RIMIC, 7 Atenei per una autostrada telematica

Una autostrada telematica che il sistema della ricerca mette a disposizione di se stessa e delle realtà del territorio, Pubbliche Amministrazioni in testa, risultato dello sforzo congiunto dei sette Atenei campani e dell’impegno di circa quattrocento persone: è il progetto RIMIC, ovvero Rete di Interconnessione Multiservizio Interuniversitaria Campana, presentato mercoledì 13 maggio a Monte Sant’Angelo. Una sigla che indica, al tempo stesso, una grande opera infrastrutturale telematica a banda larga integrata con la rete nazionale GARR delle Università e della Ricerca, un progetto PON da tredici milioni e quattrocentomila euro e un’azienda fisica. “Mi raccomando con la ‘c’ dolce”, scherza il prof. Antonino Mazzeo, decano del settore informatico alla Scuola Politecnica delle Scienze di Base, responsabile scientifico del progetto e Presidente della società. Una grande opera portata avanti nei tempi previsti e senza incorrere in alcun ricorso. Due i lotti, uno per la fibra ottica ed uno per gli apparati tecnici. L’anello della rete integra le aree nelle quali insistono le sette Università della Campania, creando un unico collegamento metropolitano che consente di dar vita a servizi condivisi fra gli Atenei ed il territorio circostante. Il nodo principale in contatto, punto di interscambio con i sistemi dell’intero Mediterraneo, si trova a Monte di Dio, presso Palazzo Pacanowski, oggi struttura dell’Università Parthenope. “Tutto è stato sviluppato internamente, aggiornando i sistemi preesistenti, dando vita ad una rete multiprotocollo nella quale la parte più bella è il progetto formativo del Master Interdisciplinare Interuniversitario,  primo in Italia, che ha formato ragazzi i quali hanno lavorato per tre mesi all’interno della Società Rimic – conclude il prof. Mazzeo citando e ringraziando pubblicamente il prof. Carlo Sansone, responsabile scientifico del progetto, la dott.ssa Stefania Grasso per il coordinamento, l’ing. Flavio Varriale per il supporto tecnico, le dott.sse Martina Careccia e Carla Camerlingo per i rapporti con gli altri Atenei – Ora dobbiamo utilizzare al meglio questo strumento per unire servizi sistemistici di posta certificata, e-learning, governance, certificazione e monitoraggio con grafica e contenuti specifici per ogni ateneo. Un servizio preziosissimo soprattutto per i settori dei beni culturali che nei nostri Atenei conservano autentici tesori”. La parola è poi andata ai Rettori o ai loro delegati. “In un momento di grande dibattito sui fondi europei, questo progetto rappresenta un intervento davvero infrastrutturale e cooperativo, condotto con grande efficienza, che dimostra quanto la Regione Campania debba muoversi come un sistema, dando anche un esempio di gestione”, dice nel suo intervento il Rettore della Federico II Gaetano Manfredi. “È un passo verso l’integrazione dei saperi e l’abbattimento dei costi. Dovremmo imparare dall’esperienza statunitense la grande capacità di fare network”, commenta il Rettore della Seconda Università Giuseppe Paolisso. Il prof. Mario Vento interviene in vece del Rettore dell’Università di Salerno Aurelio Tommasetti: “La sfida è impegnarsi per riempire di contenuti questa autostrada mettendola a disposizione degli studenti e creare nuovi paradigmi della didattica”. L’ipotesi di una “biblioteca regionale con una piattaforma di e-learning esiste già nel piano strategico regionale, che ora si avvarrà di questa infrastruttura che dovrà essere a disposizione del territorio per creare un nuovo sistema delle facilities”, dice il Rettore dell’Università del Sannio Filippo De Rossi. Elda Morlicchio, Rettrice de L’Orientale, avanza una proposta di utilizzo: “la partecipazione a questo progetto consente, a noi che abbiamo una forte specificità, di cooperare con altre realtà. Un valore aggiunto significativo per raggiungere un bacino di utenza più vasto, entrare in contatto con giovani ricercatori e dottorandi, e internazionalizzare le nostre Università, perché i paesi dell’Estremo Oriente, ma anche quelli Mediorientali e dell’Africa Sub-Sahariana, guardano con grande interesse all’Italia”. Mettersi a sistema “è il modo migliore di costruire Polis, creare libertà, abbattere le differenze fra discipline e far viaggiare le idee dei nostri giovani a cui dobbiamo dare delle risposte responsabili nel nostro territorio. Si tratta, quindi, di un grande strumento politico – afferma Lucio d’Alessandro, Rettore del Suor Orsola Benincasa, anticipando la partecipazione dell’Ateneo alla settimana dei Beni Culturali in programma all’Expo a metà settembre.
Un lavoro di questa portata non può essere condotto senza il contributo di altre realtà, a cominciare dalle istituzioni come la Regione Campania rappresentata da Guido Trombetti, Assessore Regionale alla Ricerca Scientifica, il Comune di Napoli con il Vice Sindaco Tommaso Sodano. Presente per il Ministero dell’Università e la Ricerca, partner dell’iniziativa, Fabrizio Cobis, Dirigente dell’Ufficio Programmi Operativi, che sottolinea la peculiarità del progetto: “l’integrazione fra realtà e competenze diverse, scavalcando gli individualismi e le difficoltà di comunicazione fra i sette Atenei. Un’esperienza di cui fare tesoro per il nuovo Programma Operativo che verrà approvato entro l’estate”. La rete RIMIC, per il Presidente del CNR Luigi Nicolais, è un primo passo verso la creazione di una vera ‘smart city’: “con servizi che possono davvero incidere, come una biblioteca unica regionale”. Parla di occasione unica Marcella Sarnelli, laureata in Comunicazione Pubblica d’Impresa presso l’Università Suor Orsola Benincasa e studentessa del Master Interdisciplinare, “soprattutto la fase di stage in cui abbiamo messo in campo tutte le conoscenze teoriche apprese”.
Simona Pasquale
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