Zooantropologia ed emozioni

Fare il veterinario non vuol dire solo visitare gli animali per sanare patologie, ma prendersi letteralmente cura di loro. Lo sa bene Fulvio Attonito, primo anno di Dottorato in Veterinaria, che si occupa di Etologia applicata e benessere animale ed ha proposto a studenti e docenti un questionario dal titolo Zooantropologia ed emozioni. “Gli animali provano emozioni? Sai riconoscerle? La risposta non è scontata. Voglio testare questo tipo di conoscenze sugli studenti, futuri veterinari, perché inizino a diffondere la zooantropologia, che sarà parte integrante della loro professione”, spiega. Il quesito di partenza, che lo ha indotto alla produzione del test da compilare on- line sul sito del Dipartimento, è stato: “quanto è diffusa questa scienza tra i medici veterinari? Sanno che studia il rapporto uomo-animale e come si è sviluppato ed evoluto nel corso degli anni?. ‘Non tutti’ è la risposta emersa. La nostra professione sta cambiando, non possiamo studiare l’animale solo sotto il profilo medico o economico, ma soprattutto emozionale. Quindi siamo già zooantropologi senza saperlo”. Il concetto di relazione è chiaro a chiunque possieda un animale. “Ho sottoposto il questionario prima agli studenti della Triennale in Tecnologie delle Produzioni Animali e i risultati sono stati soddisfacenti: lo percepiscono come soggetto, non come oggetto, infatti la scienza si basa proprio sulla relazione tra due soggetti attivi. Dobbiamo essere in grado di riconoscere l’intelligenza dell’animale, le sue capacità cognitive per poterne distinguere le emozioni”. Dai risultati è emerso che “la medicina veterinaria è donna. L’etologia infatti risulta la materia più interessante, ed è la passione per gli animali che spinge verso la scienza”. Obiettivo finale della ricerca “è diffondere la disciplina scientifica tra i veterinari. Oggi, se vuoi risolvere problemi comportamentali del cane, il veterinario ti dirà di andare da uno specialista in materia, quando lo può fare benissimo lui. È infatti un agente bioetico di benessere e deve rendersene conto”.
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