Nuovo semestre: i Corsi di Laurea della Facoltà di Lettere si presentano alla ripresa delle lezioni con piccole modifiche didattiche e organizzative, ma tutte accomunate dall’attesa per l’attuazione del decreto della nuova riforma ministeriale, prima della quale pare inutile o azzardato promuovere ulteriori riorganizzazioni strutturali.
Nel frattempo si trae anche un bilancio del semestre precedente, e soprattutto dell’andamento dell’ultima sessione di laurea, puntando anche, come nella triennale in Cultura e Amministrazione dei Beni Culturali, al potenziamento delle attività esterne alla didattica ordinaria, in particolare stages e tirocinii. “I tirocinii funzionano bene, anche se sono una fatica immane dal punto di vista organizzativo”, commenta la prof. Giovanna Greco, Presidente del Corso di Laurea.
Nel frattempo si trae anche un bilancio del semestre precedente, e soprattutto dell’andamento dell’ultima sessione di laurea, puntando anche, come nella triennale in Cultura e Amministrazione dei Beni Culturali, al potenziamento delle attività esterne alla didattica ordinaria, in particolare stages e tirocinii. “I tirocinii funzionano bene, anche se sono una fatica immane dal punto di vista organizzativo”, commenta la prof. Giovanna Greco, Presidente del Corso di Laurea.
Tesi di grande
interesse
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“Ormai abbiamo attivato una gamma vastissima di convenzioni con musei, Città della Scienza, comuni, Soprintendenza…E’ un meccanismo che funziona anche perché poi le tesi dei ragazzi scaturiscono, al 90%, dalle loro esperienze di tirocinio, con un fondamento concreto in un lavoro di minimo quattro settimane. Esperienze che si traducono poi in lavori di tesi molto interessanti, come alcuni di quelli dell’ultima sessione: presentazioni in power point che sembravano uno spettacolo, nel silenzio totale della sala stracolma”. Una sessione in cui si sono laureati 33 studenti, dato in lieve crescita rispetto ai 29 della sessione precedente. “Andiamo ormai a ritmo sostenuto – aggiunge la prof. Greco – anche se nessuno riesce a laurearsi nei tre anni”. Il che però è comprensibile, dato il piano di studi piuttosto denso. Tra le convenzioni di tirocinio attivate, spiega ancora la docente, ci sono da quest’anno anche due enti a Barcellona e Berlino; ma le più importanti sono quelle locali, perché “innescano un meccanismo virtuoso facendo entrare i ragazzi nel circuito dei musei e delle istituzioni culturali; nella penuria di oggi, almeno permettono l’apertura di un canale. Riguardo invece a modifiche didattiche – “meglio che per il momento non ci siano troppe novità, in un corso di laurea di 1.400 studenti!”, dice la Greco – la novità è rappresentata dall’entrata nell’organico del dipartimento dei professori Giannetta, di Filosofia teoretica, e Consiglio, di Economia, “un giovane economista molto attivo entrato come ordinario; puntiamo molto sulla presenza combinata sua e del prof. Bifulco: due docenti incardinati che ci permettono di avere una maggiore autonomia in un’area per la quale prima dipendevamo invece dalla Facoltà di Economia”.
Anche Archeologia punta parecchio sui tirocinii, “continuano ad essere attivate convenzioni ovunque”, commenta il Presidente della laurea triennale, prof. Francesco Aceto, “da quelle più istituzionali ai lavori sul campo. E’ stata istituita ad esempio una convenzione con la Soprintendenza ai beni culturali per un tirocinio basato sulla schedatura dei complessi monumentali, un’applicazione sul campo con metodo storico-artistico. Un progetto dal quale i ragazzi traggono spesso materiale per la tesi finale oltre a contribuire ad un lavoro utile e necessario”. I laureati dell’ultima sessione ammontano a cinque, una decina in tutto se si conta anche la sessione di ottobre, che è stata la prima utile per la laurea dei primi iscritti al Corso, che quattro anni fa erano 55, invece dei circa 200 di quest’anno. Nell’ambito delle ‘altre attività’ previste nel piano di studi, gli studenti poi hanno la possibilità di scegliere tra attività collegate anche ad altri insegnamenti, spiega il prof. Aceto; seminari o conferenze nei quali conta la presenza, con l’attribuzione di un credito ogni otto ore.
Anche Archeologia punta parecchio sui tirocinii, “continuano ad essere attivate convenzioni ovunque”, commenta il Presidente della laurea triennale, prof. Francesco Aceto, “da quelle più istituzionali ai lavori sul campo. E’ stata istituita ad esempio una convenzione con la Soprintendenza ai beni culturali per un tirocinio basato sulla schedatura dei complessi monumentali, un’applicazione sul campo con metodo storico-artistico. Un progetto dal quale i ragazzi traggono spesso materiale per la tesi finale oltre a contribuire ad un lavoro utile e necessario”. I laureati dell’ultima sessione ammontano a cinque, una decina in tutto se si conta anche la sessione di ottobre, che è stata la prima utile per la laurea dei primi iscritti al Corso, che quattro anni fa erano 55, invece dei circa 200 di quest’anno. Nell’ambito delle ‘altre attività’ previste nel piano di studi, gli studenti poi hanno la possibilità di scegliere tra attività collegate anche ad altri insegnamenti, spiega il prof. Aceto; seminari o conferenze nei quali conta la presenza, con l’attribuzione di un credito ogni otto ore.
Altre attività
a Psicologia
a Psicologia
Una questione, questa dei crediti da reperire in ‘altre attività’, che crea invece qualche problema agli studenti di Psicologia. “Prima veniva accettato qualsiasi tipo di attività certificata, dalle conferenze al volontariato, con l’attribuzione di un credito formativo per ogni 25 ore di attività – spiegano due laureande della triennale – da quest’anno accademico invece sono riconosciute solo le attività organizzate all’interno dell’università: ma poiché i crediti da raggiungere sono nove, e le attività organizzate non sono affatto frequenti, per accorciare i tempi e riuscire a laurearsi, quasi tutti scelgono di sostenere un qualsiasi esame a scelta integrativo, come faremo anche noi”.
Rimostranze a cui risponde la prof. Laura Sestito, Presidente del Corso di Laurea. La decisione di restringere il campo delle attività riconosciute – motiva – è nata dalla constatazione che la maggior parte delle attività presentate dagli studenti avevano scarsa o nulla attinenza con l’ambito psicologico, e poca valenza formativa in generale. Ma, precisa la Sestito, “la possibilità di far valere attività esterne rimane. Solo che, a differenza di prima, è necessario che la validità formativa di queste attività sia attestata da uno dei docenti del Corso di Laurea, che svolgerà quindi un ruolo di tutor per il conseguimento di questi crediti”. Filtro che, invece, non è necessario nel caso in cui si scelga di sostenere uno o più esami a scelta per raggiungere lo stesso numero di crediti. Un’altra possibilità è rappresentata dalle attività di ricerca proposte dagli stessi docenti nel corso dei tirocinii, come nel caso della prof.ssa Sestito. Le ore di lavoro verranno anche in questo caso certificate e fatte valere come crediti formativi. Per il resto, spiega la Sestito, le altre modifiche didattiche, come pure l’ipotesi di istituire una seconda specialistica che risolverebbe il problema del numero chiuso eccessivamente ristretto, sono sospese in attesa dell’attuazione del decreto, per evitare sovrapposizioni tra i diversi livelli di riforme.
A Filosofia nessuna novità rilevante, una situazione che il presidente del corso di laurea della triennale, prof. Francesco Borrelli, definisce concisamente “statica”. Ma più che di stasi si tratta di routine ordinaria, anche piuttosto attiva: i corsi sono iniziati, gli studenti seguono, senza alcun salto di discontinuità. Amelia e Paola, del secondo anno della triennale, hanno iniziato a seguire il corso di Teoria interpretativa con il prof. Nicola Grana: “sono tre lezioni a settimana, questa è la seconda, sembra interessante”, commentano. Altri due ragazzi che seguono il corso trovano l’inizio “stimolante”, e il prof. simpatico, “spiega bene”; anche loro della triennale, hanno già iniziato a seguire quattro corsi sui cinque previsti.
A Lettere invece diverse new entries a rafforzare la didattica. Arrivano ricercatori nell’area della linguistica, della geografia, della letteratura italiana e delle letterature comparate: figure che riempiono aree più vuote ma in realtà, spiega il prof. Nicola De Blasi, Presidente della triennale di Lettere moderne, in un Corso così affollato, i docenti di tutte le aree devono mettere a disposizione un impegno continuo per fronteggiare la pressione dell’alto numero di studenti. Un corso nel quale i laureati dell’ultima sessione – circa 45 tra le due sedute, in media grossomodo con le sessioni precedenti – “non sono certo direttamente proporzionali al numero degli iscritti”, commenta il prof. De Blasi, dato che i nuovi studenti superano ogni anno le 300 unità.
L’innovazione che forse riuscirà a partire da questo semestre ma che si svilupperà soprattutto nel corso del prossimo anno accademico, è l’introduzione di un corso di italiano scritto: un corso non curricolare, come attività extra, una vera sorta di laboratorio di scrittura professionale. “I laboratori di scrittura attivati finora – spiega De Blasi- sono legati ad ambiti piuttosto specifici come il seminario di scrittura teatrale e il laboratorio di letteratura e giornalismo, e sono basati più sullo studio della scrittura altrui che sulla possibilità di continue esercitazioni. Il punto è invece che bisogna anche offrire agli studenti di Lettere una competenza nella scrittura di tipologie strutturate di testi ‘non creativi’, come una recensione, un testo argomentativo o altro”. Questo semestre probabilmente si farà in tempo a far partire qualche incontro introduttivo non finalizzato all’acquisizione di crediti, aspettando la strutturazione definitiva che partirà invece l’anno prossimo.
A Storia invece nessuna innovazione particolare riguardante la didattica, ma diverse attività seminariali che continuano ad affiancare i corsi ordinari – da quello bibliografico a quello di scrittura – in un Corso di Laurea che ha avuto un incremento notevole nel numero di iscritti e laureati e che ora sembra essere sulla via dell’assestamento. “I laureati in tutto il 2006, contando tra le diverse sessioni anche quella di febbraio a cavallo con l’anno precedente, sono stati 47, che su un numero totale di circa 128 iscritti annui sono circa il 40%”, spiega il prof. Roberto Delle Donne, Presidente del corso triennale. Ma la preoccupazione del professore sembra essere soprattutto l’attivazione dei servizi telematici: “da tempo mi sto adoperando per far attivare la possibilità di iscriversi agli esami on line, parlandone con i docenti direttamente incaricati della gestione dei servizi informatici, ma non so ancora dire con certezza in che tempi si riuscirà ad ottenere questo risultato”. “L’ideale poi – continua Delle Donne – sarebbe arrivare ad una informatizzazione anche di diversi servizi gestiti dalla segreteria, cosa che permetterebbe di eliminare un buon margine di errori”.
Viola Sarnelli
Rimostranze a cui risponde la prof. Laura Sestito, Presidente del Corso di Laurea. La decisione di restringere il campo delle attività riconosciute – motiva – è nata dalla constatazione che la maggior parte delle attività presentate dagli studenti avevano scarsa o nulla attinenza con l’ambito psicologico, e poca valenza formativa in generale. Ma, precisa la Sestito, “la possibilità di far valere attività esterne rimane. Solo che, a differenza di prima, è necessario che la validità formativa di queste attività sia attestata da uno dei docenti del Corso di Laurea, che svolgerà quindi un ruolo di tutor per il conseguimento di questi crediti”. Filtro che, invece, non è necessario nel caso in cui si scelga di sostenere uno o più esami a scelta per raggiungere lo stesso numero di crediti. Un’altra possibilità è rappresentata dalle attività di ricerca proposte dagli stessi docenti nel corso dei tirocinii, come nel caso della prof.ssa Sestito. Le ore di lavoro verranno anche in questo caso certificate e fatte valere come crediti formativi. Per il resto, spiega la Sestito, le altre modifiche didattiche, come pure l’ipotesi di istituire una seconda specialistica che risolverebbe il problema del numero chiuso eccessivamente ristretto, sono sospese in attesa dell’attuazione del decreto, per evitare sovrapposizioni tra i diversi livelli di riforme.
A Filosofia nessuna novità rilevante, una situazione che il presidente del corso di laurea della triennale, prof. Francesco Borrelli, definisce concisamente “statica”. Ma più che di stasi si tratta di routine ordinaria, anche piuttosto attiva: i corsi sono iniziati, gli studenti seguono, senza alcun salto di discontinuità. Amelia e Paola, del secondo anno della triennale, hanno iniziato a seguire il corso di Teoria interpretativa con il prof. Nicola Grana: “sono tre lezioni a settimana, questa è la seconda, sembra interessante”, commentano. Altri due ragazzi che seguono il corso trovano l’inizio “stimolante”, e il prof. simpatico, “spiega bene”; anche loro della triennale, hanno già iniziato a seguire quattro corsi sui cinque previsti.
A Lettere invece diverse new entries a rafforzare la didattica. Arrivano ricercatori nell’area della linguistica, della geografia, della letteratura italiana e delle letterature comparate: figure che riempiono aree più vuote ma in realtà, spiega il prof. Nicola De Blasi, Presidente della triennale di Lettere moderne, in un Corso così affollato, i docenti di tutte le aree devono mettere a disposizione un impegno continuo per fronteggiare la pressione dell’alto numero di studenti. Un corso nel quale i laureati dell’ultima sessione – circa 45 tra le due sedute, in media grossomodo con le sessioni precedenti – “non sono certo direttamente proporzionali al numero degli iscritti”, commenta il prof. De Blasi, dato che i nuovi studenti superano ogni anno le 300 unità.
L’innovazione che forse riuscirà a partire da questo semestre ma che si svilupperà soprattutto nel corso del prossimo anno accademico, è l’introduzione di un corso di italiano scritto: un corso non curricolare, come attività extra, una vera sorta di laboratorio di scrittura professionale. “I laboratori di scrittura attivati finora – spiega De Blasi- sono legati ad ambiti piuttosto specifici come il seminario di scrittura teatrale e il laboratorio di letteratura e giornalismo, e sono basati più sullo studio della scrittura altrui che sulla possibilità di continue esercitazioni. Il punto è invece che bisogna anche offrire agli studenti di Lettere una competenza nella scrittura di tipologie strutturate di testi ‘non creativi’, come una recensione, un testo argomentativo o altro”. Questo semestre probabilmente si farà in tempo a far partire qualche incontro introduttivo non finalizzato all’acquisizione di crediti, aspettando la strutturazione definitiva che partirà invece l’anno prossimo.
A Storia invece nessuna innovazione particolare riguardante la didattica, ma diverse attività seminariali che continuano ad affiancare i corsi ordinari – da quello bibliografico a quello di scrittura – in un Corso di Laurea che ha avuto un incremento notevole nel numero di iscritti e laureati e che ora sembra essere sulla via dell’assestamento. “I laureati in tutto il 2006, contando tra le diverse sessioni anche quella di febbraio a cavallo con l’anno precedente, sono stati 47, che su un numero totale di circa 128 iscritti annui sono circa il 40%”, spiega il prof. Roberto Delle Donne, Presidente del corso triennale. Ma la preoccupazione del professore sembra essere soprattutto l’attivazione dei servizi telematici: “da tempo mi sto adoperando per far attivare la possibilità di iscriversi agli esami on line, parlandone con i docenti direttamente incaricati della gestione dei servizi informatici, ma non so ancora dire con certezza in che tempi si riuscirà ad ottenere questo risultato”. “L’ideale poi – continua Delle Donne – sarebbe arrivare ad una informatizzazione anche di diversi servizi gestiti dalla segreteria, cosa che permetterebbe di eliminare un buon margine di errori”.
Viola Sarnelli