Umanisti: artefici del presente, proiettati nel futuro Ed unici in Europa per lo studio di alcune lingue

“Attenzione: scegliete bene il corso di studi. Non fatevi condizionare da nessuno o perché allettati dalla facilità con cui si può ottenere un posto  di lavoro. Scegliete solo in base alla passione e alle vostre attitudini. Non si può seguire una strada per compiacere la famiglia. Una scelta sbagliata vi condizionerà per la vita”. Ed ancora: “Se riuscirete ad essere i primi negli studi troverete facilmente un vostro spazio nella società, ma occorre competenza e tanta professionalità”. Ha esordito così il prof. Luigi Nicolais, Assessore Regionale all’Università e alla Ricerca Scientifica, in occasione dell’incontro dedicato alle facoltà umanistiche, davanti ad un auditorium affollatissimo. Il docente di Ingegneria, prestato a Palazzo Santa Lucia, ha poi ribadito gli sforzi che sta facendo l’Ente regionale in merito alla riorganizzazione del diritto allo studio, con il potenziamento di tutta una rete di servizi. Innanzitutto spazio ai corsi di informatica e di inglese per i neo diplomati: strumenti indispensabili per stare al passo con i tempi. “L’informatica -ha aggiunto- non deve essere solo appannaggio delle facoltà scientifiche. Oggi è un sapere richiesto anche a chi conosce il latino e la filosofia”.  In aumento, infatti, stando alle ultime indagini, i laureati in discipline umanistiche che ricorrono a corsi privati per colmare le lacune ed apprendere il linguaggio del computer. Sono più di duecentomila gli studenti iscritti alle università campane: un dato in forte crescita che non va letto solo in termini di consumo o di costi per i fondi regionali, ma anche come forte attrazione per le aziende, che cominciano ad investire nel Mezzogiorno. Intanto l’Assessore smentisce la graduatoria stilata dal Censis per Repubblica che vede la Campania agli ultimi posti per l’offerta universitaria. “Si sono tenuti in considerazione solo dei parametri legati alle strutture e agli spazi, senza tenere nel giusto conto la nostra tradizione culturale, l’esperienza e la serietà degli studi”. Sulla stessa lunghezza d’onda il Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia della Federico II, Antonio Vincenzo Nazzaro. Facoltà di grande prestigio dove si sono alternati docenti che hanno lasciato un segno tangibile del proprio spessore umano e formativo. “Si -esordisce Nazzaro, a muso duro-quella classifica è stata davvero ingiusta. A noi presidi è stato mandato un questionario con domande poco chiare. Io ho risposto solo in parte e soprattutto secondo coscienza, se tutti avessero fatto lo stesso avremmo evitato un risultato del tutto falso”. Polemiche a parte, il Preside racconta l’offerta didattica che contrassegna la sua Facoltà. Allo stato attuale sono diecimila gli iscritti. Solo nell’anno accademico 1999-2000 si sono immatricolati circa duemila studenti, così divisi: 1060 per il Corso di Laurea in Lettere, 442 a Lingue e Letterature Straniere, 320 a Filosofia, 170 a Storia, l’ultimo nato di Porta di Massa che è stato illustrato nella sua struttura dalla professoressa Dina Storchi. Alla Facoltà di Lettere c’è un ventaglio di duecento insegnamenti pronto ad aprirsi agli studenti, di cui sessanta affidati a supplenza e otto per contratti d’insegnamento. Accanto ai quattro Corsi di Laurea, sono attivi  i Diploma universitari: quello in Servizio Sociale e l’altro teleimpartito in Operatore dei Beni Culturali. Per saperne di più ci si può affidare alle iniziative del progetto PorTa, coordinato dal professor Gennaro Luongo. Si parte dal servizio per l’orientamento matricole, per arrivare, per l’intera durata del mese di ottobre, alla presentazione dettagliata di tutti i settori ed ambiti disciplinari, come ha ricordato la professoressa Rossana Valenti. “E’ l’ultimo anno che ci si immatricola con il sistema tradizionale -ha precisato il professor Nazzaro- Ad agosto, infatti, il Ministro dell’Università ha definitivamente dato il via libera alla laurea di tipo triennale più i due anni di completamento, secondo il modello europeo”. La riforma parte già da quest’anno all’altra facoltà di Lettere, quella della Seconda Università degli Studi di Napoli, con all’attivo due Corsi di Laurea in Psicologia e Conservazione dei Beni Culturali. A parlarne è la neo preside, Stefania Gigli Quilici. “Partecipi del presente e propositori del futuro, con uno spiccato interesse per il passato: e’ il motto di chi sceglie Beni Culturali. E’ il suo credo- esordisce la professoressa.- Siamo un Corso di Studi che vuole immettere sul mercato persone dotate di grandi capacità. Un nostro laureato oltre a possedere il bagaglio conoscitivo adatto per la catalogazione, la conservazione e le ipotesi di fruibilità di un bene storico-monumentale, deve possedere i requisiti per aggiornare le sue tecniche ed essere padrone degli strumenti necessari. Per questo da tre anni è obbligatorio l’esame di informatica. Una scelta che inizialmente non fu capita, poi la riforma universitaria ci ha dato ragione”.  E proprio in materia di riforma, Beni Culturali si attrezza alla grande. Da quest’anno, infatti, parte in veste sperimentale il primo dei tre anni della laurea di base. In seguito lo studente potrà scegliere se fermarsi oppure optare per un quarto anno secondo il vecchio piano di studio. In programma ci sono sessanta insegnamenti divisi a metà per i due indirizzi. “La sede della Facoltà è periferica a Napoli -ribatte la Quilici- ma è sicuramente vicina alle nostre realtà di studio, all’antica Capua (Santa Maria Capua Vetere, ndr), con le sue presenze archeologiche come l’Anfiteatro ed il Mitreo ed i numerosi siti sparsi sul territorio”.
Prende la parola il Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Orientale, Riccardo Maisano. Ricchissima l’offerta didattica della  Facoltà che offre sei Corsi di Laurea: Studi Comparatistici (consente di acquisire la conoscenza di due lingue straniere, accanto ad una classica dell’Europa Occidentale viene scelta una lingua del gruppo asiatico, africano, oppure dell’Europa Orientale; Lettere; Filosofia, Lingue e Culture dell’Europa Orientale (“si studia quell’area geografica che una volta veniva identificata come Europa dell’Est; oggi questo muro non esiste più; le culture slava, balcanica si avvicinano alla nostra, integrandosi in tutto e per tutto”);, Lingue e Civiltà Orientali (“in tutt’Italia siamo l’unico ateneo dov’è possibile studiare lingue come il persiano sia antico che moderno, l’ebraico, e così via; è un corso di studi per chi ha grande passione per civiltà che sono all’origine della storia dell’umanità”);.Lingue, Culture e istituzioni dei Paesi del Mediterraneo (“è destinato a chi intende specializzarsi nel settore turistico, commerciale, perché cerca di coinvolgere lo studente in uno studio globale di un’area nuova, ma antichissima che si è sempre intrecciata alla cultura europea”).
Altra offerta, sempre targata Orientale, è la Scuola di Studi Islamici  con il Corso di Laurea in Filologie, Storia e Culture dei Paesi Islamici (quattro anni, ventidue esami, due indirizzi: Linguistico-letterario e filologico; Storico-filosofico e socio-istituzionale). Un Corso di Studi che ha la particolarità di essere unico in tutta Europa. A parlarne è il Preside della Facoltà, il professor Luigi Serra. “Non si può trascurare il ruolo che rivestano le popolazioni di paesi che hanno trovato lavoro nel nostro di fronte ad una società multietnica, multirazziale e multireligiosa. L’Islam è la seconda religione in Italia. Un motivo in più per studiare la sua gente, la sua origine”.  E per il futuro, secondo quanto disposto dal Consiglio di Facoltà del febbraio scorso, la Facoltà sarà organizzata in due livelli. Un primo livello comprenderà: A) il Corso di Laurea in Lingue, Cultura e Storia dei Paesi Islamici; B) il Corso di Laurea in Comunicazione Interculturale e Relazioni Socio Economiche con i Paesi Islamici. Un secondo livello avrà: A) il Corso di Laurea in Scienze delle Lingue, Storie e Culture dei Paesi Arabi ed Islamici; B) Scienze dei Popoli, delle Economie e Istituzioni dei Paesi Islamici. Ha chiuso l’incontro per il polo umanistico la professoressa Natascia Villani, della Facoltà di Lettere dell’Istituto Universitario Suor Orsola Benincasa. Tra le proposte didattiche ampio spazio al Corso di Laurea in Conservazione dei Beni Culturali. Grosso interesse per la Facoltà di Scienze della Formazione che rappresenta “il nuovo all’interno della nostra regione”. “Dico nuovo-interviene la professoressa Villani-perché il Suor Orsola ha una grande tradizione negli studi pedagogici, ma ha trovato anche la forza di trasformarsi in base ai cambiamenti sociali in atto. Mentre prima la formazione era rivolta alle materie storiche e letterarie oggi si è completata con discipline di tipo pedagogico, psicologico, tecnico”. I Corsi di Laurea sono due: Scienze dell’Educazione, Scienze della Formazione Primaria (di Scienze della Comunicazione ne riferiamo in altra pagina). Sono consigliati a chi ha una forte vocazione per l’insegnamento e per il sociale. “Non bisogna pensare solo allo sbocco lavorativo -ammette Villani- ed in questo concordo con l’assessore Nicolais, ma bisogna interrogarsi se vi identificate in quel determinato lavoro, se avete la forza di farlo ogni giorno. Poi, se si è bravi la carriera è assicurata”.
Elviro di Meo
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