Studi sulla celiachia: premiate tre giovani ricercatrici della Federico II e della Vanvitelli

Tre su cinque. Un bel riconoscimento per gli Atenei campani dalla Fondazione Celiachia Onlus dell’Associazione Italiana Celiachia (AIC) che ha assegnato, lo scorso 3 novembre, a Genova, nel corso del convegno nazionale dell’Associazione Italiana Celiachia (AIC), tre delle cinque borse di studio del valore di 85 mila euro ciascuna a giovani ricercatrici dell’Università Federico II e dell’Università Vanvitelli. Capire meglio la risposta immunitaria nei pazienti con celiachia, scoprire i geni più coinvolti nella malattia, individuare nuovi obiettivi terapeutici o biomarcatori per monitorare lo stato di salute dei celiaci, capire se particolari grani antichi possano entrare nella loro dieta per migliorare la qualità di vita ampliando le opportunità alimentari: sono i temi di studio che affronteranno nei prossimi tre anni i vincitori. Con i tre milioni di euro, dal 2010 a oggi, stanziati dalla Fondazione, sono stati  finanziati 25 progetti di ricerca che hanno contribuito, grazie alla pubblicazione di oltre 30 lavori scientifici, a migliorare le conoscenze sulla malattia e ad aprire nuove possibilità di intervento. L’iniziativa ha l’intento di  favorire la cultura della ricerca in Italia valorizzando i giovani talenti, nella convinzione che spendere in ricerca non sia un costo ma un investimento per il Paese e per i pazienti. 
Le premiate degli Atenei campani. Si chiama Chiara Tortora, ha 32 anni, si è laureata in Scienze Biologiche per poi proseguire con il Dottorato, carriera svolta tutta all’Università Luigi Vanvitelli (Ateneo che nello scorso maggio ha ospitato presso il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Ambientali, Biologiche e Farmaceutiche un focus sulla celiachia), la giovane ricercatrice che lavora al progetto “Il ruolo del recettore CB2 nella patogenesi della malattia celiaca e associata osteoporosi” che ha per obiettivo individuare un’alternativa alla dieta senza glutine, ad oggi l’unica terapia conosciuta per le persone celiache, partendo da studi condotti in laboratorio. Dottoranda anche Donatella Cielo, 35enne, laureata in Biotecnologie Mediche alla Federico II. La borsa di studio le consentirà di proseguire il percorso di ricerca “Effetti dell’RNA non codificante sullo sviluppo della malattia celiaca” e mira a studiare cosa c’è alla base dei geni associati alla malattia celiaca. In futuro, gli oltre 400 mila pazienti che non sanno di essere celiaci potrebbero avere la possibilità di conoscere la loro diagnosi in minor tempo e iniziare a curarsi prima e meglio. Ha studiato alla Federico II Biologia per poi specializzarsi in Biologia Molecolare, ora collabora  con l’ISA (Istituto di Scienze Alimentari) del Cnr di Avellino Vera Rotondi Aufiero, 32 anni. Si occupa di celiachia da sempre ma è la prima volta che ha partecipato a un bando di ricerca. “Funzione immunomodulante dei linfociti intraepitaliali gamma-delta nella malattia celiaca: risposte in vivo e in vitro agli stioli con gliadina”, il titolo del suo progetto che studia una classe specifica di linfociti, delle cellule legate alla risposta immunitaria dell’organismo umano. Attraverso l’indagine del funzionamento di queste cellule e dei meccanismi che le regolano proverà a individuare una nuova terapia per i pazienti in grado di cambiare le loro opportunità nella vita quotidiana.
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