Il Dipartimento di Farmacia apre le porte delle università straniere agli studenti del Corso di Laurea in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche iscritti ad anni successivi al primo. Grazie ad un nuovo progetto di mobilità, infatti, due ragazzi potranno spostarsi in un ateneo estero per sei mesi, contando su un contributo economico di tremila euro. A spiegarlo è la prof.ssa Valeria Costantino, docente di Chimica organica, che da diverso tempo si occupa anche di Erasmus: “si tratta di un progetto del Coinor (il Centro di Servizio di Ateneo per il Coordinamento di Progetti Speciali e l’Innovazione Organizzativa) rivolto a tutti i Dipartimenti per migliorare l’internazionalizzazione. Noi abbiamo partecipato al bando come Dipartimento e abbiamo vinto”. Chi vince una delle due borse avrà la possibilità di scegliere la meta e di decidere come investire i soldi: “questo progetto ha un qualcosa in più rispetto all’Erasmus. Uno studente, infatti, può utilizzare la borsa per andare in qualsiasi università estera. L’Erasmus, invece, prevede degli accordi bilaterali e non si spinge oltre i paesi della Comunità europea. Qualunque sarà la scelta del vincitore, la Commissione lo aiuterà a stringere dei contatti con l’università scelta. Inoltre, qualcuno potrebbe anche usare questi fondi per implementare la borsa Erasmus o per allungare ulteriormente un’esperienza all’estero già iniziata”. Chi aderisce a questo progetto va all’estero anche per sostenere esami che vanno concordati in anticipo con la sede di partenza e con quella ospitante: “noi accompagniamo lo studente vincitore durante tutta la realizzazione del progetto. Scelta la sede di destinazione, verranno consultati sul web i programmi dell’università ospitante. Se sono simili a quelli napoletani, allora la Commissione li approva. Uno studente, però, può anche scegliere esami opzionali per arricchire il curriculum con una formazione che qui non ha”. I fondi sono pochi, ma questo potrebbe aiutare i ragazzi a fare di necessità virtù: “l’intento non è quello di coprire tutte le spese. Il contributo è un incoraggiamento a partire. Una collega dell’Università di Riga ci diceva che in Lettonia avere una camera presso il loro campus costa circa 60 euro al mese. Questo dovrebbe far riflettere e spingere i ragazzi a pensare anche a paesi più economici ma dove il livello della didattica è comunque elevato. Inoltre, io invito spesso gli studenti che vanno all’estero a trovare un lavoretto in zona”. Si tratta di un’esperienza che, secondo la docente, può costituire quel quid in più necessario per rendere appetibile il proprio profilo professionale al mondo del lavoro: “inserire nel curriculum un’esperienza all’estero attira sempre l’attenzione perché vuol dire che il candidato parla una lingua in più e si sa muovere in un ambiente diverso. Io incoraggio sempre viaggi del genere anche perché noto la differenza degli studenti prima di partire e quando tornano. Sono più sicuri di sè e più indipendenti. Non si tratta solo di formazione didattica, ma di formazione di vita”. Si spiega così l’impegno del Dipartimento in merito alla mobilità: “ci stiamo sforzando a lavorare per l’internazionalizzazione. Questo non significa che vogliamo mandare via i nostri studenti. Vogliamo solo che siano il più pronti possibile per affrontare, in futuro, il mondo del lavoro”.
Le modalità di partecipazione. Chi intende concorrere al bando si deve affrettare. Le domande (informazioni più dettagliate sul sito del Dipartimento) vanno presentate entro i primi di marzo perché le partenze avverranno, come informa la prof.ssa Costantino, tra aprile e maggio. I requisiti richiesti: esperienza pratica di laboratorio, conoscenza dei principali database per la ricerca bibliografica e conoscenza di un livello almeno intermedio di inglese. “Per la lingua straniera è preferibile presentare una certificazione, ma questo non è specificato nel bando. Inoltre, a Farmacia c’è un esame di inglese che, se superato, permette di raggiungere il livello B1 che non è elevatissimo”. I candidati saranno selezionati da una Commissione, nominata dal Direttore di Dipartimento, che si esprimerà sulla base di precisi parametri come la media riportata al 31 gennaio di quest’anno, la percentuale dei crediti conseguiti in relazione all’anno di iscrizione, la conoscenza della lingua straniera e, infine, l’anzianità dello studente: “è fondamentale che gli studenti siano in regola, perché la Commissione penalizza i fuori corso e i sub condizione”.
(Ci. Ba.)
Le modalità di partecipazione. Chi intende concorrere al bando si deve affrettare. Le domande (informazioni più dettagliate sul sito del Dipartimento) vanno presentate entro i primi di marzo perché le partenze avverranno, come informa la prof.ssa Costantino, tra aprile e maggio. I requisiti richiesti: esperienza pratica di laboratorio, conoscenza dei principali database per la ricerca bibliografica e conoscenza di un livello almeno intermedio di inglese. “Per la lingua straniera è preferibile presentare una certificazione, ma questo non è specificato nel bando. Inoltre, a Farmacia c’è un esame di inglese che, se superato, permette di raggiungere il livello B1 che non è elevatissimo”. I candidati saranno selezionati da una Commissione, nominata dal Direttore di Dipartimento, che si esprimerà sulla base di precisi parametri come la media riportata al 31 gennaio di quest’anno, la percentuale dei crediti conseguiti in relazione all’anno di iscrizione, la conoscenza della lingua straniera e, infine, l’anzianità dello studente: “è fondamentale che gli studenti siano in regola, perché la Commissione penalizza i fuori corso e i sub condizione”.
(Ci. Ba.)