Studio teorico e attività pratiche a Scienze Motorie

Scienze Motorie si allinea alla tempistica degli altri Corsi di Laurea a numero chiuso e quest’anno anticipa rispetto agli anni passati la pubblicazione del bando di concorso. Sono 460 i posti disponibili per la sede di Napoli e 60 quelli per la sede distaccata di Potenza. Entro il 4 agosto è possibile presentare on-line la propria domanda di partecipazione alla prova di ammissione, che consiste in 40 domande a risposta multipla su argomenti di cultura generale. La Facoltà di Scienze Motorie offre un unico Corso di Laurea triennale dall’omonima denominazione e due Corsi di Laurea Magistrale, Scienze delle Attività Motorie Preventive e Adattative e Organizzazione e Gestione dei Servizi dello Sport e delle Attività Motorie, anch’essi a numero programmato. Le richieste delle aspiranti matricole continuano ad essere molto numerose, sebbene le prospettive occupazionali siano piuttosto confuse. Colpa di una regolamentazione dell’assetto delle professioni nel settore delle attività motorie e sportive che tarda ad arrivare. E così, alla domanda “cosa può fare un laureato di primo livello in Scienze Motorie?”, il Preside della Facoltà, prof. Giuseppe Vito, non può che rispondere: “tutta una serie di attività che possono essere svolte anche da chi la laurea non ce l’ha”. E il guaio è che neppure con la Laurea Magistrale le cose cambiano molto. “Non essendovi un albo dei professionisti delle Scienze Motorie – dice il prof. Vito – il mercato è sostanzialmente libero, anche se è evidente che chi ha una preparazione di un certo livello lo occuperà con maggiore facilità e sicurezza. Comunque, la situazione è molto complessa”. Non c’è dubbio infatti sull’esattezza di quanto si legge nella guida dello studente: “i laureati svolgeranno attività professionali nel campo dell’educazione motoria e sportiva nelle strutture pubbliche e private, nelle organizzazioni sportive e dell’associazionismo ricreativo e sociale”. Però, c’è il però di cui parla il Preside: il laureato è più qualificato ma attualmente non c’è una legge che lo tuteli. “La Conferenza dei Presidi delle Facoltà di Scienze Motorie ha portato avanti, assieme alle forze politiche, un disegno di legge la cui bozza è ormai completa. Tra i punti cardine c’è proprio l’istituzione di albi professionali differenziati in funzione del titolo, che può essere triennale o magistrale. In ogni caso è bene sottolineare che il settore dell’educazione motoria e sportiva è in espansione e che in futuro ci sarà sempre più bisogno, a tutti i livelli, delle professionalità che noi formiamo”. Uno sbocco che mantiene ancora la sua validità è quello dell’insegnamento. Si può diventare insegnanti di educazione fisica dopo aver frequentato i due anni della scuola di specializzazione per l’insegnamento, la Sicsi, che rilascia un titolo abilitante. “Una recentissima innovazione normativa vuole che possa accedere alla Sicsi solo chi ha la Laurea Magistrale e non più chi ha soltanto la Laurea triennale”, precisa il Preside. Discorso a parte lo merita la vicenda dell’equipollenza della Laurea in Scienze Motorie con quella in Fisioterapia. Tante volte è stato detto in passato che i laureati in Scienze Motorie non possono fare i terapisti della riabilitazione, fino a quando l’articolo 1 septies della legge 27/2006 non ha sancito l’equipollenza dei titoli di studio: “il diploma di laurea in Scienze Motorie è equipollente al diploma di laurea in Fisioterapia, se il diplomato abbia conseguito attestato di frequenza ad idoneo corso su paziente, da istituirsi con decreto ministeriale, presso le Università”. Essendo impossibile un’equiparazione sic et simpliciter, si è pensato ad un ulteriore periodo di formazione attraverso un corso, del quale però, ad oggi, nulla si sa. “Siamo in una fase di attesa delle direttive ministeriali in proposito”. Il Corso di Laurea di primo livello fornisce una preparazione esaustiva sui vari aspetti delle attività motorie praticate e insegnate. Vengono trattate non solo discipline tecniche, con le connesse ore di pratica, ma anche materie scientifiche, economiche e giuridiche. In particolare, si vuole favorire negli allievi lo spirito imprenditoriale, che può essere una chiave di volta per il futuro occupazionale. Accanto ad un corpus di esami obbligatori vi è una serie di insegnamenti opzionali facenti capo a tre ambiti disciplinari specifici: biomedico; psicologico e pedagogico; giuridico-economico e statistico. Gli studenti possono scegliere di sostenere esami opzionali afferenti allo stesso ambito, preparandosi meglio in un certo settore scientifico-culturale, oppure afferenti ad ambiti diversi, insistendo su una formazione di carattere più generale. Il prof. Giuseppe Vito raccomanda ai ragazzi di impegnarsi intensamente da subito: “devono saper unire le attività didattiche tecnico-pratiche ad uno studio teorico approfondito e puntuale”. Tra gli insegnamenti di base ricordiamo: Metodi e didattiche delle attività motorie; Metodi e didattiche delle attività sportive; Fisiologia; Biochimica; Biologia applicata; Anatomia umana; Fisica sperimentale; Igiene generale e applicata; Psicologia generale;  Istituzioni di diritto pubblico; Economia politica; Statistica; Sociologia generale. I corsi del I e del II anno si tengono, per la sede di Napoli, ad Agnano presso l’Auditorium Quadrifoglio, mentre quelli del III anno si svolgono a Villa Doria D’Angri a Posillipo. Il CUS di via Campegna ospita gli studenti per le esercitazioni pratiche. 
(Sa.Pe.)
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