Si rafforzano i rapporti tra L’Orientale e la Cina grazie ad una serie di iniziative promosse dall’Ateneo e che attengono alla mobilità studentesca.
Nell’ambito dell’accordo sottoscritto con la Regione Campania, l’Ateneo ha assegnato dieci borse di studio annuali per il perfezionamento della lingua e della cultura cinese: i vincitori – sono tutti iscritti o neo laureati della Facoltà di Lettere- partiranno tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo così da terminare gli esami. Pronti a mettersi in viaggio con diverso entusiasmo, i giovani studenti si aspettano molto dal soggiorno in una terra per cui hanno una forte passione. “All’inizio ho scelto di studiare cinese – spiega Simona Luise- perché credevo potesse aprirmi buoni sbocchi occupazionali nel settore economico, adesso, però, sono interessata soprattutto all’aspetto culturale. Ho ampliato i miei interessi e, proseguendo nello studio di questa materia, mi sono sempre più appassionata alla letteratura, alla storia, alla filosofia cinese”. Simona, neo laureata in Lingue e Culture Comparate, si aspetta, dunque, da questo viaggio di poter approfondire la sua conoscenza di questo grande popolo e migliorare anche la qualità delle sue abilità prettamente linguistiche. “Conosco delle persone che già hanno fatto questa esperienza e quindi so che la maggior parte degli esami che dovrò sostenere presso l’Università di Tianjin sono di lingua e di scrittura. Sono contenta di poter migliorare la mia formazione linguistica, anche se credo che un anno non sia sufficiente perché il cinese è una lingua molto complessa, addirittura gli stessi madrelingua non conoscono tutti i vocaboli, figuriamoci quanto può essere difficile per noi avere un buon vocabolario. In ogni caso, sono convinta che, grazie al loro metodo di studio, molto più rigido del nostro, si possa avere una preparazione qualitativamente migliore”. Avere già una solida base linguistica è, però, indispensabile per poter affrontare un viaggio del genere, come ricorda Simona: “la Cina non è un Paese come l’Inghilterra dove può andare chiunque mastichi un po’ d’inglese”. Vivere per quasi un anno all’estero, vuol dire non solo studio, ma contatti quotidiani con la realtà locale, con le abitudini, la cucina, lo stile di vita. Sottolinea Simona: “durante i miei studi mi sono interessata al teatro cinese, in Italia quasi sconosciuto, e questo è un altro aspetto che vorrei approfondire”.
Gli scambi culturali presuppongono sempre la reciprocità. Così per favorire l’arrivo di studenti cinesi, l’Orientale, nell’ambito del Programma Marco Polo organizzato dalla CRUI dietro volontà della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha organizzato corsi di italiano aperti a tutti gli studenti cinesi. Il Programma Marco Polo rappresenta una via preferenziale che consente ai ragazzi cinesi di venire a studiare in Italia. “Il nostro obiettivo è di porci come polo nel Meridione in questo ambito – spiega la dott.ssa Marina Guidetti, coordinatrice dell’Ufficio Relazioni Internazionali e Mobilità Studenti – perché non ci sono altri Atenei che offrono un servizio simile”. Attualmente, quindi, gli studenti cinesi che vogliono iscriversi ad un ateneo italiano devono conoscere già la lingua prima di partire oppure sostenere un esame d’italiano nel nostro Paese: “la maggior parte si immatricola in facoltà scientifiche e non sempre queste organizzano corsi di italiano e, anche quando lo fanno, sono riservati ai cinesi iscritti presso di loro. La novità è che noi da quest’anno inauguriamo un corso per tutti gli studenti cinesi, di qualunque ateneo o facoltà”. Il corso è di durata semestrale, dal 3 marzo al 30 settembre, e prevede circa 600 ore di lezione. La documentazione per il corso va presentata all’Ambasciata italiana entro il 20 dicembre ed entro lo stesso giorno gli studenti devono anche preiscriversi all’Università da loro scelta e presentare la ricevuta di pagamento del corso, del costo di 2.100 euro. Gli studenti che scelgono di aderire a questa iniziativa avranno a disposizione diversi servizi dell’Ateneo, dai laboratori linguistici alle biblioteche messi a disposizione dal CAOT e dal CILA, dalla mensa al Cus, il 50% di sconto sulle tariffe dei trasporti urbani e l’attivazione di un cellulare italiano gratuito proprio come avviene per gli studenti Erasmus. Inoltre i giovani cinesi potranno scegliere tra diverse tipologie di alloggi in cui soggiornare, grazie alla convenzione con l’Associazione Performance s.r.l, le cui spese saranno, però, a loro carico.
Segnaliamo anche un’iniziativa di segno diverso: nell’ambito della convenzione stipulata tra l’Orientale e la Provincia di Napoli per lo sviluppo di relazioni e progetti di cooperazione internazionale, sono state bandite sei borse di studio per stage all’estero destinate a laureandi e laureati della Specialistica. Quattro borse, di 1.800 euro ciascuna, sono riservate a stage in Africa, Asia e America Latina; due borse, di 1.400 euro ciascuna, saranno assegnate per stage nell’area mediterranea e medio-orientale. Le domande di partecipazione vanno inviate all’Ufficio Relazioni Internazionali entro il 18 dicembre. Maggiori informazioni sul sito internet d’Ateneo: www.unior.it
Valentina Orellana
Nell’ambito dell’accordo sottoscritto con la Regione Campania, l’Ateneo ha assegnato dieci borse di studio annuali per il perfezionamento della lingua e della cultura cinese: i vincitori – sono tutti iscritti o neo laureati della Facoltà di Lettere- partiranno tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo così da terminare gli esami. Pronti a mettersi in viaggio con diverso entusiasmo, i giovani studenti si aspettano molto dal soggiorno in una terra per cui hanno una forte passione. “All’inizio ho scelto di studiare cinese – spiega Simona Luise- perché credevo potesse aprirmi buoni sbocchi occupazionali nel settore economico, adesso, però, sono interessata soprattutto all’aspetto culturale. Ho ampliato i miei interessi e, proseguendo nello studio di questa materia, mi sono sempre più appassionata alla letteratura, alla storia, alla filosofia cinese”. Simona, neo laureata in Lingue e Culture Comparate, si aspetta, dunque, da questo viaggio di poter approfondire la sua conoscenza di questo grande popolo e migliorare anche la qualità delle sue abilità prettamente linguistiche. “Conosco delle persone che già hanno fatto questa esperienza e quindi so che la maggior parte degli esami che dovrò sostenere presso l’Università di Tianjin sono di lingua e di scrittura. Sono contenta di poter migliorare la mia formazione linguistica, anche se credo che un anno non sia sufficiente perché il cinese è una lingua molto complessa, addirittura gli stessi madrelingua non conoscono tutti i vocaboli, figuriamoci quanto può essere difficile per noi avere un buon vocabolario. In ogni caso, sono convinta che, grazie al loro metodo di studio, molto più rigido del nostro, si possa avere una preparazione qualitativamente migliore”. Avere già una solida base linguistica è, però, indispensabile per poter affrontare un viaggio del genere, come ricorda Simona: “la Cina non è un Paese come l’Inghilterra dove può andare chiunque mastichi un po’ d’inglese”. Vivere per quasi un anno all’estero, vuol dire non solo studio, ma contatti quotidiani con la realtà locale, con le abitudini, la cucina, lo stile di vita. Sottolinea Simona: “durante i miei studi mi sono interessata al teatro cinese, in Italia quasi sconosciuto, e questo è un altro aspetto che vorrei approfondire”.
Gli scambi culturali presuppongono sempre la reciprocità. Così per favorire l’arrivo di studenti cinesi, l’Orientale, nell’ambito del Programma Marco Polo organizzato dalla CRUI dietro volontà della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha organizzato corsi di italiano aperti a tutti gli studenti cinesi. Il Programma Marco Polo rappresenta una via preferenziale che consente ai ragazzi cinesi di venire a studiare in Italia. “Il nostro obiettivo è di porci come polo nel Meridione in questo ambito – spiega la dott.ssa Marina Guidetti, coordinatrice dell’Ufficio Relazioni Internazionali e Mobilità Studenti – perché non ci sono altri Atenei che offrono un servizio simile”. Attualmente, quindi, gli studenti cinesi che vogliono iscriversi ad un ateneo italiano devono conoscere già la lingua prima di partire oppure sostenere un esame d’italiano nel nostro Paese: “la maggior parte si immatricola in facoltà scientifiche e non sempre queste organizzano corsi di italiano e, anche quando lo fanno, sono riservati ai cinesi iscritti presso di loro. La novità è che noi da quest’anno inauguriamo un corso per tutti gli studenti cinesi, di qualunque ateneo o facoltà”. Il corso è di durata semestrale, dal 3 marzo al 30 settembre, e prevede circa 600 ore di lezione. La documentazione per il corso va presentata all’Ambasciata italiana entro il 20 dicembre ed entro lo stesso giorno gli studenti devono anche preiscriversi all’Università da loro scelta e presentare la ricevuta di pagamento del corso, del costo di 2.100 euro. Gli studenti che scelgono di aderire a questa iniziativa avranno a disposizione diversi servizi dell’Ateneo, dai laboratori linguistici alle biblioteche messi a disposizione dal CAOT e dal CILA, dalla mensa al Cus, il 50% di sconto sulle tariffe dei trasporti urbani e l’attivazione di un cellulare italiano gratuito proprio come avviene per gli studenti Erasmus. Inoltre i giovani cinesi potranno scegliere tra diverse tipologie di alloggi in cui soggiornare, grazie alla convenzione con l’Associazione Performance s.r.l, le cui spese saranno, però, a loro carico.
Segnaliamo anche un’iniziativa di segno diverso: nell’ambito della convenzione stipulata tra l’Orientale e la Provincia di Napoli per lo sviluppo di relazioni e progetti di cooperazione internazionale, sono state bandite sei borse di studio per stage all’estero destinate a laureandi e laureati della Specialistica. Quattro borse, di 1.800 euro ciascuna, sono riservate a stage in Africa, Asia e America Latina; due borse, di 1.400 euro ciascuna, saranno assegnate per stage nell’area mediterranea e medio-orientale. Le domande di partecipazione vanno inviate all’Ufficio Relazioni Internazionali entro il 18 dicembre. Maggiori informazioni sul sito internet d’Ateneo: www.unior.it
Valentina Orellana