Inizia la girandola delle elezioni dei Rettori. Primo ad ufficializzare la candidatura, all’Università del Sannio, il prof. Filippo Bencardino, il 3 febbraio (si veda a pag.3). È poi di questi giorni, metà febbraio, la ricandidatura del prof. Guido Trombetti (57 anni il prossimo aprile) – con una lettera inviata ai docenti, ai ricercatori, agli studenti del Consiglio di Ateneo, ai rappresentanti del personale tecnico-amministrativo -, dopo un primo mandato di 5 anni nei quali ha goduto di un ampio consenso con innovazioni e realizzazioni, secondo alcuni “epocali” (rimandiamo all’ampio articolo su Ateneapoli del 18 gennaio). Meglio di tutte le parole, l’affermazione dei suoi più stretti collaboratori: “senza soldi ha cambiato il clima nell’ateneo e in città”. Ma oltre alle numerose iniziative, uno dei maggiori suoi risultati nazionali è certamente la nomina nell’ufficio di presidenza della CRUI, la Conferenza Nazionale dei Rettori, che gli ha consentito anche relazioni dirette con gli ambienti ministeriali.
Ma torniamo alla sua lettera elettorale. Una lettera essenziale, chiara ed efficace, che parla delle realizzazioni e delle cose da fare nel prossimo quadriennio a cui si candida. Ne pubblichiamo alcuni passaggi.
“Cinque anni fa, durante la campagna elettorale, dagli incontri con voi ho tratto la consapevolezza dell’enorme energia presente nell’Università. Energia che aveva la propria fonte in una passione genuina”. “In quegli incontri ho avvertito anche una diffusa preoccupazione. Troppi cambiamenti in troppo poco tempo. L’autonomia. La riforma della didattica. La competizione tra gli Atenei nella ricerca e nella formazione. L’Università aveva intrapreso un percorso di cambiamento di cui non si intravedevano con chiarezza gli esiti. Un cambiamento da realizzare senza risorse aggiuntive.
Anzi con risorse decrescenti!”.
“La qualità della didattica è tanto maggiore quanto più elevata è la qualità della ricerca. Ambedue dipendono in primo luogo dalla qualità dei docenti. E, lo dico con orgoglio, la qualità dei nostri docenti è ampiamente riconosciuta da tutti. Il rapporto del Comitato di Indirizzo sulla Valutazione della Ricerca ne dà ampia testimonianza. Nella ricerca il nostro Ateneo si colloca tra i primi in Italia, e vanta posizioni di assoluta eccellenza in molti settori”.
Gli sforzi sono stati diretti allo: “sviluppo delle risorse infrastrutturali – edilizia ed informatica – e la comunicazione”. “La qualità della didattica e della ricerca dipende, anche dalla qualità dei servizi che si è in grado di offrire. Aule, spazi per gli studenti, laboratori, biblioteche. Le 530 aule e i 42.000 posti studenti oggi disponibili sembrano molti. In realtà sono ancora pochi per i livelli che vogliamo raggiungere”. Alcuni esempi di “lavori in corso”. “L’acquisizione di spazi nell’Albergo dei Poveri e nell’ex Ospedale Militare, il complesso di aule di Monte S. Angelo, la sede della Facoltà di Scienze Biotecnologiche, la progettazione della sede della Facoltà di Veterinaria, l’avvio delle procedure per la sede della Facoltà di Agraria, l’avvio della realizzazione della sede a Napoli est, nell’area dell’ex Cirio”.
L’informatizzazione. “Il nuovo centro CSI governa ormai tutte le risorse informatiche in modo unitario. Sono state predisposte nuove aule informatiche per un totale di 1.000 postazioni di lavoro. Sono state attrezzate 100 aule con supporti multimediali. Entro ottobre 2006 sarà completata la realizzazione di un sistema di accesso WiFi per la quasi totalità dell’Ateneo”.
La comunicazione. “Tutti siamo a conoscenza della complessità del nostro Ateneo: 3 Poli, 13 Facoltà, 87 Dipartimenti in cui operano 3.096 professori di ruolo e ricercatori, 4.661 amministrativi e tecnici, circa 96.000 studenti ed un numero significativo di collaboratori con contratti a tempo determinato. Praticamente, una città di medie dimensioni. All’avvio della mia esperienza di Rettore l’appartenenza alla propria Facoltà e al proprio Dipartimento era sentita con forza. Più debole era invece il rapporto con l’Università nel suo complesso. Era importante fare sistema. E per inserire saldamente l’Ateneo nella vita della città. La newsletter, i forum, il nuovo sito news, gli interventi sulla stampa, la radio F2 di Ateneo, il ciclo di conferenze “Come alla Corte di Federico II”, le collane librarie, la continua azione di orientamento, sono tutti strumenti di una stessa strategia”.
“Una sfida da vincere nei prossimi anni”, l’internazionalizzazione “della ricerca, sviluppando una partecipazione massiccia ai programmi di ricerca internazionali”, della didattica “sviluppando la mobilità degli studenti e realizzando partnership con Atenei stranieri per titoli congiunti nelle lauree, nei dottorati, nei master”. “Internazionalizzazione, infine, per consentire ai giovani di entrare con le competenze giuste nel mercato del lavoro europeo”. Conclude il Rettore: “Ed è proprio per proseguire sulla via del cambiamento che ho deciso di ricandidarmi”.
Ma torniamo alla sua lettera elettorale. Una lettera essenziale, chiara ed efficace, che parla delle realizzazioni e delle cose da fare nel prossimo quadriennio a cui si candida. Ne pubblichiamo alcuni passaggi.
“Cinque anni fa, durante la campagna elettorale, dagli incontri con voi ho tratto la consapevolezza dell’enorme energia presente nell’Università. Energia che aveva la propria fonte in una passione genuina”. “In quegli incontri ho avvertito anche una diffusa preoccupazione. Troppi cambiamenti in troppo poco tempo. L’autonomia. La riforma della didattica. La competizione tra gli Atenei nella ricerca e nella formazione. L’Università aveva intrapreso un percorso di cambiamento di cui non si intravedevano con chiarezza gli esiti. Un cambiamento da realizzare senza risorse aggiuntive.
Anzi con risorse decrescenti!”.
“La qualità della didattica è tanto maggiore quanto più elevata è la qualità della ricerca. Ambedue dipendono in primo luogo dalla qualità dei docenti. E, lo dico con orgoglio, la qualità dei nostri docenti è ampiamente riconosciuta da tutti. Il rapporto del Comitato di Indirizzo sulla Valutazione della Ricerca ne dà ampia testimonianza. Nella ricerca il nostro Ateneo si colloca tra i primi in Italia, e vanta posizioni di assoluta eccellenza in molti settori”.
Gli sforzi sono stati diretti allo: “sviluppo delle risorse infrastrutturali – edilizia ed informatica – e la comunicazione”. “La qualità della didattica e della ricerca dipende, anche dalla qualità dei servizi che si è in grado di offrire. Aule, spazi per gli studenti, laboratori, biblioteche. Le 530 aule e i 42.000 posti studenti oggi disponibili sembrano molti. In realtà sono ancora pochi per i livelli che vogliamo raggiungere”. Alcuni esempi di “lavori in corso”. “L’acquisizione di spazi nell’Albergo dei Poveri e nell’ex Ospedale Militare, il complesso di aule di Monte S. Angelo, la sede della Facoltà di Scienze Biotecnologiche, la progettazione della sede della Facoltà di Veterinaria, l’avvio delle procedure per la sede della Facoltà di Agraria, l’avvio della realizzazione della sede a Napoli est, nell’area dell’ex Cirio”.
L’informatizzazione. “Il nuovo centro CSI governa ormai tutte le risorse informatiche in modo unitario. Sono state predisposte nuove aule informatiche per un totale di 1.000 postazioni di lavoro. Sono state attrezzate 100 aule con supporti multimediali. Entro ottobre 2006 sarà completata la realizzazione di un sistema di accesso WiFi per la quasi totalità dell’Ateneo”.
La comunicazione. “Tutti siamo a conoscenza della complessità del nostro Ateneo: 3 Poli, 13 Facoltà, 87 Dipartimenti in cui operano 3.096 professori di ruolo e ricercatori, 4.661 amministrativi e tecnici, circa 96.000 studenti ed un numero significativo di collaboratori con contratti a tempo determinato. Praticamente, una città di medie dimensioni. All’avvio della mia esperienza di Rettore l’appartenenza alla propria Facoltà e al proprio Dipartimento era sentita con forza. Più debole era invece il rapporto con l’Università nel suo complesso. Era importante fare sistema. E per inserire saldamente l’Ateneo nella vita della città. La newsletter, i forum, il nuovo sito news, gli interventi sulla stampa, la radio F2 di Ateneo, il ciclo di conferenze “Come alla Corte di Federico II”, le collane librarie, la continua azione di orientamento, sono tutti strumenti di una stessa strategia”.
“Una sfida da vincere nei prossimi anni”, l’internazionalizzazione “della ricerca, sviluppando una partecipazione massiccia ai programmi di ricerca internazionali”, della didattica “sviluppando la mobilità degli studenti e realizzando partnership con Atenei stranieri per titoli congiunti nelle lauree, nei dottorati, nei master”. “Internazionalizzazione, infine, per consentire ai giovani di entrare con le competenze giuste nel mercato del lavoro europeo”. Conclude il Rettore: “Ed è proprio per proseguire sulla via del cambiamento che ho deciso di ricandidarmi”.