Tempo d’esami, gli studenti raccontano…

Tempo d’esami ad Economia. I ragazzi raccontano il bello e il brutto della Facoltà. Sovrapposizione delle date, criteri di valutazione discutibili, professori poco attenti, ma anche docenti appassionati che fanno la differenza, lezioni supplementari, insegnanti che da soli gestiscono numeri impressionanti di studenti. 
Pasquale D’Ambrosio, Raffaella De Stefano, Annamaria Colangeli fanno parte dello stesso gruppo di studio. Sono matricole di Economia Aziendale alle prese con i primi esami. Hanno già sostenuto quello di Economia Aziendale e stanno programmando i prossimi appelli. L’ultimo esame che sosterranno tra i corsi già seguiti è Matematica. “Non vengo da studi economici, ma fin da subito il prof. Viganò di Ragioneria ed Economia Aziendale ci ha fatto appassionare alla materia e ce l’ha fatta capire. L’esame è andato bene, anche perché ci ha dato la possibilità di suddividerlo con delle prove intercorso. Gli altri corsi, invece, hanno avuto un approccio diverso, senza dubbio, almeno per me più complicato, soprattutto Matematica”, dice Pasquale. “Io ho seguito con il prof.Lucarelli le lezioni di Diritto Privato e mi sono trovata molto bene. Tra Diritto ed Economia Aziendale abbiamo affrontato diversi argomenti di attualità, dal caso Alitalia alla legge 130, con anche delle lezioni extra. Però alcuni docenti si comportano come se tutti avessero già delle basi ed un certo grado di preparazione. Soprattutto il docente di Matematica”, aggiunge Raffaella. L’affollamento delle aule è uno dei problemi peggiori per le matricole, ma questa condizione non sembra riguardare tutti i corsi. “Economia Aziendale si segue sulle scale fino alla fine, perché il professore ci dà ottimi consigli e spiega tutto. Non si ha nemmeno bisogno di usare il libro per studiare, bastano gli appunti. Alle altre lezioni, invece, ci sono tanti posti liberi, un po’ perché gli studenti sono scoraggiati dall’approccio del professore di Matematica e un po’ perché sono convinti che una materia come il Diritto si possa studiare a casa. Io, invece, ho sempre seguito anche quando non capivo niente di Matematica”, conclude Annamaria. 
Ritorna ancora il caso del corso di Marketing svolto dal solo prof. Luigi Cantone. Dopo aver letto il nostro articolo sull’argomento, ci sono degli studenti che vogliono aggiungere qualcosa. “È vero che ha troppi studenti. Sia al corso di Marketing che a quello di Strategia d’Impresa. Ha lui tutto l’alfabeto, dalla A alla Z, perciò è costretto a fare un singolo esame con un’unica sessione, uguale per tutti anche se gli studenti provengono da indirizzi diversi e perciò eterogenei. Ho sostenuto con lui un esame con 350 persone distribuite in tre aule. Lo schema d’esame è lo stesso per tutti e i risultati sono stati strani: persone brave si sono trovate senza esame ed esterni invece che sono passati. C’erano anche alcuni studenti di Ingegneria che hanno Marketing come esame a scelta. Ho seguito con lui l’anno scorso, il corso è molto interessante e lui è bravo, però il numero dei frequentanti non corrisponde a quello degli iscritti”, afferma Andrea Mattera. 
Liste d’attesa 
per le tesi
A Luigi Malfettone, primo anno fuori corso ad Economia Aziendale, mancano sette esami per terminare ma ha già chiesto la tesi di laurea perché ha raggiunto i 130 crediti minimi necessari per presentare la domanda. “L’ho scelta nel settore aziendale, ma non esattamente nel ramo che mi sarebbe piaciuto. Volevo farla in Organizzazione Aziendale e invece sarà in Gestione delle Imprese. L’ho chiesta al docente che poteva accettarla subito perché aveva meno studenti da seguire. Te lo comunicano all’ufficio competente quando vai a presentare la domanda. Se non fai così, devi aspettare, anche fino a sei mesi, soprattutto nel settore aziendale”, dice. La situazione è diversa in altri settori, soprattutto in quello matematico-statistico. “Ho chiesto la tesi in ambito giuridico, non ho dovuto aspettare molto per averla assegnata ed è anche su un tema di attualità – riguarda la somministrazione di un appalto e la possibilità di decentramento produttivo di un’azienda”, racconta Marco Costa, laureando triennale in Economia Aziendale. Marco indica anche i due esami più difficili affrontati durante la sua carriera di studente: Matematica e Microeconomia: “se si parte da un buon livello di preparazione matematica, si incontrano meno problemi ma sono pochi ad avere solide basi. Lo stesso vale per Microeconomia. Sono materie difficili intrinsecamente, non dipende dal metodo didattico, anche se sarebbe utile qualche ora di esercitazione in più”. Le sessioni d’esame, un altro dei problemi: “se ad aprile volessi sostenere due esami non potrei, perché le date sono molto ravvicinate, a distanza di un paio di giorni. Tra febbraio ed aprile si riescono anche a preparare due esami ma poi le date  impediscono di sostenere l’esame. Inoltre, vige il divieto, in caso di bocciatura, di  ripetere l’esame nel mese successivo della stessa sessione”, conclude Marco.  
Alcuni esami diventano difficili per le modalità con cui vengono gestiti. Per esempio quelli a quiz con la risposta ‘a crocetta’. “Gli esercizi valgono sei punti, ma se fai a ritroso il procedimento non ti vengono assegnati i punti che dovresti avere. Il metodo è soggettivo e non sai come regolarti. A me è successo con Economia e Tecnica dei Mercati Finanziari e delle Aziende di Credito, un esame del secondo anno di Economia Aziendale. Entrambe le cattedre sono ostiche. All’esame di Statistica ho seguito il corso con la prof.ssa Scepi che poi è andata in maternità. Non sono riuscito a sostenere l’esame con il docente che l’ha sostituita e l’ho affrontato solo quando è tornata la mia professoressa”, dice uno studente che non vuole lasciare il nome. 
Eleonora Balestrieri, Sharon Vollero e Alessia Ravel sono studentesse del secondo anno di Scienze del Turismo (Stim). Hanno difficoltà con l’organizzazione delle date degli esami perché molte prove cadono negli stessi giorni. Inoltre, “è impossibile sostenere i sette esami previsti ogni anno dal nostro Corso di Laurea. È difficile stare al passo, molti esami prevedono uno studio assiduo e spesso i crediti non corrispondono alla quantità di argomenti da studiare”, sostiene Eleonora. È il caso di Diritto Pubblico e Privato al primo anno. “Sono due esami da cinque crediti ma, complessivamente, si studiano mille pagine. Tutti si trascinano dietro questi esami insieme a quello di Economia Politica”, spiega Sharon. “Il Corso di Laurea mi piace per la commistione di materie”, aggiunge Alessia che fa notare “quello che fa la differenza, è la passione che muove i docenti. Se hai la fortuna di incontrare persone appassionate del proprio lavoro, si riesce a superare anche gli esami difficili”, conclude Alessia. Anche a STIM, visto l’elevato numero di iscritti, i tempi di assegnazione di una tesi possono essere lunghi. “Ci è capitato in segreteria di ascoltare lamentele in proposito. Credo che sarà un problema che toccherà anche noi”, dicono. 
Simona Pasquale
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