato molto per affrontare la Riforma, forse da quest’anno si inizierà davvero a rodare il sistema dei Dipartimenti e della nuova organizzazione amministrativa: “L’Ateneo ha accelerato la chiusura delle Facoltà, e dato forma ai tre nuovi Dipartimenti. Questo processo – spiega il prof. Bianchi – ha creato per forza di cose grandi problemi di organizzazione. Da un lato il Polo Didattico ha preso su di sé tutte le problematiche delle ex Facoltà, dall’altro i Dipartimenti si sono trovati a doversi occupare di didattica, quando, avendo sempre e solo svolto ricerca, non erano pronti. Con la conseguenza di non pochi problemi, anche per il personale amministrativo, che si è trovato a dover fare un lavoro nuovo, e per gli studenti, i quali, purtroppo, hanno anche loro sofferto alcune inevitabili difficoltà, penso ad esempio al ritardo sulla pubblicazione delle date d’esame”. Il prossimo Rettore – si augura quindi il docente – dovrà seguire con attenzione “la messa in moto di questa nuova macchina amministrativa, perché questi sono problemi che non si risolvono da sé, ma hanno bisogno di un’attenta guida e di essere seguiti, così com’è stato già fatto in questi ultimi anni. Credo che questo entrambi i candidati lo sappiano, anche se poi ognuno ha il suo modo del tutto personale di affrontare la sfida”.
“Mantenere una linea di continuità con il rettorato uscente – è quanto si augura il prof. Michele Bernardini, docente di Lingua e letteratura persiana – Quella della prof.ssa Viganoni è stata una governance che ha operato in maniera molto positiva, che ha saputo gestire una difficile transizione normativa. Mi aspetto, quindi, che chiunque vincerà le elezioni del 18 giugno sappia lavorare in linea con la politica del precedente Rettore”. Al primo posto, tra gli obiettivi programmatici, si dovrebbe trovare la questione del reclutamento di nuovo personale docente, “perché siamo davvero in crisi su questo punto. Grazie al lavoro dell’amministrazione Viganoni, oggi possiamo pensare a passaggi di carriera e nuovi reclutamenti e spero che si continui su questa strada”.
Parlare di reclutamento è ovvio, sottolinea anche la prof.ssa Rossella Bonito Oliva, docente di Filosofia Morale e membro della Commissione Etica, “vista la situazione in cui versano gli Atenei italiani e non solo L’Orientale. Bisogna saper aprire un dialogo con il Ministero, attraverso organi superiori come la Crui, per cercare di ottenere delle risposte su questa, come su altre urgenti questioni”.
Altro punto da affrontare è quello del riordino dell’amministrazione, segnalato come prioritario. “Penso alla necessità di una riorganizzazione delle risorse tra il personale amministrativo – spiega il prof. Bernardini – Questo deve essere al servizio dell’intero Ateneo, e non vanno sfruttate le loro istanze per fare campagna elettorale, come purtroppo ho visto fare, ma va operata una giusta razionalizzazione. Dobbiamo essere un sistema efficiente”. L’Università è molto cambiata in questi anni “a partire dal fatto che non ci sono più le Facoltà, e quindi – fa eco la prof.ssa Bonito Oliva – è evidentemente necessaria una ristrutturazione interna della macchina amministrativa. L’Università è una comunità composta da docenti, personale amministrativo e studenti, e tutti devono lavorare di concerto per il bene comune”.
Un appello del prof. Bernardini è rivolto proprio agli studenti, attori anche loro di questa tornata elettorale, ai quali chiede di “saper rappresentare tutti gli iscritti dell’Ateneo. È importante che tutte le istanze vengano rappresentate e non ci si fossilizzi su questioni sterili. Gli studenti devono saper partecipare tutti alla vita di questa Istituzione. Perché è anche grazie ai loro stimoli che il prossimo Governo potrà lavorare bene e rispondere alle esigenze di tutti”.
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