Scienze dell’Architettura, senza fondi per le supplenze, fa slittare i corsi del secondo semestre

Slitterà almeno di una settimana l’inizio delle lezioni del secondo semestre per i tre anni del Corso di Laurea in Scienze dell’Architettura. Il via era previsto il 22 febbraio. Ben che vada, i corsi cominceranno il 1° marzo. Il rischio che si vada oltre, però, è tutt’altro che minimo. Il posticipo nasce dal fatto che, a inizio febbraio, erano ancora scoperti decine di insegnamenti. Non erano stati affidati a nessun docente o ricercatore, né sotto forma di supplenza gratuita, né di supplenza retribuita (30 euro per un’ora, n.d.r.). Neppure erano stati assegnati a contratto (35 euro per un’ora, n.d.r.) a personale non strutturato della Facoltà. 
La vicenda si inquadra nel difficile momento che attraversa la Federico II, sotto il profilo economico. La progressiva riduzione del Fondo Ordinario di finanziamento, negli ultimi anni, ha provocato notevoli problemi. In più, non è stato ancora approvato il Bilancio di previsione 2010, non essendoci certezza sulla cifra che quest’anno incasserà l’Ateneo. Si va avanti in esercizio provvisorio, con rigide limitazioni. Ne fanno le spese, naturalmente, tutte le Facoltà. Architettura nel 2009 ha ricevuto dall’Ateneo 250mila euro. Poco più della metà di quanto ebbe tre anni fa. “In un contesto così diventa essenziale che si programmi in maniera razionale. Se invece accade, come è successo, che a fine gennaio non sono state ancora assegnate le supplenze e i contratti, gli studenti pagano un prezzo inaccettabile. Sono loro, in ultima analisi, le vittime di questa situazione”, avverte il prof. Antonio Lavaggi, Presidente del Consiglio di Corso di Laurea. Che aggiunge: “Mi auguro che resti traccia di quel che sta accadendo quando, tra poco, bisognerà di nuovo decidere quanti studenti immatricolare al primo anno”. 
Ma facciamo un passo indietro per ricostruire la questione. Il caso ha provocato una dura presa di posizione del Presidente, il quale ha annunciato che rassegnerà le dimissioni in occasione del prossimo Consiglio di Corso di Laurea previsto per fine febbraio. 
Lavaggi ha scritto il 22 gennaio una lettera aperta ai docenti e ai suoi studenti. In essa, critica il ritardo con il quale, sostiene, in Facoltà si è affrontato il problema. Ricostruisce dunque Lavaggi, nella missiva: “Quando, a inizio luglio, il Preside ha comunicato ai Presidenti dei Corsi di Laurea che il budget assegnato dall’Ateneo alla Facoltà era stato diviso tra i Corsi di Laurea, gli ho inviato, era il 17 luglio, una mail”. La cita: “Caro Preside, faccio presente che i fondi attribuiti al Corso di Laurea in Scienze dell’Architettura sono ampiamente insufficienti per la copertura degli insegnamenti inseriti nel Manifesto 2009–2010 e approvato dal Consiglio di Facoltà. Invito pertanto a rivedere i criteri di attribuzione dei fondi stessi. Ricordo che nel 2008, a fronte della ulteriore riduzione dei fondi, era stato deciso di procedere in prima battuta alla copertura di tutti gli insegnamenti a Manifesto; successivamente le somme eventualmente disponibili (dopo la copertura di tutti gli insegnamenti) si sarebbero potute dividere tra i diversi Corsi di Laurea secondo i criteri consolidati”. Sottolinea Lavaggi: “La mail è rimasta senza risposta. Se avessimo affrontato allora il problema, non ci saremmo ridotti all’attuale emergenza e, soprattutto, non si sarebbero create imbarazzanti sperequazioni tra i corsi del primo e del secondo semestre. Successivamente, alle mie richieste sui bandi per gli insegnamenti del secondo semestre é sempre stato risposto che tutto si sarebbe chiuso prima delle vacanze di Natale. Il 7 gennaio, non essendo stati ancora pubblicati i bandi, ho inviato al Preside e, per conoscenza, al Presidente della Consulta, un’altra mail”. Lavaggi riporta anche questa, nella missiva: “Il 22 febbraio comincia il secondo semestre del Corso di Laurea in Scienze dell’Architettura e, a tutt’oggi, non sono stati ancora banditi per affidamento retribuito i numerosi insegnamenti ancora scoperti. Considerati i tempi necessari all’espletamento delle procedure (soprattutto in relazione all’attribuzione e sottoscrizione dei probabili contratti) temo che il tempo che resta non sia sufficiente per consentire il regolare inizio dei corsi del secondo semestre”. 
“Pagano gli 
studenti”
Dopo questa seconda mail, è stata convocata la Consulta sulla didattica, che si è riunita il 15 gennaio. In quell’occasione il Corso di Laurea in Scienze dell’Architettura è stato duramente stigmatizzato per avere sforato il budget ad esso assegnato. “Mi è stato personalmente rimproverato”, ricorda il prof. Lavaggi, “di non avere provveduto per tempo alla revisione del Manifesto degli studi in funzione delle risorse assegnate”. 
Osservazioni che hanno provocato la reazione piuttosto seccata del docente. “Già nella settimana che ha preceduto la Consulta”, ricorda, “c’era stato un intenso lavoro propedeutico, volto a ottenere risparmi. L’ho svolto insieme ai professori Scarano e Piemontese, che ringrazio. Attraverso tagli all’offerta didattica, non indolori, siamo arrivati a risparmiare circa 28.000 euro, la metà dell’importo previsto complessivamente dal Manifesto per il secondo semestre. Tagli non indolori, ripeto, perché gli studenti del Corso di Laurea avranno un’offerta didattica ampiamente inadegua-ta”. Lavaggi ricorda, inoltre, che il disavanzo del Corso che presiede “è imputabile esclusivamente agli insegnamenti del secondo anno. Immatricolammo all’epoca 350 studenti, su delibera del Consiglio di Facoltà, Preside il professore Benedetto Gravagnuolo. Questo avvenne malgrado in quel Consiglio di Facoltà avessi proposto di immatricolarne non più di 200. Se fossi stato ascoltato, oggi il problema non si porrebbe”. Ripete: “In Consulta mi è stato rimproverato di non avere provveduto per tempo alla revisione del Manifesto, a valle dell’attribuzione dei fondi ai diversi Corsi di Laurea. Nella mia ingenuità, ritenevo che la mail del 17 luglio mi mettesse al riparo da siffatte critiche”. Incalza il docente: “Poi davvero non riesco a capire perché gli studenti di Scienze dell’Architettura debbano pa-gare con un’offerta didattica inadeguata (riduzione del numero dei corsi, corsi mutuati, ulteriori insegnamenti per affidamento gratuito) l’incapacità della Facoltà di programmare in funzione delle risorse disponibili”. 
Fabrizio Geremicca  
 
IL PRESIDE
 “Sono critiche ingiustificate” 
“Ho scritto al prof. Lavaggi e l’ho invitato a continuare nella sua opera meritoria ed utilissima. Ciò premesso, credo che le sue critiche siano ingiustificate”. Il prof. Claudio Claudi, Preside della Facoltà, replica alle osservazioni del Presidente del Corso di Laurea in Scienze dell’Architettura.
Non è forse vero che le lezioni del secondo semestre partiranno in ritardo perché non sono state ancora assegnate le materie per supplenza o per contratto? “Una settimana o poco più non è un dramma. Tra l’altro, Scienze dell’Architettura anticipava rispetto al resto della Facoltà”.
Non sarebbe stato preferibile coprire quelle materie in tempo utile? “Se lei va sul sito internet dell’Università Federico II scoprirà che almeno dieci delle tredici Facoltà stanno soltanto ora bandendo supplenze e contratti. Architettura è perfettamente in linea. Il Consiglio di Facoltà del 27 gennaio è stato quasi interamente dedicato ai bandi. Scaduti i termini di assegnazione delle supplenze non retribuite e di quelle retribuite, procederemo con l’assegnazione dei contratti. Ciò detto, non è sbagliato il richiamo ad una programmazione anticipata. Serve, però, che collaborino tutti, Presidenti dei Corsi di Laurea in testa. Al più presto li incontrerò in Giunta di Presidenza e chiederò loro di presentare entro fine marzo la proposta di Manifesto degli studi, in previsione dell’anno accademico 2010–2011”.
Professore, riconosce che c’è stata in passato una proliferazione insostenibile di insegnamenti e di Corsi di Laurea? “Può essere accaduto, in tempi di vacche grasse. Architettura però ha intrapreso da tempo un percorso virtuoso. Abbiamo infatti accorpato le Lauree Magistrali e stiamo procedendo ad unificare, dove possibile, insegnamenti da due o tre moduli. L’Ateneo è in esercizio provvisorio, per quanto riguarda il bilancio. Non possiamo chiedere un euro extra”.
Il prof. Lavaggi scrive che la Consulta della didattica gli ha addebitato, ingiustamente, la colpa di avere sforato il tetto delle spese previsto per il Corso di Laurea che presiede. Lavaggi replica, tra l’altro, che se fosse stato ascoltato, quando due anni fa aveva chiesto 200 immatricolazioni, ora non si starebbe a questo punto. Chi ha ragione? “La Consulta della Didattica non ha messo nessuno alla gogna, sia chiaro. Ovviamente, noi tutti dobbiamo contribuire a mantenere a posto i conti. Sotto questo profilo devo elogiare i ricercatori. Proprio oggi (2 febbraio, n.d.r.) li ho incontrati e hanno assicurato la disponibilità a farsi carico anche di supplenze non retribuite”. 
(Fa.Ge.) 
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