Mobilitati dai propri rappresentanti, gli studenti del Corso Triennale in Scienze del Turismo e della Magistrale in Progettazione e Gestione dei Sistemi Turistici hanno partecipato numerosi al Consiglio di Facoltà del 28 marzo. All’ordine del giorno c’è la discussione sulle attivazioni per i prossimi anni. In ballo, il destino dell’intero percorso formativo, interfacoltà con Lettere ed unico nel suo genere in regione. L’atmosfera è tranquilla ma sotto la superficie serpeggiano preoccupazione per l’avvenire e timore di un’emigrazione forzata per terminare gli studi. “Non sappiamo cosa succede e perché”, protesta Veronica Urzo, iscritta al secondo anno. “Si parla già da un po’ di tempo della possibilità di chiudere il Corso”, racconta Francesco Caiazzo, anche lui studente al secondo anno. Margherita Viscuoglio, terzo anno, si chiede perché a fronte di percorsi molto meno strutturati, si preferisca chiuderne uno specifico, pensato per un settore di punta nonostante la crisi: “il problema è a monte, a molti professori non piace il Corso”. Dello stesso parere Raffaella Rana e Assunta Scafuri, iscritte al primo anno: “oggi il turismo ha bisogno di maggiori competenze culturali. Siamo fra i pochi ad avere i requisiti necessari per lavorare con successo in questo settore e non veniamo proprio considerati”. Annalisa Di Stefano, terzo anno, confessa di essere in preda ad un ‘avvilimento totale’: “Sono preoccupata per la Magistrale. Il titolo triennale da solo è poco competitivo e le università che ci accettano per proseguire gli studi sono tutte lontane, a Rimini e Perugia”. “Abbiamo anche pensato di farci convalidare gli esami e proseguire con una laurea in Economia ad indirizzo turistico, ma al momento non sappiamo quali università potrebbero accettarci”, sottolineano Maria Rossi e Giuseppina Petito, studentesse del terzo anno. Tania Petito, iscritta al primo anno, ha seguito le orme della sorella: “Continuerò, ma mi chiedo in che modo. Già quest’anno non abbiamo avuto i corsi di Spagnolo, Storia dell’Arte e Inglese Avanzato”. Eppure, a studiare Turismo a Napoli vengono anche da altri paesi. Adjiona Rusti è albanese, di Durazzo. Vorrebbe lavorare nel turismo e promuovere le bellezze della sua terra. Fra i tutti percorsi di studio possibili, ha scelto questo della Federico II perché: “mi sembrava il più completo, ma non mi sarei certo mossa senza avere la certezza di una Specialistica”.
In aula la discussione è interlocutoria. Gli scenari possibili sono ancora molti. “Com’è noto, nel nostro paese il turismo rappresenta il 10% del PIL e richiede maestranze specifiche – sostiene nel suo intervento il prof. Nicolino Castiello, Presidente del Corso di Laurea in Turismo – Per questo il Ministero ha istituito una classe in Management delle Imprese Turistiche. La nostra laurea è unica in Campania ed in Facoltà siamo gli unici ad avere un comitato di esperti del mondo del lavoro a guidarci ed a chiederci professionalità. Perché negare questa possibilità? Siamo pronti ad un accordo, ma non vorremmo perdere la Laurea Magistrale”.
“I nostri laureati sono una risorsa preziosa, per un mercato importante. Per questo vi chiediamo di rimandare il voto sulla chiusura”, chiede con voce incerta, sopraffatta dall’emozione per il suo primo intervento pubblico, il rappresentante degli studenti Vincenzo Annunziata. Giovanni Cigliano, altro rappresentante, pone all’aula tre domande: “che fine fanno gli studenti se chiude la Specialistica? Come verrà considerata questa laurea fantasma? Come mai è nato il Corso di Laurea se dopo pochi anni si decide di chiuderlo?”. Spetta al Preside Achille Basile rispondere e rassicurare gli studenti: “Il valore legale del titolo sarà garantito e, in caso di spegnimento, il Corso verrebbe portato ad esaurimento, un anno dopo l’altro. Quando è nato, c’erano in Facoltà delle risorse che oggi non sono più disponibili”. All’uscita gli studenti sono insoddisfatti. Dichiarano avviliti gli studenti della Magistrale Antonio, Luigi e Gianluca: “Ci garantiscono il titolo legale e la possibilità di completare gli studi, ma presentarsi ad un colloquio con una laurea che non c’è più dequalifica”. La questione è ancora aperta, si cerca di guadagnare tempo e lavorare febbrilmente alla possibilità di un percorso interateneo. “Vogliono chiudere Scienze del Turismo già in autunno. Ci stiamo mobilitando per fare ostruzionismo a tutti i Consigli di Facoltà e raccogliere dati sul placement”, dichiara Cigliano.
Simona Pasquale
In aula la discussione è interlocutoria. Gli scenari possibili sono ancora molti. “Com’è noto, nel nostro paese il turismo rappresenta il 10% del PIL e richiede maestranze specifiche – sostiene nel suo intervento il prof. Nicolino Castiello, Presidente del Corso di Laurea in Turismo – Per questo il Ministero ha istituito una classe in Management delle Imprese Turistiche. La nostra laurea è unica in Campania ed in Facoltà siamo gli unici ad avere un comitato di esperti del mondo del lavoro a guidarci ed a chiederci professionalità. Perché negare questa possibilità? Siamo pronti ad un accordo, ma non vorremmo perdere la Laurea Magistrale”.
“I nostri laureati sono una risorsa preziosa, per un mercato importante. Per questo vi chiediamo di rimandare il voto sulla chiusura”, chiede con voce incerta, sopraffatta dall’emozione per il suo primo intervento pubblico, il rappresentante degli studenti Vincenzo Annunziata. Giovanni Cigliano, altro rappresentante, pone all’aula tre domande: “che fine fanno gli studenti se chiude la Specialistica? Come verrà considerata questa laurea fantasma? Come mai è nato il Corso di Laurea se dopo pochi anni si decide di chiuderlo?”. Spetta al Preside Achille Basile rispondere e rassicurare gli studenti: “Il valore legale del titolo sarà garantito e, in caso di spegnimento, il Corso verrebbe portato ad esaurimento, un anno dopo l’altro. Quando è nato, c’erano in Facoltà delle risorse che oggi non sono più disponibili”. All’uscita gli studenti sono insoddisfatti. Dichiarano avviliti gli studenti della Magistrale Antonio, Luigi e Gianluca: “Ci garantiscono il titolo legale e la possibilità di completare gli studi, ma presentarsi ad un colloquio con una laurea che non c’è più dequalifica”. La questione è ancora aperta, si cerca di guadagnare tempo e lavorare febbrilmente alla possibilità di un percorso interateneo. “Vogliono chiudere Scienze del Turismo già in autunno. Ci stiamo mobilitando per fare ostruzionismo a tutti i Consigli di Facoltà e raccogliere dati sul placement”, dichiara Cigliano.
Simona Pasquale