Un corso su come scrivere (e far pubblicare) lavori scientifici

Se alcuni libri si fanno comprare per la copertina, se chi parla in pubblico si gode il silenzio degli ascoltatori e il rumore degli applausi finali, se quando si sostengono delle tesi si parano con successo i colpi che arrivano da ogni parte è perché c’è una strategia. Conoscerla, indagarla punto per punto attraverso la teoria, l’esercizio e i compiti a casa, svilupparla in un inglese che al rigore scientifico affianchi una comunicazione efficace è l’obiettivo di “How to prepare a research paper and present experimental data”. Il corso, tenuto al Dipartimento di Agraria dal prof. Domenico Carputo, docente di Genetica agraria, è organizzato in collaborazione con il Centro Linguistico di Ateneo e si appresta a dare il via a una nuova edizione. Parte del programma dei Dottorati di ricerca in Sustainable agricultural and forestry systems and food security e Food science del Dipartimento, il percorso, ad accesso libero, “è aperto a tutti i giovani che stanno iniziando l’attività di ricerca”. Per iscriversi è sufficiente inviare una mail all’indirizzo del docente (carputo@unina.it), diventato destinatario di messaggi provenienti anche da altre Università ed Enti campani e non: “ho avuto qualche mail anche da uno studente di Trento”. Gli obiettivi del corso: “sviluppare una strategia utile per pubblicare il lavoro, capire come interfacciarsi con l’editore e con i revisori”. Le lezioni, tutte in lingua inglese, godranno del supporto di una madrelingua del CLA, la dottoressa Dianna Pickens. Il prof. Carputo: “terrà due seminari in lingua sull’uso dell’inglese nelle pubblicazioni scientifiche”. Il percorso, iniziato con una lezione introduttiva il 18 settembre nell’aula 12 della sede di Portici, è articolato in otto incontri, uno a settimana per tre ore. È da 9 crediti: “perché c’è molto lavoro da fare a casa. Durante il corso parliamo spesso di strategie per ‘vendere’ la propria pubblicazione. Lo scopo è farla leggere al maggior numero di persone”. È per questo che nel programma si parte dal titolo: “uno dei primi esercizi è proprio sul come pensare un titolo che sia accattivante e che attiri l’attenzione del potenziale lettore. Molte volte i libri si acquistano per la copertina. Lo stesso discorso vale pure per i lavori scientifici, che spesso vengono letti perché hanno un buon titolo”. Previsto anche un esame finale, distanziato di tre settimane dalla fine delle lezioni: “è la scrittura di un lavoro scientifico che ognuno farà nel proprio ambito di ricerca. Sarà corretto dal punto di vista strutturale da me e dal punto di vista linguistico dalla dottoressa Pickens. Poi gli studenti dovranno presentare in forma orale e in pochi minuti quanto riportato nella pubblicazione, così si abituano a sintetizzare i risultati e a stare nei tempi”.
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