voto e tempo di laurea influiranno sull’accesso alle Magistrali: sorpresa e preoccupazione

Era ormai noto, ne abbiamo parlato più volte in queste pagine, ma adesso è diventato ufficiale. A partire dal 2013, per tutti gli immatricolati dal 2011 in poi, l’accesso alle Lauree Magistrali di Ingegneria dipenderà dal voto della Laurea Triennale e dal tempo impiegato a conseguire il titolo di primo livello. A chi ci sarà riuscito nei tempi previsti basterà la media del 21; con l’allungarsi dei tempi di laurea, la media necessaria crescerà, passando a 22,5 per chi si laurea in quattro anni ed a 24 per chi, invece, impiega cinque anni o più. Analogamente, coloro i quali provenendo da un’altra università vorranno completare la propria formazione Magistrale presso il politecnico fridericiano, dovranno avere una media di almeno 24.
La decisione non può che suscitare delle reazioni da parte degli studenti. “La Laurea Triennale da sola non basta, si deve necessariamente continuare e, se non ci si può iscrivere alla Magistrale, che si fa? Che cosa vai a fare dopo tre anni ad Ingegneria? Il tecnico, considerando quanto hai dovuto faticare per laurearti? Allora perché non istituiscono di nuovo il percorso quinquennale? Sarebbe più serio, gli studenti saprebbero a cosa vanno incontro. Venire a scoprirlo ora, magari a metà degli studi, è una cosa che spiazza. E poi, si sa, quello Triennale è il Corso formativo più duro”, sostiene Davide Ruoto, iscritto ad Ingegneria Biomedica. “Se tutti gli studenti volessero davvero studiare in Facoltà, si scoppierebbe perché le strutture non sono idonee. Laurearsi in tempo non è affatto facile, perché i professori bocciano tantissimo. Con queste condizioni, hanno anche più che raddoppiato la tassa per il Diritto allo Studio. Ed ora pretendono anche questo livello?”, sostengono con una certa veemenza Emanuela Esposito e Simona Ortese, studentesse triennali di Ingegneria Gestionale per la Logistica e la Produzione. “Ingegneria è una Facoltà impegnativa. È già tanto riuscire a superare alcuni esami che rifiutare dei voti è un lusso inimmaginabile. Se si rifiutano dei voti si perde tempo, anche più del previsto”, commenta Giovanna D’Alterio, secondo anno di Ingegneria Edile. 
“Solo 2 su 100 
concluderanno
 il percorso
 in corso”
“Ho superato sei degli otto esami previsti lo scorso anno. Quest’anno ne dovrei dare altri dieci. Mi sembra inevitabile finire con un po’ di ritardo rispetto al tempo previsto. Capisco che questo possa essere un modo per incentivare gli studenti ad impegnarsi di più, ma si sa che Ingegneria è difficile e questa selezione non mi sembra proprio giusta”, aggiunge il collega Gavino De Sarno. Sebbene la notizia si stia diffondendo rapidamente, non è ancora diventata di dominio pubblico e gli studenti che si sono iscritti all’oscuro del provvedimento sono ancora tanti, come Grazia e Raffaella, al secondo anno di Ingegneria per l’Ambiente ed il Territorio, che nel sentir parlare della limitazione dell’accesso alle Lauree Magistrali restano, a dir poco, scioccate. “È quasi impossibile laurearsi in tre anni. Nel nostro Corso solo due persone su cento ci riusciranno. Forse dovrebbero informarci un po’ di più e comunicare per bene e per tempo queste notizie, visto che ci sono esami, come Scienza delle Costruzioni, che richiedono un semestre di studio in più”, commenta Grazia. Raffaella, dopo aver calcolato a mente la propria media e capito di essere entro i parametri richiesti, visibilmente tranquillizzata, pone la stessa domanda di Davide, la stessa che si pongono tutti: “e se non hai la media richiesta per iscriverti alla Magistrale, che fai?”. 
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