Tre esami in tre giorni per le matricole di Economia

Appelli uno dopo l’altro e fino a tre esami in una settimana. Sono i ritmi cui sono sottoposti gli studenti di Economia che però, più di quanto non facessero in passato, promuovono le scelte della Facoltà in termini di organizzazione dei calendari didattici. Sebbene, infatti, le date siano concentrate fra l’ultima settimana di gennaio e la prima di marzo, aver recuperato la sessione di novembre, considerata un’anticipazione di quella invernale, ha permesso a molti di pianificare un calendario d’esami distribuito fra l’autunno e la primavera, utile per smaltire materie arretrate. Il contraltare è stata una pausa delle attività didattiche ordinarie, che ha coinvolto anche le matricole non ancora impegnate con gli esami, ed uno slittamento complessivo del semestre le cui lezioni sono terminate negli ultimi giorni di gennaio, praticamente a ridosso con l’inizio della sessione, inaugurata il 30 gennaio. “L’organizzazione della Facoltà è cambiata in meglio. È vero, i corsi sono terminati più tardi, ma ci hanno ridato la sessione di novembre e, con essa, sono aumentate le possibilità di dare esami. Anche se in pratica ci è rimasto solo febbraio, abbiamo avuto i due mesi precedenti per studiare. Peccato solo che le strutture siano brutte e che ci si debba portare l’ombrello a lezione perché piove in aula”, sottolinea Pietro Ariante, secondo anno di Economia Aziendale. Anche Fabio Strazzullo, terzo anno di Economia Aziendale, impegnato a preparare Diritto Commerciale, è contento: “ci sono più sessioni di quante ce ne fossero in passato e di quante ce ne siano, mediamente, in altre Facoltà, cinque nell’arco di un anno. Mi sembrano sufficienti per riuscire a stare in regola. Adesso tocca a noi sfruttarle al meglio. Anche le date d’esame, sebbene a volte vicine fra loro, non mi sembra che si accavallino più come prima”. “All’inizio c’è stata poca chiarezza su chi fosse ammesso o no a novembre, un dettaglio non trascurabile per organizzarsi l’anno, ma poi è andato tutto bene e, anche se le date sono strette fra di loro e dobbiamo scegliere quali esami dare a febbraio e quali rimandare ad aprile, abbiamo complessivamente più appelli. Anche i professori sono molto disponibili, però, per chi non vive assiduamente l’università e per chi lavora, c’è difficoltà a reperire informazioni”, commentano Mirko Grumiro e Laura Gallo, secondo anno di Economia Aziendale. “La gestione del calendario d’esami è migliorata tantissimo, soprattutto per chi è un po’ indietro”, sottolinea Alessandro Foglia.
Chi viene bocciato 
salta un giro
I primissimi appelli hanno coinvolto principalmente le matricole che hanno debuttato sostenendo Economia Aziendale e Ragioneria, a ruota le altre materie del primo semestre. “Sono stati fissati tre esami in tre giorni, tutti nella settimana successiva alla fine dei corsi. Mi sembra improbabile riuscire a darli tutti, ho deciso di affrontare Economia Aziendale e Matematica, ma con questo calendario è inevitabile rinunciare a qualcosa”, lamenta Antonio, matricola ad Economia Aziendale, nonostante il bel ventisette appena ottenuto. Due giorni dopo, è la volta dello scritto di Metodi Matematici. Gli studenti del Corso di Laurea in Economia Aziendale attendono numerosi davanti le aule T, con i quaderni aperti su cui spiccano grafici di funzioni e matrici. “Sono abbastanza soddisfatta della Facoltà e della sua organizzazione, in questi primi mesi mi sono trovata bene. Spero che questa prova vada bene – dice Silvia De Iulis, tesa nonostante il buon esito alla prova di Economia – Sarebbe proprio un bell’inizio dare subito due esami ai primissimi appelli. Avrei il tempo di riposare un po’ e preparare Diritto al meglio per aprile, ma sono preoccupata, Matematica è la materia più difficile del semestre”. Non lontano, seduti su una panchina, Elena De Falco, Amelia Basile e Giovanni Cimmino ripetono gli ultimi teoremi: “non sappiamo su cosa verterà la prova. A lezione il professore ci ha mostrato varie tipologie di esercizi e non sappiamo se saremo in grado di fare tutto. Siamo riusciti a studiare con costanza e abbiamo superato subito Economia Aziendale al primo appello, ma non abbiamo avuto un solo giorno per ripetere tutto il programma. La pausa di due settimane a novembre è stata inutile, ci ha solo sottratto del tempo prezioso. Se questo scritto andasse male, dovremmo aspettare aprile, mentre sono in corso le lezioni di Microeconomia, la materia caratterizzante del primo anno”. Non è, infatti, possibile presentarsi più di una volta agli appelli di una stessa materia. Chi viene bocciato deve aspettare il primo appello utile successivo. È il cruccio di Serena e Pina, studentesse del secondo anno di Economia Aziendale, che se ne stanno in piedi, in un angolo del cortile delle aule T, cercando di far sbollire la rabbia per aver fallito lo scritto di Statistica: “non ci hanno dato gli strumenti per superare la prova. Soprattutto ci è mancato il tempo materiale per svolgere i sei esercizi, tutti più difficili di quelli che ci sono stati mostrati in aula. Ed avevamo solo un’ora di tempo. Siamo deluse, pensavamo che al primo appello i professori sarebbero stati più disponibili. Ora dovremo aspettare più di due mesi per ripetere l’esame. È già abbastanza grave che una Facoltà preveda, al primo anno, ben quattro esami propedeutici, sembrano fatti apposta per mandare fuori corso gli studenti. Poi le lezioni dovrebbero terminare a dicembre. Invece, gli esami sono cominciati appena sono finiti i corsi e le date sono tutte concentrate. In pratica, ci hanno lasciato solo febbraio”. Scene analoghe in prossimità delle aule G, dove sta per cominciare lo scritto di Metodi Matematici per le matricole degli altri Corsi di Laurea. Gli orali si svolgeranno, a seguire, nel pomeriggio. “Siamo un po’ emozionate, questo è il primo esame – confessano Stefania Valone e Francesca De Simone, iscritte rispettivamente ad Economia e Commercio ed Economia delle Imprese Finanziarie – Veniamo dal liceo scientifico e, per questo, abbiamo deciso di affrontare Matematica prima di tutto il resto, ci è più familiare. Le altre materie le abbiamo, invece, incontrate per la prima volta e non ci sentiamo abbastanza sicure. Speriamo di far bene e riuscire a rispettare le scadenze che ci siamo date”. Rispettare le scadenze, sostenere i ritmi, organizzarsi, sono queste le parole d’ordine per questi ragazzi. “I calendari tendono a concentrare tutte le date in pochi giorni, sempre, per qualsiasi appello. Con questi ritmi, dovremmo dare cinque esami in un anno. È davvero difficile, ma del resto il lavoro di uno studente è studiare”, commentano Marta, Arianna e Sara, al primo anno di Economia e Commercio.
Simona Pasquale                                                   
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