Tirocini in azienda, due laureandi raccontano

Continuano le presentazioni, presso varie sedi universitarie, in cui gli studenti delle Università campane illustrano l’attività svolta in un periodo di tirocinio presso aziende del nostro territorio, grazie al progetto NeaPolis Innovation Campus. Il prossimo incontro si terrà il 15 maggio, alle ore 10.30, presso la Facoltà di Ingegneria della Federico II, nell’aula Bobbio. “È un’iniziativa che vede coinvolti cinque Atenei campani (Federico II, Salerno, Sun, Sannio e Parthenope), due grandi aziende internazionali di elettronica (la STMicroelectronics e la Micron, entrambe con sedi in Campania) e, per il tramite di Confindustria, PMI campane operanti sempre nel settore dell’elettronica – afferma il prof. Antonio Strollo, docente di Elettronica al Federico II – Lo scopo dell’iniziativa è quello di favorire una migliore e più diretta conoscenza del mondo del lavoro da parte di laureandi in materie scientifiche attinenti le tecnologie dell’informazione e della comunicazione, come Ingegneria Elettronica e Ingegneria Informatica, tramite lo sviluppo di tirocini che, negli anni, hanno coinvolto tanti giovani. Inoltre, l’iniziativa è stata molto apprezzata dalle realtà industriali, come un riuscito tentativo di ridurre la distanza fra Università e mondo produttivo”.
Un periodo all’interno di importanti multinazionali è, senza dubbio, un’opportunità da sfruttare per mettersi alla prova, imparare e sperimentare il lavoro di squadra. Ne sono testimoni Mario Coppola e Antonio Galano, due laureandi in Ingegneria Elettronica della Federico II, che stanno svolgendo il tirocinio presso le sedi della ST, azienda leader mondiale nello sviluppo e nell’offerta di soluzioni basate su semiconduttori per ogni tipo di applicazione micro-elettronica. “È stata un’esperienza molto formativa – dice Mario, 26enne di Avellino, laureando alla Magistrale, che sta lavorando ad una tesi sulla sicurezza delle smart card insieme al prof. Strollo – Dopo un primo mese trascorso a studiare soprattutto la Crittografia e la lingua Inglese, ho cominciato ad inserirmi nel gruppo di lavoro, imparando tanto proprio sulle smart card, argomento mai trattato durante le lezioni universitarie. Nel reparto Ricerca e Sviluppo della ST di Marcianise, dove sono stato circa quattro mesi, si è creato un ambiente collaborativo, ho persino stretto rapporti di amicizia”. 
“Occasioni
da prendere
al volo”
Studente fuorisede, Mario, attualmente, risiede nella Casa dello Studente al quartiere Fuorigrotta. “Negli anni, ho girato vari appartamenti, ho imparato a cavarmela da solo e, frequentando quotidianamente la Facoltà, sono entrato in contatto con un ambiente che mi ha stimolato a livello culturale”. Tra gli esami più complicati, “sicuramente quelli di Campi magnetici con il prof. Giorgio Vaccaro e Ottica con il prof. Giuseppe D’Elia, mentre tutti gli insegnamenti legati all’Elettronica mi hanno sempre interessato molto, oltre ad essermi stati utili durante il periodo in ST”. 
A Mario piacerebbe molto continuare questa esperienza, magari con un contratto. “È una multinazionale nella quale ho lavorato a trecentosessanta gradi, gestendo anche, periodicamente, le pratiche amministrative. È stata, inoltre, un’occasione importante per rendermi conto delle competenze richieste dal mercato del lavoro, perché, spesso, quando usciamo dall’Università, noi ragazzi non sappiamo fare una valutazione oggettiva della preparazione acquisita: in alcuni casi pensiamo di essere totalmente ignoranti, in altri, al contrario, crediamo di sapere tutto. È anche per questo, quindi, che, ancor prima di completare gli studi, si prendono al volo occasioni d’ingresso nel mondo del lavoro come questa”. 
Diversa, ma positiva allo stesso modo, l’esperienza di Antonio Galano, 31 anni, di Ischia, laureando al Corso Triennale, che sta svolgendo il tirocinio presso la ST di Arzano, settore automotive, prolungato fino al novembre prossimo. “In genere, le aziende non vedono di buon occhio i laureati triennali, ma, personalmente, ero molto motivato ad entrare e, tenuto conto che non sono giovanissimo, avevo la voglia e la necessità di mettere in pratica ciò che avevo letto dai manuali”. Antonio, dopo circa trenta esami, ha interrotto il percorso di studi per problemi familiari, ma non solo. “Come tanti giovani, ero molto sfiduciato dal mercato del lavoro e ho cominciato a pensare che neanche il titolo di laurea potesse assicurare buone prospettive, così mi sono fermato e ho cercato lavoro. Per un po’ ho fatto il tecnico del suono, ma, dopo circa quattro anni, ho deciso di riprendere gli studi, non potevo lasciare così. Ora mi mancano due esami: Sistemi elettronici programmati e Campi 2, entrambi abbastanza complicati”. In ST, “per la prima volta nella mia vita, ho messo in campo tutte le mie conoscenze e sono riuscito a realizzare una scheda su cui possono essere saldati componenti elettronici. Durante l’intero percorso, la mia assiduità è stata fondamentale”. Per il futuro, “mi piacerebbe rimanere in azienda, ma se non fosse possibile mi sposterò in centro-nord Italia dove il settore dell’Ingegneria elettronica è più sviluppato che al meridione. Al momento, escludo la possibilità di continuare a studiare”. Un suggerimento agli studenti che optano per Ingegneria: “Scegliere questo Corso di Laurea significa dedicarsi completamente allo studio, senza distrazioni, perché solo la costanza e l’impegno ripagano”.
Maddalena Esposito
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