Un saggio del mestiere di architetto con i tirocini

Comuni, studi di architetti, imprese impegnate nel campo dell’urbanistica e delle costruzioni, sovrintendenze e aziende che svolgono comunicazione d’impresa: sono gli enti e le strutture convenzionate con la Facoltà di Architettura presso cui gli studenti possono svolgere il tirocinio obbligatorio di 100 ore previsto in tutti i piani di studio. Ma quali le mansioni affidate ai tirocinanti? “In genere l’attività mira a progettazioni coordinate dall’Ufficio destinate al miglioramento del territorio”, spiega il geometra Francesco Saverio Iovine, tutor aziendale del Comune di Vico Equense, Settore Pianificazione Territoriale e Progettazione Urbanistica. I tirocinanti sono chiamati a svolgere una vera e propria attività formativa che richiede la collaborazione tra Ente ed Università. “Prima di iniziare il tirocinio ci mettiamo in contatto con i tutor universitari per la definizione degli obiettivi che i ragazzi devono raggiungere”, continua Iovine. Anche al Comune di San Cipriano d’Aversa le attività vengono concordate con i tutor universitari. I tirocinanti imparano “i metodi delle gare d’appalto ed il rilievo degli immobili con ipotesi di ristrutturazione”, informa l’ingegnere Giovanni Serao, tutor presso il Comune. Diverse sono le opere realizzate gli scorsi anni con la collaborazione dei praticanti: “un ampliamento del cimitero, l’ultimazione di un progetto di ristrutturazione di una piazza”, a dimostrazione di quanto “li teniamo impegnati”. 
Altro tipo di esperienza, invece, è quella destinata agli studenti del Corso di Laurea in Disegno Industriale con curriculum in Grafica Pubblicitaria. Ad ospitare i ragazzi è, tra le altre strutture, la LINK s.r.l. Comunicazione d’Impresa, azienda di graphic design specializzata nella progettazione di identità visive che adotta sia tecniche della comunicazione e del marketing tradizionali che soluzioni on-line (più innovative) per aiutare i clienti a promuovere la propria immagine. Strategie di marketing, analisi della concorrenza, posizionamento, piani di comunicazione, individuazione del target, campagne pubblicitarie, web marketing, brochure e cataloghi, loghi e marchi, sono solo alcune delle molteplici mansioni che possono svolgere gli studenti presso l’azienda che annovera tra i suoi clienti Banca di Roma, Calcio Napoli, Napoli Eventi, Amro, Acqua Santo Stefano. Chiaro, però, è l’avvertimento del responsabile dell’azienda, il dott. Stefano Spinelli: “Accettiamo solo studenti che abbiano un vero interesse per il nostro settore. Non ammetto allo stage chi ha solo intenzione di accumulare ore”. I ragazzi sono avvisati. 
Per quanto riguarda, invece, le richieste degli studenti, se presso i Comuni sono già pervenute le domande – “si sono presentate quattro studentesse”, dice Iovine, mentre a San Cipriano “abbiamo già avuto alcune richieste e, come ogni anno, ci aspettiamo circa otto tirocinanti”, afferma Serao – nessuna richiesta è ancora giunta alla Link.
Altre aziende, invece, dopo un periodo di sospensione della convenzione, hanno intenzione di rinnovare la collaborazione con la Facoltà. E’ il caso di Project & Planning Architetti Associati, diretta dall’architetto Maria Ferrara: “Siamo molto interessati a riattivare la convenzione con l’Università”, nonostante l’esperienza passata sia stata tutt’altro che soddisfacente: “Purtroppo gli studenti non hanno approfittato dell’occasione e dalla collaborazione, né loro né noi abbiamo tratto alcun beneficio”. Per questo motivo l’architetto si augura che “presentino richiesta di stage studenti che abbiano intenzione di imparare le pratiche professionali” (urbanistica e progettazione gli ambiti di cui si interessa lo studio).
Sia Ferrara che Serao sottolineano l’importanza per i ragazzi di acquisire competenze pratiche: “E’ nel loro interesse”, aggiunge l’ingegnere. Poi pone l’accento anche su un altro aspetto del rapporto formativo: la relazione umana che si crea tra professionisti e tirocinanti. “Alcuni studenti dopo lo stage sono ritornati per chiederci consigli in merito agli esami; altri, colpiti positivamente dall’ambiente di lavoro, si sono offerti per collaborazioni” sebbene non retribuite.
Talvolta il tirocinio può essere una porta per l’inserimento, seppur precario, nel mondo del lavoro. “Molti praticanti che si sono distinti per le loro capacità hanno avuto incarichi diretti; qualcuno ha avuto un inserimento come part-time”, dice Iovine. Rimangono, però, casi isolati: “Non dimentichiamo che oggi più che mai le possibilità di trovare lavoro sono davvero poche”, è la dura ma reale considerazione di Serao.
Barbara Leone
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