una reale esperienza di formazione

Si è svolto il 7 giugno scorso nella Chiesa di San Giorgio ai Genovesi in via Medina, il primo incontro con l’Unione degli Industriali della Provincia di Napoli, nel corso del quale è stato illustrato il programma di stage per gli studenti del Navale presso le imprese associate all’Unione. Un primo incontro presupposto dell’intenzione di “intensificare i rapporti con l’Unione degli Industriali della Provincia di Napoli e l’Ateneo -come sottolineato dal Rettore Gennaro Ferrara- nel reciproco interesse, per trarne reciproci benefici nel rispetto dei singoli ruoli”. Primo segnale di questa apertura l’attivazione di un Ufficio di Relazioni Esterne che operi a 360 gradi, attraverso “l’attivazione di precorsi, che evitino le perdite di ritmo iniziali, collegando la preparazione delle scuole superiori alle esigenze universitarie -spiega il Rettore-. Molta attenzione sarà rivolta all’assistenza dello studente durante l’iter formativo e in ultimo al post laurea, organizzando in modo ottimale l’ingresso nel mondo del lavoro. L’università non deve abbandonare gli studenti ma continuare a fare formazione ed aggiornamento, attraverso l’organizzazione di master in settori rispondenti alle esigenze del mercato, di scuole di specializzazione, di stage”. 
“Gli stage hanno potenzialità straordinarie, rappresentano un credito da parte degli imprenditori verso gli studenti, e possono condurre a reciproci benefici -raccomanda ai numerosi studenti presenti l’ingegner Sergio Fedele dell’Associazione Piccole Imprese dell’Unione – Da un decennio l’economia locale si è trasformata, con il crollo dell’economia di indotto ma occorre ancora cambiare la mentalità, l’impresa deve imparare a confrontarsi con il mercato e la concorrenza, deve superare il ritardo fisiologico”. Su queste premesse esiste e si sta rafforzando “un processo di avvicinamento tra il mondo delle imprese e l’università -spiega l’ing. Fedele-. Dal prossimo anno le attività di collaborazione diventeranno più intense, rappresenteranno un capitolo fisso nel processo di formazione”.
Tre i motivi per partecipare ad uno stage secondo Fedele “per prima cosa è una reale esperienza di formazione;  secondo: la piccola e media impresa che accetta stagisti ha dei precisi obiettivi in cui investe, spera di avviare un rapporto con una persona in un campo in cui avverte delle carenze, ma poi spetta alle capacità del singolo trarne il giusto profitto. Ultimo: l’attività di stage innesca, comunque, un effetto di trascinamento”.
“Affrontare gli stage con entusiasmo, ma anche modestia e voglia di conoscere, con la consapevolezza di non sapere per poter imparare. Cercate di recepire il clima aziendale” è il consiglio della professoressa Adriana Calvelli delegata del Rettore per l’orientamento e i rapporti con il mondo esterno, la quale prima di aprire il dibattito da appuntamento agli aspiranti stagisti presso l’Ufficio Orientamento (ex Istituto di Storia Economica) al primo piano della palazzina spagnola in via Acton, il 14 giugno per le ultime pratiche e l’assegnazione alle aziende.
Grazia Di Prisco
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