Il farmacista cambia, diventando un counsellor aperto a nuove tecnologie e pronto ad aggiornarsi su dispositivi e medicinali fantascientifici. La farmacia cambia, assolvendo a funzioni diverse dalla semplice vendita di prodotti. A raccontare le direzioni che sta prendendo la professione è il Presidente dell’Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli Vincenzo Santagada, ordinario di Chimica farmaceutica alla Federico II.
Professore, si è da poco concluso PHARMexpò. Appuntamenti del genere che contributo danno alla formazione dei giovani farmacisti?
“Sono importanti per capire dove sta andando il mondo della farmacia. Lo si può comprendere dai tanti stand e dal tipo di formazione che deriva dai convegni organizzati dall’Ordine dei Farmacisti e dall’Università. Non è un caso che abbiano partecipato molti studenti. Noi quest’anno, come Ordine, abbiamo dedicato un convegno alla nuova tariffa nazionale relativa alle preparazioni galeniche”.
Quali novità sono in arrivo?
“Prima il farmacista veniva remunerato sulla base del costo delle materie prime, adesso, invece, in relazione all’atto professionale. C’è un cambio di rotta dove viene riconosciuta al farmacista professionista la sua professionalità”.
Alla Mostra d’Oltremare si è parlato anche di farmacista counsellor. Che figura professionale si sta formando?
“A mio avviso il farmacista rimane sempre un operatore sanitario sul territorio. È la farmacia di comunità che sta cambiando per adattarsi alle esigenze del cittadino. Non ci si può limitare alla consegna di una confezione di medicine. Servono indicazioni e chiarimenti relativi a modalità di somministrazione, effetti collaterali o eventuali interazioni con altri farmaci o alimenti”.
Altro tema affrontato di frequente: farmaci innovativi e nuovi dispositivi medico-sanitari.
“Rappresentano il futuro. Vista la tecnologia che avanza sempre più, i dispositivi medici devono passare per il canale farmacia. Poi c’è la Health Technology che sta crescendo. Oggi si parla di farmaci stampati in 3D a casa, utili soprattutto per i pazienti cronici che avranno una terapia personalizzata. Tutta questa innovazione non può fare a meno del farmacista e della farmacia”.
Quali sono i settori che oggi garantiscono una spendibilità maggiore della Laurea in Farmacia?
“La farmacia di comunità. Sono in atto due concorsi in Campania che porteranno all’apertura di circa trecento nuove farmacie”.
Cosa cambia con il DDL concorrenza?
“Cambia completamente il mondo della farmacia, perché per la prima volta si slega il rapporto farmacia-farmacista. Chiunque può diventare titolare di farmacia, per poi indicare un direttore che ha la responsabilità professionale”.
Cosa c’è da aspettarsi?
“È da vedere, è stato appena varato. Gli esiti possono essere diversi. Dipende molto dal tipo di interesse che avranno le grandi aziende ad acquisire le farmacie e a formare reti”.
Vivibilità. Secondo recenti statistiche pubblicate da quotidiani nazionali, Caserta è ultima in Italia, poco più su in classifica si trova Napoli. Tra i parametri adottati c’è il sistema salute. Cosa sta facendo e cosa può fare il mondo farmacia per far scalare posizioni alla Campania?
“Molte delle attività che sto promuovendo dimostrano la nostra attenzione al territorio e alla valorizzazione del laureato in Farmacia che deve prendersi cura della città e del cittadino”.
Ce ne ricorda qualcuna?
“Penso al progetto ‘Un farmaco per tutti’, ideato per combattere il fenomeno della povertà sanitaria. Purtroppo, molte persone non si curano perché non hanno i soldi. Da due anni, insieme al Cardinale di Napoli, ho portato avanti questo progetto finalizzato alla raccolta di farmaci non scaduti presso le farmacie aderenti e donati ai poveri attraverso gli enti assistenziali. È un lavoro che a breve andremo a completare con altro. Ho acquistato un camper, che ho definito ‘il camper della salute’. Faremo una visita per tutti. Ci recheremo in tutte le piazze di Napoli e porteremo la nostra presenza, garantendo una visita a tutti i cittadini che ne hanno necessità”.
Gli studenti di Farmacia su quali aspetti dovrebbero puntare per arrivare pronti alla professione?
“Loro hanno un solo dovere: studiare. Noi abbiamo un solo dovere: fornire gli strumenti idonei che possano garantire una vita professionale serena”.
Professore, si è da poco concluso PHARMexpò. Appuntamenti del genere che contributo danno alla formazione dei giovani farmacisti?
“Sono importanti per capire dove sta andando il mondo della farmacia. Lo si può comprendere dai tanti stand e dal tipo di formazione che deriva dai convegni organizzati dall’Ordine dei Farmacisti e dall’Università. Non è un caso che abbiano partecipato molti studenti. Noi quest’anno, come Ordine, abbiamo dedicato un convegno alla nuova tariffa nazionale relativa alle preparazioni galeniche”.
Quali novità sono in arrivo?
“Prima il farmacista veniva remunerato sulla base del costo delle materie prime, adesso, invece, in relazione all’atto professionale. C’è un cambio di rotta dove viene riconosciuta al farmacista professionista la sua professionalità”.
Alla Mostra d’Oltremare si è parlato anche di farmacista counsellor. Che figura professionale si sta formando?
“A mio avviso il farmacista rimane sempre un operatore sanitario sul territorio. È la farmacia di comunità che sta cambiando per adattarsi alle esigenze del cittadino. Non ci si può limitare alla consegna di una confezione di medicine. Servono indicazioni e chiarimenti relativi a modalità di somministrazione, effetti collaterali o eventuali interazioni con altri farmaci o alimenti”.
Altro tema affrontato di frequente: farmaci innovativi e nuovi dispositivi medico-sanitari.
“Rappresentano il futuro. Vista la tecnologia che avanza sempre più, i dispositivi medici devono passare per il canale farmacia. Poi c’è la Health Technology che sta crescendo. Oggi si parla di farmaci stampati in 3D a casa, utili soprattutto per i pazienti cronici che avranno una terapia personalizzata. Tutta questa innovazione non può fare a meno del farmacista e della farmacia”.
Quali sono i settori che oggi garantiscono una spendibilità maggiore della Laurea in Farmacia?
“La farmacia di comunità. Sono in atto due concorsi in Campania che porteranno all’apertura di circa trecento nuove farmacie”.
Cosa cambia con il DDL concorrenza?
“Cambia completamente il mondo della farmacia, perché per la prima volta si slega il rapporto farmacia-farmacista. Chiunque può diventare titolare di farmacia, per poi indicare un direttore che ha la responsabilità professionale”.
Cosa c’è da aspettarsi?
“È da vedere, è stato appena varato. Gli esiti possono essere diversi. Dipende molto dal tipo di interesse che avranno le grandi aziende ad acquisire le farmacie e a formare reti”.
Vivibilità. Secondo recenti statistiche pubblicate da quotidiani nazionali, Caserta è ultima in Italia, poco più su in classifica si trova Napoli. Tra i parametri adottati c’è il sistema salute. Cosa sta facendo e cosa può fare il mondo farmacia per far scalare posizioni alla Campania?
“Molte delle attività che sto promuovendo dimostrano la nostra attenzione al territorio e alla valorizzazione del laureato in Farmacia che deve prendersi cura della città e del cittadino”.
Ce ne ricorda qualcuna?
“Penso al progetto ‘Un farmaco per tutti’, ideato per combattere il fenomeno della povertà sanitaria. Purtroppo, molte persone non si curano perché non hanno i soldi. Da due anni, insieme al Cardinale di Napoli, ho portato avanti questo progetto finalizzato alla raccolta di farmaci non scaduti presso le farmacie aderenti e donati ai poveri attraverso gli enti assistenziali. È un lavoro che a breve andremo a completare con altro. Ho acquistato un camper, che ho definito ‘il camper della salute’. Faremo una visita per tutti. Ci recheremo in tutte le piazze di Napoli e porteremo la nostra presenza, garantendo una visita a tutti i cittadini che ne hanno necessità”.
Gli studenti di Farmacia su quali aspetti dovrebbero puntare per arrivare pronti alla professione?
“Loro hanno un solo dovere: studiare. Noi abbiamo un solo dovere: fornire gli strumenti idonei che possano garantire una vita professionale serena”.