Tirocini, convalida crediti e contestazioni

Verificare con molta attenzione il delicato meccanismo del riconoscimento crediti. Che ci si appresti ad andare in Erasmus (può capitare, al ritorno, di dover integrare esami sostenuti all’estero quando il learning agreement non è correttamente compilato e concordato) o che si decida di svolgere un periodo di tirocinio. E’ un consiglio. Perché si rischiano brutte sorprese o delle incomprensioni con gli organi accademici deputati alla convalida delle attività extra-didattiche. Con un conseguente braccio di ferro che non fa bene a nessuno. Come è accaduto ad E., studente di 24 anni, iscritto al Corso di Laurea Triennale in Lingue e Culture Moderne alla Facoltà di Lettere del Suor Orsola Benincasa. Il quale, addirittura, sta valutando l’opportunità di ricorrere al Tar. Lo studente, qualche tempo fa, ha preso in considerazione la possibilità di sperimentare uno stage. Ha incontrato la disponibilità di un’azienda di import-export (aveva già maturato esperienza lavorativa nel settore) ed  ha proposto il tirocinio alla Facoltà. Il Consiglio ha approvato. E. ha svolto lo stage da ottobre 2009 a marzo 2010 – “è stato molto utile perché ho utilizzato le lingue, inglese e spagnolo” -, un impegno full-time per un semestre. Al momento della convalida, la Commissione gli ha riconosciuto 6 crediti nell’ambito degli insegnamenti di tipo F (ovvero due Laboratori: Informatica – 4 crediti – e Letteratura Italiana 2 – due crediti -, l’altro Laboratorio, previsto nel piano di studi, l’aveva già dato l’anno precedente). Da qui la contestazione dello studente che, invece, ha proposto il riconoscimento di un insegnamento di tipo C, ovvero l’esame di Geografia economico-politica da 8 crediti, “perché attinente con lo stage” e perché “ogni credito formativo equivale a 25 ore di lavoro ed io lo stage l’ho svolto per sei mesi, mattina e pomeriggio per otto ore al giorno”. 
“Sono sempre vicina agli studenti, loro lo sanno, ma non in questo caso. Uno stage non può valere un esame”. E’ la risposta categorica della Preside Emma Giammattei, a Berlino per promuovere un rapporto di collaborazione con l’Università di Humboldt che prevede scambi di allievi e docenti. Ugualmente ferma la posizione del prof. Gianluca Genovese, docente di Letteratura Italiana, collaboratore della Preside, che ha seguito da vicino la questione. “Il tirocinio in convenzione l’ha scelto lo studente ed il Consiglio ha dato il placet”, ricorda. Successivamente “la Commissione ha valutato il diario del tirocinio e deciso, come da regolamento, la convalida degli insegnamenti del settore F. Sei crediti – sottolinea il docente – non sono uno scherzo. Il tirocinio alla Triennale di Lingue non è obbligatorio, convalidiamo nel totale dieci crediti, mentre gli riserviamo più spazio alla Specialistica”. E conclude con un’affermazione che non lascia adito ad aperture: “Non possiamo riconoscere un insegnamento da 8 crediti come Geografia che da noi è fondamentale. Questo è il regolamento del Corso di Laurea. Il giudizio della Commissione, espresso sulla base della valutazione della pratiche, è insindacabile. Oltretutto non possiamo creare un precedente pernicioso”. 
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