Tre mesi a Valona

Tre mesi in Albania, in un progetto di cooperazione e sviluppo. E’ l’esperienza vissuta da Luisa Filomena Mulas, uno degli allievi della VII edizione del Master in Operatori allo Sviluppo di Stoà. E’ stata a Valona dal 29 maggio al 14 agosto, nell’ambito dello stage di fine corso. Altri allievi del Master sono andati  a Cuba o in Palestina per collaborare ad altri progetti di cooperazione e promozione dello sviluppo, nell’ambito di agenzie delle Nazioni Unite o di organizzazioni non governative. 
Ventinove anni compiuti ad agosto, sarda della provincia di Nuoro, una laurea in Scienze Economiche conseguita con 110 e lode discutendo una tesi di Economia ambientale incentrata sull’importanza economica della biodiversità, la dottoressa Mulas è stata dal ‘96 al ‘98 membro del Comitato parco del Gennargentu. Parla e comprende bene l’Inglese, naviga decentemente su Internet. Nell’anno accademico 1993/94 ha trascorso un periodo di studio presso l’Università di Antwerp, in Belgio, nell’ambito del Progetto Erasmus.  “La mia prima sensazione, quando sono arrivata in Albania – racconta- è stata di positivo stupore. I problemi sono tanti, inutile negarlo, ma alla luce di quello che avevo sentito in Italia, sinceramente, temevo molto peggio. Ho sistemato le mie cose nella stanza dove avrei vissuto tre mesi ed ho iniziato questa esperienza, per me del tutto nuova. Non ero infatti mai stata in Albania e mai avevo lavorato in un progetto di cooperazione internazionale. A Valona ho partecipato al progetto PASARP, finanziato attraverso fondi della Comunità italiana e coordinato dall’UNOPS, un’agenzia delle Nazioni Unite. I colleghi erano italiani ed albanesi, ma il confronto con altri enti, organizzazioni, operatori internazionali era continuo. Abbiamo organizzato cinque fine settimana interamente dedicati alla pulizia delle spiagge e ad una campagna di sensibilizzazione ecologica rivolta prevalentemente ai bambini ed ai giovani albanesi. L’Albania, con le splendide coste che si ritrova, potrebbe trovare nella valorizzazione di un turismo rispettoso dell’ambiente un fondamentale fattore di sviluppo. Un altro progetto al quale ho collaborato riguardava l’organizzazione di una serie di attività culturali – cinema, teatro – che coinvolgessero i ragazzi a rischio della città. Abbiamo anche monitorato le risorse culturali ed i siti archeologici di Valona, in collaborazione con musei ed enti locali, nell’ottica di una valorizzazione che crei sviluppo in loco. Invece oggi molti albanesi continuano a credere che la fuga in Italia rappresenti la soluzione. Sarà che la Tv italiana dà un’immagine distorta, ma alcuni pensano davvero che da noi troveranno l’Eldorado”. 
Archiviata l’esperienza di Valona, la dottoressa Mulas è in una fase di riflessione. “Mi hanno proposto di continuare in Albania. Potrei buttarmi definitivamente in questa avventura oppure valorizzare l’esperienza e le conoscenze del Master in ambito di sviluppo locale, nella mia bellissima Sardegna”.
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