In un qualsiasi dizionario della lingua italiana si legge che il lavoro è un’attività materiale oppure intellettuale per mezzo della quale si producono beni o servizi, regolamentata legislativamente ed esplicata in cambio di una retribuzione. Bella definizione, ma che nasconde il vero problema: il mercato del lavoro, il luogo nel quale avvengono le contrattazioni tra gli operatori economici, gli scambi e la formazione dei prezzi, è in fortissima contrazione nel nostro paese. Il lavoro è la vita e senza esso esiste solo paura ed insicurezza. La ricerca del lavoro, per troppo tempo identificato con il posto fisso, è cambiata radicalmente negli ultimi anni sia per i laureati, sia per i non laureati. Oggi il lavoro è molto spesso interinale, talvolta flessibile, sovente inesistente o difficile da trovare. Per facilitare i contatti tra chi cerca un lavoro e chi (sempre di meno, ahimè!) lo offre, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, tra le altre sue politiche attive, quell’insieme di azioni e di misure finalizzate ad incidere direttamente sulla struttura complessiva del mercato del lavoro, creando nuova occupazione oppure intervenendo sulle possibili cause di disoccupazione, attraverso il concorso attivo della persona disoccupata, ha messo in piedi un portale (cliclavoro.gov.it), nato per fornire a cittadini, aziende e operatori, pubblici e privati, uno strumento dinamico in grado di seguire le continue evoluzioni del mercato del lavoro ed accompagnare gli utenti lungo le varie tappe della vita lavorativa. Lo stesso Ministero definisce il portale come un luogo di incontro virtuale, in cui i diversi attori possono interagire, dialogare, informarsi su tutto ciò che accade in materia di lavoro. Un vero e proprio network per il lavoro, dove gli utenti accedono ad un circuito di informazioni e servizi per il lavoro erogati sul territorio nazionale, volti ad amplificare le opportunità di lavoro e di ricerca di personale, nell’ottica di facilitare l’intermediazione tra domanda e offerta e semplificare gli adempimenti burocratici e legislativi.
Una vetrina
elettronica
per i migliori
laureati
elettronica
per i migliori
laureati
Per accrescere le potenzialità offerte dal Ministero, le università campane, assieme all’Agenzia per il lavoro e l’istruzione in Campania (ARLAS), sostenute dall’Assessore al Lavoro della Regione Campania, Severino Nappi, stanno mettendo in piedi un Cliclavororegionale, nel quale compariranno in bella evidenza tutti e soli i laureati del Sistema Universitario Campano (SUC). Una ulteriore vetrina offerta ai nostri laureati, strutturata nella speranza di consentire ancora maggiori possibilità ad una regione come la nostra che soffre di una endemica mancanza di lavoro. Una imperdibile bacheca per i nostri laureati, secondi a nessuno sul mercato nazionale, anzi sovente primi e disposti alla mobilità, anche internazionale.
Il profilo medio del laureato campano mostra una marcata disponibilità alla mobilità verso altre regioni italiane ed anche fuori del nostro paese. Il laureato campano è ben visto dalle grandi aziende proprio per questa attitudine alla mobilità, che garantisce al datore di lavoro un dipendente flessibile e disponibile. Tuttavia, la preparazione, sempre alta, dei nostri laureati li rende anche appetibili per le loro caratteristiche professionali: ovunque ci siano laureati campani, si trovano sempre in elevate posizioni di carriera.
Ciò, in qualche misura, un po’ dispiace, dato che il laureato è un prodotto che viene confezionato in molti anni di lavoro ed è un vero peccato poi ‘donarlo’ ad altri. Ma, si sa, è meglio andare a lavorare fuori regione che non lavorare proprio.
La vetrina elettronica regionale che si sta mettendo in piedi dovrebbe rispondere all’esigenza delle aziende campane di disporre, in tempo reale, dei dati sui migliori laureati della regione, ciò che fornisce la più ampia possibilità di scelta e di selezione.
Si tratta di un vero segnale positivo che il mondo del lavoro campano dovrebbe recepire con entusiasmo e dinamismo, per rimettere in moto un mercato che ormai da troppo tempo stagna. Si spera soltanto che tutto ciò possa pian piano contribuire a riconsegnare al lavoro la fondamentale funzione di pilastro su cui si basa la nostra società, dato che l’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro, come stabilisce l’articolo 1 della Costituzione.
Il profilo medio del laureato campano mostra una marcata disponibilità alla mobilità verso altre regioni italiane ed anche fuori del nostro paese. Il laureato campano è ben visto dalle grandi aziende proprio per questa attitudine alla mobilità, che garantisce al datore di lavoro un dipendente flessibile e disponibile. Tuttavia, la preparazione, sempre alta, dei nostri laureati li rende anche appetibili per le loro caratteristiche professionali: ovunque ci siano laureati campani, si trovano sempre in elevate posizioni di carriera.
Ciò, in qualche misura, un po’ dispiace, dato che il laureato è un prodotto che viene confezionato in molti anni di lavoro ed è un vero peccato poi ‘donarlo’ ad altri. Ma, si sa, è meglio andare a lavorare fuori regione che non lavorare proprio.
La vetrina elettronica regionale che si sta mettendo in piedi dovrebbe rispondere all’esigenza delle aziende campane di disporre, in tempo reale, dei dati sui migliori laureati della regione, ciò che fornisce la più ampia possibilità di scelta e di selezione.
Si tratta di un vero segnale positivo che il mondo del lavoro campano dovrebbe recepire con entusiasmo e dinamismo, per rimettere in moto un mercato che ormai da troppo tempo stagna. Si spera soltanto che tutto ciò possa pian piano contribuire a riconsegnare al lavoro la fondamentale funzione di pilastro su cui si basa la nostra società, dato che l’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro, come stabilisce l’articolo 1 della Costituzione.