Studiare e aggiornarsi

“Gli studenti a Baronissi hanno moltissimo spazio a disposizione e bellissimi laboratori – afferma il prof. Luca Parente, membro del Comitato tecnico-scientifico della Facoltà di Medicina dell’Ateneo di Salerno – Abbiamo tutte le caratteristiche di una Facoltà che sta crescendo. I nostri punti deboli sono anche i nostri punti di forza. Abbiamo un numero di studenti limitato – 100 per anno (quest’anno 150) – per i docenti è più facile seguirli bene”.
Il prossimo anno il Corso di Laurea verrà adeguato alla 270: “Avremo come riferimento le altre due Università campane in modo che non ci siano grosse differenze tra i vari piani di studio. Il medico deve studiare quelle determinate materie definite dalla Comunità Europea. Possono variare solo i corsi a scelta”.
Il consiglio del professore alle matricole è di “studiare, studiare, studiare. Non ci sono santi. Inutile cercare scappatoie. Li invito a sollecitare i docenti, chiedere spiegazioni, porre domande. Nelle materie che incontreranno non c’è granché da scervellarsi, c’è da approfondire. Per esempio in Anatomia c’è da imparare tantissime nozioni”.
Certamente bisogna essere aiutati dai docenti e da adeguati supporti didattici: “Abbiamo una bella aula settoria per toccare con mano i fac-simile di ossa”. Le esercitazioni sono utili, però, solo se vengono svolte dopo aver assorbito i concetti teorici: “Se uno studente ignora la teoria, non sa dove appoggiare la pratica. Per esempio, un’esercitazione di chirurgia vascolare o terapia clinica risulta utile solo se si conoscono gli argomenti teorici di riferimento”.
Per i futuri medici gli esami non finiscono mai. E continuo sarà lo studio necessario per esercitare la professione. “Io, per esempio, insegno Farmacologia – afferma il professore – Vengono prodotti 20-30 nuovi farmaci l’anno che si aggiungono a quelli esistenti. Bisogna aggiornarsi continuamente. Meno male che adesso c’è internet. I ragazzi non si rendono conto di quanto sia più semplice oggi tenersi informati. Se solo ci fosse stato ai miei tempi…”.
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