Un ex studente, ora ricercatore all’estero, in cattedra

Il programma “Messaggeri della conoscenza”, finanziato dal Ministero dell’Università per promuovere iniziative sperimentali e di didattica alternativa nelle regioni Campania, Calabria, Sicilia e Puglia, è approdato anche al Dipartimento di Giurisprudenza della Seconda Università, con un progetto inerente al “Diritto penale internazionale e diritti umani”. Come spiega il prof. Stefano Manacorda, docente di Diritto penale internazionale e responsabile dell’iniziativa, si tratterà “di un corso di formazione tenuto dal dott. Triestino Mariniello, ex studente proprio di questo Dipartimento e attualmente ricercatore di Diritto penale internazionale presso la Edge Hill University of Ormskirk del Regno Unito”. Il corso, articolato in 20 ore di lezioni frontali in lingua inglese e 20 ore di materiale video inerente ai più celebri processi penali internazionali, si svolgerà tra maggio e giugno, permettendo ai ragazzi anche di mettere in atto una vera e propria simulazione processuale. “Al termine della simulazione, e dopo una tesina finale, i migliori cinque partecipanti avranno la possibilità di svolgere un periodo di tre mesi di studio e ricerca all’estero, frequentando il Master in “International Justice and Human Right” della Edge Hill University of Ormskirk”. Il numero dei partecipanti programmati è di 25, e le selezioni sono già aperte: “potranno partecipare tutti gli studenti del Dipartimento, anche se la precedenza sarà accordata ai triennalisti”, precisa il docente. Requisiti indispensabili? “Saranno essenzialmente tre: il curriculum di studi, per cui si valuterà la media riportata agli esami; la conoscenza della lingua inglese, anche se sarà sufficiente una conoscenza universitaria e non saranno richiesti esami esterni, e, in ultimo, una lettera motivazionale che servirà per capire se tale esperienza possa essere particolarmente pertinente con il percorso di uno studente o anche per la redazione della tesi”. La partecipazione e la valutazione della tesina finale saranno riconosciuti ai fini dell’esame di Diritto internazionale, ma ci sono anche altri motivi, a detta del prof. Manacorda, per cui uno studente dovrebbe “lanciarsi” in questa avventura: “ci si potrà confrontare con una forma di insegnamento diversa dalla propria senza doversi spostare, e un periodo di studio all’estero può rappresentare un valore aggiunto sul curriculum oltre che un’esperienza di vita particolarmente significativa”. Infine, un ulteriore aspetto da mettere in evidenza sarà quello della condivisione: “come il dott. Mariniello, che ha svolto il loro stesso percorso, porterà e condividerà con gli studenti la sua esperienza, al termine del progetto i ragazzi che andranno all’estero divulgheranno agli altri quanto hanno vissuto attraverso il web o altri mezzi di comunicazione”.
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