All’apparenza sembrerebbe uno di quei blasonati campus americani visti nei telefilm, ma le indicazioni stradali ricordano che ci troviamo a S. Maria Capua Vetere, a pochi chilometri da Caserta. L’aulario di via Perla, sede del Dipartimento di Giurisprudenza, costruito da pochi anni, è un via vai di giovani giuristi: alcuni passeggiano e discutono nel cortile, altri attendono il proprio turno allo sportello della segreteria o semplicemente l’inizio delle lezioni davanti alle aule. Affollatissime anche aule studio e biblioteche, tra i cui banchi studiano anche iscritti di altre Facoltà che non possono godere degli stessi servizi nelle proprie sedi universitarie. Non c’è un posto a pagarlo oro nemmeno ai tavolini della buvette di Facoltà o nello spazio antistante ai distributori. Chiaramente i presenti possono spendere solo parole positive per la propria Facoltà. “Credo che in Campania, fatta eccezione per il campus di Fisciano, nessuno possa godere delle stesse comodità messe a nostra disposizione; non parlo solo degli spazi, ma anche dell’igiene, assolutamente impeccabile”, afferma Lucia, secondo anno. La sua amica Carmela sembra essere dello stesso avviso: “non potremmo chiedere di più, sotto nessun punto di vista. Abbiamo tutto ciò di cui uno studente può avere bisogno, aule grandi e riscaldate, spazi in cui scambiare quattro chiacchiere e altri in cui poter studiare con tranquillità. Anche gli orari delle lezioni sono distribuiti in maniera perfetta e senza accavallamenti”. Al primo piano l’atmosfera sembra un po’ più tranquilla, c’è spazio solo per un ultimo sguardo agli appunti in corridoio, la maggior parte degli studenti è impegnata a seguire le lezioni. I pochi presenti sembrano tuttavia non allontanarsi di molto dalle opinioni entusiaste dei propri compagni. “Siamo molto fortunati per quanto messo a disposizione dalla nostra Facoltà, anche e soprattutto per quanto riguarda i docenti, sempre pronti ad aiutarci anche in orari diversi dal ricevimento – spiega Carolina, studentessa fuoricorso – È chiaro che c’è sempre qualcuno particolarmente severo, ma in molti casi a richiederlo è la stessa disciplina d’esame”. Claudio, secondo anno, conferma: “dopo il primo anno, il numero di studenti diminuisce sensibilmente, per cui è anche più semplice avere un rapporto diretto con i professori e una conoscenza più approfondita con le discipline”. Anche lui promuove a pieni voti la struttura e l’organizzazione della didattica. Gianluca, al terzo anno, ha appena consultato un volume nella Biblioteca di Facoltà: “è una tra le più fornite della zona. Non so esattamente quanti volumi ci siano, ma credo almeno qualche decina di migliaia, tutti facilmente consultabili dagli studenti; è un ottimo posto in cui studiare, dovrebbero solo cercare di mantenere un po’ più di silenzio”. Qualche matricola conferma poco prima di entrare a lezione: “è un bene che ci siano tutti questi spazi perché favoriscono anche la socializzazione tra studenti, permettendo di scambiare qualche chiacchiera tra un corso e l’altro”, afferma Ludovica, al primo anno, mentre la sua amica Carmen si lascia scappare qualche rimprovero: “non so se sia caratteristico di tutte le Facoltà, ma questo mi sembra un ambiente in cui non è facilissimo socializzare, c’è un po’ di snobismo, come se tutti si sentissero già grandi avvocati”. Infine Marcello, che arriva dalla Facoltà di Ingegneria: “per esperienza posso affermare che è difficile trovare un ambiente così, ti permette non solo di seguire le lezioni nel miglior modo possibile, ma anche di dedicarsi ad altre attività, come all’apprendimento di una lingua o all’informatica; si vive l’università a 360 gradi”.
(An.Ve.)
(An.Ve.)