Laurea Specialistica in Archeologia: partita lo scorso anno “a scoppio ritardato”, come spiega il Presidente, prof. Carlo Gasparri, ha un numero di iscritti ancora ridotto, non va ancora a pieno regime, proprio perché la maggior parte dei primi iscritti alla triennale non si è ancora laureata – comprensibilmente, data la mole notevole di esami che si sono trovati finora ad affrontare gli iscritti a Lettere, e in particolar modo di Archeologia e Beni Culturali. Ma quanto a questo si può confidare nelle modifiche che verranno introdotte l’anno prossimo col Nuovissimo ordinamento. “Sono piuttosto soddisfatto dell’impianto approvato, che risponde alla logica chiara di una impostazione di base al triennio e di approfondimenti tecnico-specialistici spostati verso il biennio”, afferma il prof. Gasparri.
I nuovi iscritti di quest’anno sono per ora circa una ventina anche se c’è ancora tempo per i ritardatari fino a febbraio. Ma anche nell’ambito di questo numero ridotto, già dall’anno scorso, sostiene il professore, gli iscritti sono sempre stati composti in buona parte anche da esterni, quasi per la metà del totale, provenienti da altri Atenei come il Suor Orsola o la Seconda Università. Alla mobilità esterna bisogna poi aggiungere quella interna, con gli studenti provenienti da altri Corsi di Laurea di Lettere che si trasferiscono sia alla Triennale che alla Specialistica di Archeologia, facilitati anche dall’ampio numero di esami che viene riconosciuto soprattutto a quelli che vengono da Lettere Classiche.
E’ stata migliorata anche l’organizzazione del sistema dei tirocini, intra ed extramoenia, sostiene il professore. Un sistema ormai “più collaudato, nel quale gli studenti vengono indirizzati alle attività di scavo a seconda degli interessi reali, e delle scelte già maturate, con meno dispersione e casualità che in precedenza”, spiega il prof. Gasparri. Quanto ai tirocini intramoenia, saranno invece indirizzati verso un centro interno ad Archeologia dove è in fase di costituzione uno specifico archivio informatico.
Nella transizione al Nuovissimo ordinamento, anche i Corsi di Laurea in Archeologia sono stati messi in difficoltà dai nuovi parametri ministeriali, che il prof. Gasparri definisce “penalizzanti”. Soprattutto per l’indice che misura la composizione dei docenti interni ai corsi di laurea, assegnando un diverso punteggio, in ordine decrescente, a professori ordinari, associati, ricercatori. Poiché lo scontento è diffuso, e la Crui sta facendo ricorso, questi parametri potrebbero essere riveduti. “Bisognerebbe cercare di calcolare i docenti presenti, senza alcuna aliquota assegnata in base al tipo di inquadramento. Se non rientrano in questi parametri i Corsi della Federico II allora non passano neanche quelli della Sapienza, divisa in sottofacoltà”, sostiene il professore. Nell’attesa di avere i parametri ministeriali definitivi non è ancora del tutto archiviata quindi, conferma il prof. Gasparri, l’ipotesi di fusione dei Corsi di Laurea di Archeologia e Beni Culturali; per quanto comprensibilmente “si auspica che non sia necessario”. Mentre sul versante interno, aspettando le indicazioni da parte dell’Ateneo sulle modalità adottate per trasferire gli studenti dal Nuovo al Nuovissimo Ordinamento, si può però ipotizzare che “agli studenti sicuramente converrà il passaggio”. Anche perché, continua il professore, “il sistema del Nuovo Ordinamento aveva portato un indubbio margine di macchinizzazione. Questa riconversione è quindi positiva, ma nessuno di noi crede di poter gestire una situazione in cui siano presenti contemporaneamente Vecchio, Nuovo e Nuovissimo Ordinamento”. Più in generale, gli unici problemi che secondo il prof. Gasparri rimangono legati alla Specialistica di Archeologia sono “quelli degli spazi, di cui gli studenti comunque non sembrano risentire” grazie al lavoro organizzativo svolto dai docenti, “ma sono costretti a girare parecchio”. Anche questo problema però sarà probabilmente meno avvertito “con la riduzione dei corsi portata dal nuovo sistema”.
(Vi. Sa.)
I nuovi iscritti di quest’anno sono per ora circa una ventina anche se c’è ancora tempo per i ritardatari fino a febbraio. Ma anche nell’ambito di questo numero ridotto, già dall’anno scorso, sostiene il professore, gli iscritti sono sempre stati composti in buona parte anche da esterni, quasi per la metà del totale, provenienti da altri Atenei come il Suor Orsola o la Seconda Università. Alla mobilità esterna bisogna poi aggiungere quella interna, con gli studenti provenienti da altri Corsi di Laurea di Lettere che si trasferiscono sia alla Triennale che alla Specialistica di Archeologia, facilitati anche dall’ampio numero di esami che viene riconosciuto soprattutto a quelli che vengono da Lettere Classiche.
E’ stata migliorata anche l’organizzazione del sistema dei tirocini, intra ed extramoenia, sostiene il professore. Un sistema ormai “più collaudato, nel quale gli studenti vengono indirizzati alle attività di scavo a seconda degli interessi reali, e delle scelte già maturate, con meno dispersione e casualità che in precedenza”, spiega il prof. Gasparri. Quanto ai tirocini intramoenia, saranno invece indirizzati verso un centro interno ad Archeologia dove è in fase di costituzione uno specifico archivio informatico.
Nella transizione al Nuovissimo ordinamento, anche i Corsi di Laurea in Archeologia sono stati messi in difficoltà dai nuovi parametri ministeriali, che il prof. Gasparri definisce “penalizzanti”. Soprattutto per l’indice che misura la composizione dei docenti interni ai corsi di laurea, assegnando un diverso punteggio, in ordine decrescente, a professori ordinari, associati, ricercatori. Poiché lo scontento è diffuso, e la Crui sta facendo ricorso, questi parametri potrebbero essere riveduti. “Bisognerebbe cercare di calcolare i docenti presenti, senza alcuna aliquota assegnata in base al tipo di inquadramento. Se non rientrano in questi parametri i Corsi della Federico II allora non passano neanche quelli della Sapienza, divisa in sottofacoltà”, sostiene il professore. Nell’attesa di avere i parametri ministeriali definitivi non è ancora del tutto archiviata quindi, conferma il prof. Gasparri, l’ipotesi di fusione dei Corsi di Laurea di Archeologia e Beni Culturali; per quanto comprensibilmente “si auspica che non sia necessario”. Mentre sul versante interno, aspettando le indicazioni da parte dell’Ateneo sulle modalità adottate per trasferire gli studenti dal Nuovo al Nuovissimo Ordinamento, si può però ipotizzare che “agli studenti sicuramente converrà il passaggio”. Anche perché, continua il professore, “il sistema del Nuovo Ordinamento aveva portato un indubbio margine di macchinizzazione. Questa riconversione è quindi positiva, ma nessuno di noi crede di poter gestire una situazione in cui siano presenti contemporaneamente Vecchio, Nuovo e Nuovissimo Ordinamento”. Più in generale, gli unici problemi che secondo il prof. Gasparri rimangono legati alla Specialistica di Archeologia sono “quelli degli spazi, di cui gli studenti comunque non sembrano risentire” grazie al lavoro organizzativo svolto dai docenti, “ma sono costretti a girare parecchio”. Anche questo problema però sarà probabilmente meno avvertito “con la riduzione dei corsi portata dal nuovo sistema”.
(Vi. Sa.)