Tre giovani scrittori a confronto con gli studenti

Scrittura e verità: un connubio importante non solo nella lotta alla criminalità e in vista di un riscatto sociale, ma come metodo per provare a superare queste difficoltà e trasformarle in testimonianze positive per gli altri. Questo il senso dell’incontro, organizzato dall’A.D.I.S.U. del Suor Orsola e svoltosi il 2 dicembre, in cui sono stati presentati i libri di tre giovani scrittori campani, che si ispirano a storie realmente accadute. Uno di loro, Rosario Esposito La Rossa, ha 22 anni ed è iscritto al terzo anno di Scienze della Comunicazione. Al di là della neve, il suo libro, è ispirato alla morte di suo cugino, Antonio Landieri, un ragazzo disabile ucciso per errore durante una sparatoria tra clan a Scampia. “Non è un libro sulla camorra, ma una serie di racconti brevi per far conoscere la vita del mio quartiere – ha precisato – Il ricavato delle vendite sarà devoluto ad un’associazione che si occupa di curare le malattie neurodegenerative, come quella da cui era affetto Antonio”. Rosario, dopo la laurea, vorrebbe continuare a lavorare nel campo dell’editoria. Alessandro Gallo, 24 anni, laureato al Dams di Bologna, figlio di un boss appartenente al clan degli scissionisti, ora in carcere, e cugino della famosa ‘Nikita’, nel suo Agguantame racconta Napoli con gli occhi di un ragazzino quattordicenne del quartiere Secondigliano. Liberami dal male di Mario Gelardi (regista della pièce teatrale Gomorra, ispirata all’omonimo libro) narra degli abusi sessuali di un prete su un seminarista.
“Si tratta di tre autori con una forte capacità di analisi sociale e di grande forza introspettiva: tutti elementi che non possono che arricchire il bagaglio personale dei nostri allievi”, ha detto il Presidente dell’Adisu Vincenzo Omaggio. D’accordo Marianna Di Domenico, rappresentante degli studenti A.Di.S.U., la quale ritiene che iniziative come questa siano un momento importante di confronto tra gli studenti e gli scrittori che raccontano storie di una terra come la Campania, piena di situazioni difficili. Interesse tra gli studenti presenti all’incontro. Chiara Carratù, Lucia Casaburo, Giovanna Di Francesco, Lia Di Tuccio, al primo anno di Scienze dell’Educazione, hanno seguito il consiglio della prof.ssa Natascia Villani, docente del corso di Metodologia dello Studio, di assistere al convegno. “Un’occasione preziosa – dice Lucia, che ha la passione per la Criminologia e sogna di lavorare nelle carceri quando sarà laureata – che ci permette di integrare alle lezioni delle esperienze concrete, vissute nell’ambito di situazioni particolarmente disagiate”. 
(An.Pos.)
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