Un nuovo sito web per Biotecnologie Biomolecolari ed Industriali

È in rete il nuovo sito web di Biotecnologie Biomolecolari e Industriali (il Corso afferisce alla Scuola Politecnica e delle Scienze di Base ed ha sede a Monte Sant’Angelo). Informazioni relative alle Lauree Triennale e Magistrale sono consultabili attraverso questa nuova piattaforma. Ad occuparsi del progetto è stata una Commissione della quale fa parte anche la prof.ssa Renata Piccoli, Coordinatore dei Corsi di Laurea: “la nostra esigenza era quella di avere una piattaforma che servisse non solo agli studenti per attingere informazioni sulla didattica, ma anche ai docenti e alle aziende che operano nel settore. Il sito è un collegamento tra il percorso formativo dei ragazzi e le opportunità che si possono realizzare nel mondo del lavoro”. C’è ancora tanto da fare: “l’agenzia AV Communications ha prodotto il sito su commissione. Si è impegnato come Web Master anche il professor Sergio Caserta, che è docente del nostro Corso di Laurea. Ci stiamo lavorando alacremente perché, anche se ormai è in rete, va aggiornato costantemente”. A cambiare non è solo la comunicazione: “nell’ottica di rinnovamento abbiamo anche approvato un nuovo regolamento didattico che partirà il prossimo anno accademico. Il nostro obiettivo è quello di stare in contatto con le aziende così da avere un ritorno con i nostri laureati che seguiamo anche dopo il conseguimento del titolo, sia che si impegnino nel dottorato sia che trovino un lavoro”. In generale, la platea studentesca – che non è molto ampia perché il Corso di Laurea Triennale è a numero programmato, 75 posti disponibili – è molto seguita in tutto il percorso. “Chi si iscrive da noi deve essere curioso e deve avere attitudini generali nell’ambito scientifico, perché c’è una forte componente di materie biologiche. Questo Corso dà una preparazione di base in campo biologico e trasmette i principi relativi ad altre tipologie di processi. Alla fine degli studi, verrà formato un biotecnologo che ha competenze sia nelle biologie di sistema, sia nelle biotecnologie dei processi. Il nostro fiore all’occhiello è il portarli in laboratorio per cinque anni”, afferma la prof.ssa Piccoli. Per le attività pratiche, inoltre, viene data la possibilità di esercitarsi individualmente: “per la tesi Triennale, gli studenti stanno in laboratorio tutti i giorni per due mesi, al termine dei quali scrivono una relazione. C’è una didattica dedicata al tirocinio che non viene fatta né in gruppo né solo in maniera teorica, perché ogni singolo studente ha un suo tutore. Alla Magistrale, invece, tutto il secondo anno è dedicato alla ricerca in laboratorio. In questo caso gli studenti sono in laboratorio anche fino alle sette di sera”. Un anno per preparare una tesi con un ostacolo particolare, la lingua: “la tesi Magistrale è in inglese. La conoscenza di questa lingua è necessaria per le scienze. Qualsiasi convegno non verrà mai fatto in italiano. Al primo anno c’è un corso di inglese che abbiamo da poco passato da cinque a sei crediti. Inoltre il Centro Linguistico di Ateneo promuove diverse iniziative che consentono di conseguire anche diplomi linguistici. Poi c’è l’Erasmus”. Fondamentale è anche l’informatica: “gli studenti hanno a disposizione quaranta computer, cioè quasi uno ogni due. Con il nuovo regolamento abbiamo eliminato il Laboratorio di Informatica, aumentando i crediti di Matematica e Fisica. Durante questi corsi i docenti insegneranno anche le piattaforme, inglobando queste ultime nelle proprie materie”. Ogni cambiamento viene concertato insieme agli studenti: “abbiamo un Tavolo di Lavoro, una Commissione docenti–studenti”. L’importanza di questa cooperazione è confermata da Ginevra Del Vecchio, studentessa del II anno della Magistrale: “siamo molto fortunati perché abbiamo un ottimo rapporto con i docenti”. A suo avviso, non è questa l’unica nota lieta: “questo è un Corso di Laurea che forma figure professionali a 360 gradi in vari campi, da quello biologico a quello ingegneristico. Il biotecnologo industriale è una figura sconosciuta, sebbene tante aziende se ne servano, perché è un professionista in grado di concepire un processo industriale partendo dai microrganismi per arrivare a produrre valore analizzando il processo economico che è alla base di quello produttivo”. La difficoltà a dare una precisa collocazione a questa figura professionale a volte mette in difficoltà gli studenti: “Il nostro problema è che siamo in competizione con tante figure, perché siamo tutto, ma non siamo tuttologi”. Per capire, adesso, c’è però uno strumento in più: “il sito. Noi eravamo una realtà minoritaria di Biotecnologia. Già l’essere stati incardinati nel Dipartimento di Chimica ci ha aiutati. La nuova piattaforma ci dà una nostra identità. Inoltre ci sono link interessanti perché riportano offerte di lavoro, bandi e associazioni di categoria”. A questo punto non resta che studiare: “il nostro primo anno è in comune con Biologia. Al secondo anno si entra più nel dettaglio, anche con esami di Ingegneria. Da noi la frequenza, anche se non è obbligatoria, è fortemente consigliata. Bisogna seguire i corsi e avere costanza nello studio, poi nulla è impossibile”.
Ciro Baldini
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