“Una scelta motivata e non residuale. Molti pensano di potersi iscrivere a Giurisprudenza per esclusione, perché non si hanno particolari attitudini. In realtà la Facoltà è molto complessa e così le prime difficoltà si riscontrano già dai primi mesi”, avverte il prof. Francesco Santoni, docente di Diritto del Lavoro e delegato all’orientamento. Lo studente consapevole “è quello che riesce a fare meglio. Poi a fare la differenza c’è la cultura di base. Chi proviene da studi classici sarà sicuramente avvantaggiato perché è abituato ad uno studio costante e dispendioso”. Non disperino i diplomandi degli istituti tecnici, perché, fa notare il professore, “hanno una predisposizione particolare alla concretezza e questo li rende più attenti e vigili, pronti a cogliere da subito gli aspetti rilevanti del diritto”. Frequentare le lezioni e “instaurare un rapporto di fiducia con la cattedra di riferimento”, il consiglio. Il vero problema del primo anno sono i termini tecnici a cui i manuali fanno riferimento. “Per ovviare a queste difficoltà occorre seguire le lezioni per familiarizzare con il linguaggio giuridico e chiedere aiuto. C’è un continuo tutoraggio per gli studenti che non riescono ad andare avanti anche per scongiurare il fenomeno degli abbandoni”. Purtroppo il 30% delle matricole lascia la Facoltà a conclusione del secondo semestre: “dati allarmanti che impongono il potenziamento del canale di sostegno”. Il Centro di Orientamento in via Porta di Massa è sempre pronto a dispensare consigli: “il primo anno c’è bisogno di certezze per non andare in crisi. Per questo consiglio di rivolgersi ad esperti del settore, le indicazioni di chi ha una maggiore esperienza renderanno il percorso più agevole”. Ma allora è vero che a Giurisprudenza sopravvive solo chi è più forte? “Sopravvive chi è più motivato e quindi studia con una maggiore tenacia”. Anche se nel primo semestre si sostengono solo 2 esami su 3 non bisogna avvilirsi, “ma occorre andare avanti ricercando un metodo giusto che permetta di rimettersi in carreggiata. Ricordo che ci sono esami da 1200 pagine, se ci si scoraggia all’inizio come si può poi affrontare in futuro queste discipline così complesse?”.
Gli sbocchi professionali: “la Facoltà offre una formazione culturale molto ampia che apre diverse prospettive occupazionali. Chi frequenta acquisirà un’apertura mentale che lo agevolerà al momento di affrontare i concorsi. Le tre professioni classiche abbondano di pretendenti, per questo i giuristi del domani devono pensare ad altro. All’alta burocrazia, a diventare dirigenti di enti locali, ad entrare nelle aziende, nelle banche, nelle assicurazioni e in qualunque altro settore dove la propria vocazione conduce”.
Gli sbocchi professionali: “la Facoltà offre una formazione culturale molto ampia che apre diverse prospettive occupazionali. Chi frequenta acquisirà un’apertura mentale che lo agevolerà al momento di affrontare i concorsi. Le tre professioni classiche abbondano di pretendenti, per questo i giuristi del domani devono pensare ad altro. All’alta burocrazia, a diventare dirigenti di enti locali, ad entrare nelle aziende, nelle banche, nelle assicurazioni e in qualunque altro settore dove la propria vocazione conduce”.