“Non è per deboli di cuore, né per deboli di naso”, così esordisce il Direttore di Dipartimento Luigi Zicarelli, nel presentare il Corso di Laurea a numero chiuso in Medicina Veterinaria. Quest’anno sono 51 i posti disponibili. Chi vuole iscriversi deve dunque superare un test d’ingresso fissato il 24 luglio su base nazionale. “Non credete sia semplice entrare o vivere il Dipartimento”, ammonisce, dato che una buona maggioranza di studenti si iscrive perché è interessato alla clinica dei piccoli animali, ma il medico veterinario non è solo questo. “Si occupa dell’igiene degli alimenti, soprassiede alla macellazione, entra nel discorso delle produzioni zootecniche”. Queste sono solo alcune delle possibilità che offre il Corso. “Purtroppo, gli studenti del terzo anno, quando devono frequentare per attività di tirocinio i macelli di Nocera, i mercati ittici (come quello di Pozzuoli) o caseifici ed allevamenti nella Piana del Sele, arricciano il naso. Non è il giusto atteggiamento, perciò invito ad informarsi bene sul tipo di professione che s’intraprenderà, prima di iscriversi”, consiglia il Direttore. Durante il percorso sono previsti corsi e tirocini obbligatori. “Gli studenti devono essere presenti ad almeno un 50% delle lezioni teoriche e all’80% di quelle pratiche, che consistono in 750 ore al quinto anno. Se ne saltano alcune, le devono recuperare. Consiglio di non trascurarle, perché tra appunti e power point ci si può perdere, mentre toccando con mano è più facile rendersi conto di ciò che si studia”. Il tirocinio si svolge nei posti più disparati, come: “l’azienda Cirio, dove ci sono 2000 bovini da latte, le strutture del CreMoPAR, in provincia di Salerno, dove i ragazzi passano in totale 26 giorni affiancando medici veterinari nello svolgimento del loro lavoro, o l’Azienda Agricola Sperimentale Improsta di Eboli, dove per sette giorni possono visitare un allevamento bufalino”. Non mancano visite ad un consorzio che produce latte d’asina per i bambini ed assistenza in allevamenti che si occupano di apicoltura, dove sarà possibile osservare le fasi di produzione del miele. “Trascorreranno anche tre giorni con medici veterinari che lavorano con i cavalli, tre con i suini, tre con i polli, quindici nei macelli e cinque settimane in ambulatori privati”. Un percorso ricco di esperienze dunque, che si intensificano al quinto anno, ma che iniziano già dal primo, “quando si fa assistenza all’Ospedale del Frullone ed in Dipartimento, tramite 200 ore di attività ospedaliere e 50 di clinica mobile negli allevamenti. Si passa, inoltre, una settimana a contatto con le ASL per la vigilanza nei supermercati su alimenti di origine animale”. La pratica comprende esami autoptici, “lo studente di Medicina Veterinaria deve infatti essere in grado di praticare autopsie, da programma ne sono dieci sui piccoli animali e quattro sui grandi”.
Superate le diverse prove, che richiedono forza di volontà e capacità di applicazione, una volta conseguita la laurea, gli sbocchi occupazionali sono molteplici: “la libera professione con i piccoli animali o gli esotici, ad esempio iguane e serpenti, volatili selvatici (con i quali i ragazzi fanno esperienza al Frullone) o la stessa negli allevamenti zootecnici. Possono, inoltre, sovrintendere all’ispezione di qualità e igiene degli alimenti negli opifici, o svolgere servizio veterinario nelle ASL”. La recente approvazione della Commissione Europea EAEVE ha significato maggiore attrattiva verso il Dipartimento di Napoli e “un riconoscimento di ciò che facciamo secondo le norme europee. Se non fosse stato così, nel giro di qualche anno avremmo dovuto chiudere”.
Veterinaria è a cura di
Allegra Taglialatela
Superate le diverse prove, che richiedono forza di volontà e capacità di applicazione, una volta conseguita la laurea, gli sbocchi occupazionali sono molteplici: “la libera professione con i piccoli animali o gli esotici, ad esempio iguane e serpenti, volatili selvatici (con i quali i ragazzi fanno esperienza al Frullone) o la stessa negli allevamenti zootecnici. Possono, inoltre, sovrintendere all’ispezione di qualità e igiene degli alimenti negli opifici, o svolgere servizio veterinario nelle ASL”. La recente approvazione della Commissione Europea EAEVE ha significato maggiore attrattiva verso il Dipartimento di Napoli e “un riconoscimento di ciò che facciamo secondo le norme europee. Se non fosse stato così, nel giro di qualche anno avremmo dovuto chiudere”.
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