A metà marzo sono iniziati i corsi del secondo semestre alla Facoltà di Architettura. Tra una lezione e l’altra, nel cortile della sede del Palazzo dello Spirito Santo, in via Forno Vecchio, ragazze e ragazzi chiacchierano, mangiano un panino, ripassano gli appunti. Qualcuno gioca a carte. Ateneapoli ha chiesto agli studenti di raccontare impressioni, problemi, ansie al giro di boa, dopo la sessione di esami. Una chiacchierata libera dalla quale sono emersi non pochi spunti.
Roberto Tisci, 28 anni, iscritto al quarto anno della Magistrale, parte dal nuovo orario e ripropone una questione in verità non nuovissima. Dice: “Si finisce alle sei o alle sette di sera, quattro o cinque giorni a settimana. Non si capisce quando dovremmo studiare”. Sottolinea: “Sono i laboratori quelli che portano via molto tempo. In teoria, dovremmo lavorare in aula. In pratica, arrivi alla fine e non sai ancora cosa fare. Il fatto è che siamo in tanti ed i professori non sono materialmente in grado di seguire ogni studente come sarebbe necessario in un laboratorio. Ci ritroviamo in 60, laddove i gruppi, per funzionare bene, dovrebbero essere di 15, massimo 20 persone”.
Giorgio Ricciulli frequenta il secondo anno della Magistrale. E’ uno studente pendolare, che raggiunge la Facoltà da San Felice a Cancello, in provincia di Caserta, dove vive. “Nella finestra d’esame – dice – ho superato Laboratorio ed Analisi 2. Esame, quest’ultimo, che mi è costato un bel po’ di soldi. Ho preso lezioni private, perché altrimenti davvero non ce l’avrei fatta. Non sono stato l’unico. Nel mio corso, almeno la metà dei colleghi sono andati a ripetizione da un professore privato”. Paradossale ma vero. Conferma Francesca Ammaturo, che è iscritta all’ultimo anno: “C’è un vero e proprio mercato parallelo. Per esempio, conosco un ex studente arabo che prende 15 euro l’ora e tiene lezione a gruppi di 4 o 5 ragazzi. Mi dicono che sia così richiesto che bisogna prenotarsi con un bel po’ di anticipo. Lui guadagna qualcosa, i ragazzi raggiungono una preparazione adeguata a sostenere la prova”.
Si paga, ad Architettura, anche per seguire i corsi di autocad, per acquisire le conoscenze basilari per lavorare poi in un qualunque studio professionale. Racconta, infatti, Ludovico Battista, che frequenta il quarto anno: “Sono lezioni che organizza il Lupt, ma extra curriculum. Insomma, non sono coperte dalle tasse che paghiamo in qualità di studenti. Occorrono almeno altri 600 euro. A me pare veramente assurdo”.
Marcella Della Vecchia pone, invece, un altro problema, relativo alle correzioni: “I professori spesso si presentano in ritardo oppure saltano gli appuntamenti. Accade così di aspettare il proprio turno anche una mezza giornata in Facoltà”.
Antonio Viscione, quarto anno, ripassa gli appunti nell’aula autogestita al piano terra. “Progetti per il semestre? Ovviamente superare gli esami previsti: Laboratorio di Restauro, Estimo, Laboratorio di Urbanistica. Mi piacerebbe anche effettuare qualche visita in cantiere. Fino ad oggi non mi è mai capitato e credo che questa sia una delle pecche principali della Facoltà. Non dico dal primo anno, ma dal secondo in poi sarebbe estremamente utile se si portassero gli studenti fuori”.
Quel che più sta a cuore agli iscritti, però, è ottenere una finestra di recupero degli esami ad aprile. Una sorta di sessione aggiuntiva. “Dovremmo promuovere una raccolta di firme, una petizione”, dice Giuseppe Carano. “Io per esempio la sfrutterei – aggiunge – per sostenere l’esame di Analisi 2. Sono in debito e, come me, tantissimi colleghi”.
Roberto Tisci, 28 anni, iscritto al quarto anno della Magistrale, parte dal nuovo orario e ripropone una questione in verità non nuovissima. Dice: “Si finisce alle sei o alle sette di sera, quattro o cinque giorni a settimana. Non si capisce quando dovremmo studiare”. Sottolinea: “Sono i laboratori quelli che portano via molto tempo. In teoria, dovremmo lavorare in aula. In pratica, arrivi alla fine e non sai ancora cosa fare. Il fatto è che siamo in tanti ed i professori non sono materialmente in grado di seguire ogni studente come sarebbe necessario in un laboratorio. Ci ritroviamo in 60, laddove i gruppi, per funzionare bene, dovrebbero essere di 15, massimo 20 persone”.
Giorgio Ricciulli frequenta il secondo anno della Magistrale. E’ uno studente pendolare, che raggiunge la Facoltà da San Felice a Cancello, in provincia di Caserta, dove vive. “Nella finestra d’esame – dice – ho superato Laboratorio ed Analisi 2. Esame, quest’ultimo, che mi è costato un bel po’ di soldi. Ho preso lezioni private, perché altrimenti davvero non ce l’avrei fatta. Non sono stato l’unico. Nel mio corso, almeno la metà dei colleghi sono andati a ripetizione da un professore privato”. Paradossale ma vero. Conferma Francesca Ammaturo, che è iscritta all’ultimo anno: “C’è un vero e proprio mercato parallelo. Per esempio, conosco un ex studente arabo che prende 15 euro l’ora e tiene lezione a gruppi di 4 o 5 ragazzi. Mi dicono che sia così richiesto che bisogna prenotarsi con un bel po’ di anticipo. Lui guadagna qualcosa, i ragazzi raggiungono una preparazione adeguata a sostenere la prova”.
Si paga, ad Architettura, anche per seguire i corsi di autocad, per acquisire le conoscenze basilari per lavorare poi in un qualunque studio professionale. Racconta, infatti, Ludovico Battista, che frequenta il quarto anno: “Sono lezioni che organizza il Lupt, ma extra curriculum. Insomma, non sono coperte dalle tasse che paghiamo in qualità di studenti. Occorrono almeno altri 600 euro. A me pare veramente assurdo”.
Marcella Della Vecchia pone, invece, un altro problema, relativo alle correzioni: “I professori spesso si presentano in ritardo oppure saltano gli appuntamenti. Accade così di aspettare il proprio turno anche una mezza giornata in Facoltà”.
Antonio Viscione, quarto anno, ripassa gli appunti nell’aula autogestita al piano terra. “Progetti per il semestre? Ovviamente superare gli esami previsti: Laboratorio di Restauro, Estimo, Laboratorio di Urbanistica. Mi piacerebbe anche effettuare qualche visita in cantiere. Fino ad oggi non mi è mai capitato e credo che questa sia una delle pecche principali della Facoltà. Non dico dal primo anno, ma dal secondo in poi sarebbe estremamente utile se si portassero gli studenti fuori”.
Quel che più sta a cuore agli iscritti, però, è ottenere una finestra di recupero degli esami ad aprile. Una sorta di sessione aggiuntiva. “Dovremmo promuovere una raccolta di firme, una petizione”, dice Giuseppe Carano. “Io per esempio la sfrutterei – aggiunge – per sostenere l’esame di Analisi 2. Sono in debito e, come me, tantissimi colleghi”.
Un Laboratorio
sul centro storico
sul centro storico
Ad Urbanistica, intanto, il 23 marzo (mentre Ateneapoli va in edicola, n.d.r.) parte un interessante laboratorio, promosso in collaborazione con L’Orientale: Scaccomatto/Obiettivo Centro Storico. Una opportunità per gli studenti di lavorare sul campo, nella città. “Si tratta di un’attività sperimentale, guidata insieme dalle prof.sse Annamaria D’Onofrio dell’Orientale e Daniela Lepore del Corso di Laurea in Urbanistica, con la collaborazione di Giuseppina Torella e Gilda Berruti”, sottolineano gli organizzatori. Ragazze e ragazzi avranno il compito di mappare e schedare le antiche presenze, anche nascoste, dell’area del centro antico napoletano. Il laboratorio si svolgerà di giovedì pomeriggio o di venerdì mattina. Le lezioni in aula – brevi, secondo quanto annunciano i promotori del laboratorio – si svolgeranno, a turno, a palazzo Corigliano, sede dell’Orientale, ed in via Forno Vecchio, dove si trovano gran parte delle aule di Architettura. La partecipazione all’iniziativa rientra tra le attività a scelta degli studenti e vale due crediti formativi per gli studenti del Corso di Laurea in Urbanistica.
Fabrizio Geremicca
Fabrizio Geremicca