I tre obiettivi significativi raggiunti dal suo Ateneo nel 2016. “Il 2016 è stato un anno di grandi cambiamenti per il nostro Ateneo. Primo fra tutti dopo 25 anni abbiamo cambiato nome e questo per dare un segnale forte al territorio con cui vogliamo essere sempre più integrati. A ciò aggiungerei la riduzione del numero dei siti in cui l’Ateneo verte. Abbiamo lasciato l’ex Convento di San Francesco a Santa Maria Capua Vetere e trasferito il Dipartimento di Lettere e Beni Culturali sempre a Santa Maria Capua Vetere ma nel più moderno ed efficiente aulario di Via Perla, nonché chiuso a Caserta la sede amministrativa di Viale Beneduce con il personale tecnico amministrativo redistribuito nelle sedi di Viale Lincoln e Viale Ellittico. Ma anche l’attivazione del sistema di trasporti SoontoSun che dopo 25 anni ha finalmente dotato il nostro Ateneo di un proprio sistema di trasporto, realizzato in 8 mesi e che coniuga efficienza, rispetto dell’ambiente (con il sistema integrato del carpooling) e vantaggi funzionali per gli studenti del territorio casertano. Tutti questi momenti credo renderanno il 2016 un anno speciale per la nostra comunità accademica”. Qual è stato il momento che ricorda con più piacere e, magari, con un po’ di emozione? “La risposta del cuore direbbe il momento dell’ufficialità del cambio del nome (evento tutt’altro che ovvio o scontato per il quale è stato necessario superare moltissime difficoltà e diffidenze) ma il cervello dice sicuramente il servizio di trasporto per gli studenti e la ripresa dei lavori del Policlinico di Caserta, che rappresentano la vera svolta per il nostro Ateneo, anche se per il Policlinico il percorso è ancora lungo ed impervio”. Il rimpianto per un risultato mancato proprio all’ultimo miglio… “In un mandato di rettorato di 6 anni pensare di fallire un obiettivo all’ultimo miglio al secondo anno è un po’ riduttivo. Tuttavia si può pensare ad un risultato rimandato, e se proprio si vuole
indicare qualche obiettivo in cui si poteva fare di più, forse la riduzione dei Dipartimenti poteva essere fin dall’inizio più ampia ma il tempo per ulteriori riduzioni ci sono e saranno realizzate”. I tre progetti che spera di realizzare nel 2017. “Accelerare i lavori del Policlinico di Caserta rappresenta sicuramente il principale obiettivo del 2017, ma anche trovare una soluzione definitiva alla sede del Rettorato a Caserta (essendo stati obbligati dal Mibact a
lasciare la Reggia di Caserta senza che peraltro ci fossero offerte soluzioni alternative), sistemare ed ultimare i lavori dei Dipartimenti di Ingegneria ad Aversa per dare agli studenti aule e laboratori sempre più moderni ed efficienti. Purtroppo ho ereditato un Ateneo che è allocato quasi esclusivamente in edifici storici che potrebbero
essere prestigiosi e affascinanti ma che hanno continuamente bisogno di manutenzione, ristrutturazione e ammodernamenti con costi e tempi di realizzazione molto lunghi e complessi ma inderogabili e spesso incompatibili con le esigenze degli ‘studenti digitali’”. Il sogno nel cassetto… “Il sogno è quello di aprire un campus,
riunire tutti i Dipartimenti in un solo sito, lasciare quelli storici e avere siti ultramoderni e realmente efficienti per una struttura universitaria. È praticamente impossibile ma certamente sotto il mio rettorato non dislocherò i Dipartimenti o il personale tecnico amministrativo in siti adatti ad ospitare i musei piuttosto che i Millenians o i ricercatori di Industria 4.0”. Cosa augura alla comunità accademica… “Il mio augurio si focalizza su tre aspetti a) essere innanzitutto sempre più un Comunità b) una sempre maggiore serenità di giudizio e di azione del corpo docente e del personale tecnico amministrativo anche nei momenti più difficili, ma, primo fra tutti, c) di avere studenti sempre più motivati e coinvolti nei nostri processi didattici e decisionali ma, soprattutto, con l’orgoglio di appartenere al nostro Ateneo”.
indicare qualche obiettivo in cui si poteva fare di più, forse la riduzione dei Dipartimenti poteva essere fin dall’inizio più ampia ma il tempo per ulteriori riduzioni ci sono e saranno realizzate”. I tre progetti che spera di realizzare nel 2017. “Accelerare i lavori del Policlinico di Caserta rappresenta sicuramente il principale obiettivo del 2017, ma anche trovare una soluzione definitiva alla sede del Rettorato a Caserta (essendo stati obbligati dal Mibact a
lasciare la Reggia di Caserta senza che peraltro ci fossero offerte soluzioni alternative), sistemare ed ultimare i lavori dei Dipartimenti di Ingegneria ad Aversa per dare agli studenti aule e laboratori sempre più moderni ed efficienti. Purtroppo ho ereditato un Ateneo che è allocato quasi esclusivamente in edifici storici che potrebbero
essere prestigiosi e affascinanti ma che hanno continuamente bisogno di manutenzione, ristrutturazione e ammodernamenti con costi e tempi di realizzazione molto lunghi e complessi ma inderogabili e spesso incompatibili con le esigenze degli ‘studenti digitali’”. Il sogno nel cassetto… “Il sogno è quello di aprire un campus,
riunire tutti i Dipartimenti in un solo sito, lasciare quelli storici e avere siti ultramoderni e realmente efficienti per una struttura universitaria. È praticamente impossibile ma certamente sotto il mio rettorato non dislocherò i Dipartimenti o il personale tecnico amministrativo in siti adatti ad ospitare i musei piuttosto che i Millenians o i ricercatori di Industria 4.0”. Cosa augura alla comunità accademica… “Il mio augurio si focalizza su tre aspetti a) essere innanzitutto sempre più un Comunità b) una sempre maggiore serenità di giudizio e di azione del corpo docente e del personale tecnico amministrativo anche nei momenti più difficili, ma, primo fra tutti, c) di avere studenti sempre più motivati e coinvolti nei nostri processi didattici e decisionali ma, soprattutto, con l’orgoglio di appartenere al nostro Ateneo”.